Cosa succede quando ficchi il naso dove non dovresti, infastidisci qualche pezzo grosso e snobbi la famosa offerta che non si può rifiutare? Probabilmente ti capiterà un contrattempo, come al protagonista dell’RPG di Metal Head Games, Back to the Dawn.
Sviluppatore / Publisher: Metal Head Games / Spiral Up Games Prezzo: 19.50 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam) Data di uscita: già disponibile
Sono bravissimo. Sono arrivato ai titoli di coda di un gioco in appena tre minuti, e non è tutto: avrei dovuto evadere da una prigione, ma sono stato talmente scaltro da non farmi nemmeno arrestare, mettendomi in tasca anche un cospicuo gruzzoletto. Dulcis in fundo, Steam mi ha premiato con un bel trofeo. Sfortunatamente, sarebbe stato difficile scrivere una recensione avendo saltato il 99% dei contenuti – c’è chi ci riuscirebbe, comunque – così ho deciso di cominciare una nuova partita lasciandomi sbattere al fresco. Poi dite che non vi voglio bene! Ma cosa è successo?
Dovete sapere che il candidato sindaco di una ridente cittadina è un corrotto di prim’ordine, e la sua potenziale elezione non promette nulla di buono. Nei panni del giornalista Thomas, siamo pronti a pubblicare un dossier sui retroscena della vicenda, quando veniamo avvicinati da un losco individuo che ci offre una bustarella in cambio del nostro silenzio. E così avete già capito cosa rispondere per vedere uno dei tanti finali disponibili. Rifiutando la proposta, ce ne andremo con la schiena dritta, ma guarda caso la polizia troverà un bel po’ di droga nella nostra macchina, e per noi si apriranno le porte del carcere. Privati di libertà e credibilità, dobbiamo trovare un sistema per uscire e far emergere la verità. Più facile a dirsi che a farsi in Back to the Dawn, RPG Prison Break like con elementi survival e personaggi rappresentati da animali antropomorfi.
La storia del giornalista scomodo incastrato vi sembra troppo banale? Potete sempre vestire i panni di Bob, agente sotto copertura spedito in gattabuia per indagare su una cospirazione di scala nazionale. Entrambi hanno solo ventun giorni per ribaltare la situazione, o morire provandoci. La differenza tra i due protagonisti non è solo narrativa, dato che hanno abilità diverse, e nella prima run – la seconda, se vi siete già intascati il malloppo – è consigliabile giocare con Thomas, per aver la vita un po’ più facile.
BACK TO THE DAWN, COME ANIMALI IN GABBIA
Back to the Dawn ci cala in una situazione simile a quanto visto nel film Le Ali della Libertà, con vari riferimenti a Fuga da Alcatraz del 1979. Muoveremo i primi passi all’interno del carcere con titubanza, rispettando scrupolosamente gli orari di mensa, ora d’aria – tutto il pomeriggio, in realtà – e rientro in cella, cercando di evitare problemi. Il tempo però è tiranno e comportandoci da detenuti modello non otterremo altro risultato che invecchiare dietro le sbarre. Meglio chiamare subito un avvocato, ma per usare il telefono bisogna pagare ben novanta dollari, e ovviamente siamo al verde.
Le zuffe nel cortile avvengono con il solido gameplay a turni di matrice JRPG
Possiamo esplorare liberamente – si fa per dire – ma ogni azione consuma minuti preziosi, e non rispettare i ritmi del penitenziario ci metterà in un mare di guai.
DIETRO LE SBARRE, OLTRE LE ASPETTATIVE
Uno degli aspetti più riusciti di Back to the Dawn è la caratterizzazione dei personaggi. Incontreremo oltre quaranta NPC, ciascuno con la propria storia, il proprio carattere e la proprie abitudini. Passare tempo con loro sblocca missioni secondarie, abilità speciali, nuove vie di fuga, informazioni cruciali o relazioni sentimentali, sempre che non ci interessi provare a ricucire i rapporti con la nostra ex; impresa non facile, potendo contare solo su sporadiche telefonate. Importante anche ritagliare dei momenti per noi stessi, giocando ai videogame o leggendo libri in biblioteca.
Oltre quaranta NPC, ciascuno con abitudini, storie e relazioni che influenzano la narrazione
Le inevitabili scazzottate avvengono con un sistema a turni in stile JRPG, e se pensate di fare gli sbruffoni vincerete vari viaggi in infermeria: anche il detenuto apparentemente più innocuo è dotato di armi e skill sufficienti a spedirvi velocemente al tappeto. Qualora doveste avere la meglio, aspettatevi ritorsioni, soprattutto se l’avversario è affiliato a una delle tre gang che pretendono di fare il bello e il brutto tempo.
THE ESCAPISTS È DIVENTATO GRANDE
Il parente più stretto di Back to the Dawn è The Escapists, anche se la mia mente anziana corre a The Great Escape e Escape from Colditz, ma la produzione di Metal Head Games surclassa tutti i suoi predecessori in termini di complessità e coinvolgimento, grazie a un tono generale sorprendentemente maturo che si amalgama alla perfezione con la rappresentazione grafica in pixel art, cupa e opprimente nonostante la presenza di animaletti antropomorfi. Peccato per il sonoro, poco ispirato e molto ripetitivo.
Corruzione, abusi e traumi di varia natura vengono trattati in maniera cruda e schietta, magari giusto dieci secondi dopo averci visti impegnati nel minigame per stirare un paio di mutande. Ho giocato nella modalità che non consente il rewind del tempo, rendendo ogni scelta definitiva, e mi sono sentito molto sotto pressione: la main quest è veramente lunga, e molte missioni secondarie, a dispetto del nome, rivestono notevole importanza se si vuole crescere a dovere il personaggio. Se avete amato l’impresa di Clint Eastwood che scavava nel muro con un cucchiaio, amerete anche questo piccolo gioiello indie.
In Breve: Back to the Dawn è un RPG gestionale ambientato in un carcere popolato da animali antropomorfi, con forti elementi survival. Abbiamo ventun giorni per organizzare una fuga, tenendo d’occhio tempo, risorse, rapporti sociali e abilità. Ogni azione consuma minuti preziosi e può influenzare eventi futuri. Il sistema a turni per i combattimenti ricalca il gameplay tipico da JRPG. Profondo, ramificato e impegnativo, sorprende per ricchezza delle opzioni e varietà narrativa, nonostante un sonoro poco incisivo. Un gioco brillante e strategico, da ricominciare più volte per vedere quanti più finali possibile.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB di RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Nessuna incertezza tecnica. Il personaggio si può comandare sia con il punta e clicca che con la tastiera.