Stop Killing Games: ultimo mese per firmare la petizione

Manca un mese alla scadenza della raccolta di firme per la petizione popolare nata nell’ambito dell’iniziativa Stop Killing Games, la quale si pone l’obiettivo di salvaguardare i videogiochi e i diritti dei consumatori spingendo sviluppatori e publisher a mantenere giocabili tutti i videogiochi, compresi quelli il cui supporto venga interrotto.

L’iniziativa intende imporre agli editori di lasciare in uno stato funzionale (giocabile) i videogiochi che vendono o concedono in licenza (o le collegate funzionalità e risorse che vendono per i videogiochi che trattano) ai consumatori dell’Unione europea,” si legge nella descrizione della petizione. “Nello specifico, punta a impedire che gli editori possano disattivare da remoto i videogiochi prima che siano forniti mezzi ragionevoli per mantenerli in funzione senza coinvolgere gli stessi editori. L’iniziativa non intende acquisire la proprietà di tali videogiochi, dei diritti intellettuali associati o dei diritti di monetizzazione, né si aspetta che l’editore fornisca risorse per il suddetto videogioco una volta interrotto, lasciandolo in uno stato ragionevolmente funzionale (giocabile).

Ricordiamo, come abbiamo già precisato l’anno scorso al lancio della petizione, che l’iniziativa popolare non è fine a sé stessa ma è vincolante. Ciò significa che gli organi legislativi e di governo dell’Unione Europea devono muoversi entro un mese dalla presentazione delle firme.

In totale, sono necessarie un milione di firme entro il 31 luglio 2025 affinché la petizione abbia successo. Al momento ne sono state raccolte poco più di 658 mila, pertanto è essenziale raccoglierne poco meno di 350 mila entro un mese. Prevedibilmente, i paesi nordeuropei hanno risposto in massa all’iniziativa, mentre in Italia e in altri paesi del Sud la partecipazione è stata decisamente scarsa: pensate che nel nostro Bel Paese al momento hanno firmato appena 35 mila persone (i dati completi sono consultabili qui).

Per firmare la petizione e contribuire al buon esito dell’iniziativa vincolante basta dirigersi sulla pagina dedicata del Parlamento Europeo. Firmare è semplice: basta accedere tramite SPID e seguire i pochi passaggi a schermo.

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