The Cloverfield Paradox – Recensione

Quando in una produzione cinematografica o televisiva viene coinvolto il nome di J.J. Abrams siamo sempre pronti a essere sorpresi. Sappiamo che ci troveremo dinanzi un prodotto unico, non per forza originale, ma situato in un ampio panorama produttivo, con il livello d’intrattenimento delle sue opere che si è mostrato sempre intelligente, ma non per questo esente da critiche. Dopo aver prodotto quel “piccolo” progetto che porta il nome di Cloverfield, per quasi dieci anni ci siamo riempiti occhi e orecchie con rumor su ipotetici sequel o altri lavori legati da due elementi in comune: un titolo – Cloverfield – e un genere, quello della fantascienza, che reca con sé un’idea sulla carta potentissima, ovvero creare un prodotto di natura episodica, esattamente come fu per Ai Confini della Realtà.

Nel giro di pochi mesi, nel 2016, venne annunciato 10 Cloverfield Lane. Le riprese furono effettuate in gran segreto, il budget era piccolo, ma l’attenzione mediatica altissima e il feedback mondiale molto positivo. Dopo la sua uscita al cinema, tuttavia, il nulla assoluto. Si parlava di un terzo film, forse già pronto, che magari sarebbe stato reso disponibile su Netflix. Ipotesi e ancora rumor che hanno trovato una conferma sorprendente durante il passaggio dei costosissimi e inediti trailer nell’annuale Super Bowl: il film si sarebbe chiamato The Cloverfield Paradox e, sorpresa nella sorpresa, nel momento stesso della messa in onda dello spot, era già disponibile sul colosso dello streaming mondiale.The Cloverfield Paradox immagine Netflix 01Per scongiurare un disastro ecologico sulla Terra, un gruppo di astronauti si stabilisce a bordo di una stazione spaziale per effettuare degli esperimenti. La situazione precipiterà quando uno di questi porterà alla collisione di due dimensioni, mettendo a rischio non solo la vita di tutto l’equipaggio, ma quella di miliardi di abitanti sul pianeta.

l’escamotage di una realtà a quattro dimensioni permette snodi narrativi tra i più improbabili

Con la promessa di ricollegarsi in qualche modo al capostipite della serie, The Cloverfield Paradox, come suggerito dal nome, dipana il proprio script giocando sui paradossi, non solo temporali. L’incidente porterà estreme conseguenze anche nel mondo della materia e della logica, attentando alla vita dei protagonisti in una realtà a quattro dimensioni. Questo escamotage permette snodi narrativi tra i più improbabili, andando a intaccare quella sacralità del mistero che si era costruita nei precedenti due capitoli. Non si può non ammettere, a fine visione, di aver assistito alla peggiore incarnazione della “serie” Cloverfield, una pellicola che può ben essere ricondotta a un film di fantascienza di serie B.The Cloverfield Paradox immagine Netflix 02

The Cloverfield Paradox trascende e tradisce aspettative, logica di trama e collegamenti con gli altri film

Nulla di tutto ciò impedisce comunque un totale coinvolgimento dello spettatore, dacché – al netto di una produzione e di uno script confusi e approssimativi – la natura stessa dell’opera, che in più di una circostanza non si aggrappa ad alcuna regola quantistica o logica, rende la visione piacevole, mai impegnativa e sempre al servizio del puro intrattenimento, sebbene – come già esplicato – non dei migliori. A questo si aggiunge anche la scelta invero perfetta di distribuire il film su Netflix, piattaforma streaming che per le sue linee politiche sembra l’altra metà della mela del franchise, il miglior modo per consentire a prodotti del genere, dalle finalità prettamente innovative, di resistere alle eventuali critiche (come quelle del sottoscritto).

In definitiva, The Cloverfield Paradox trascende e tradisce aspettative, logica di trama e collegamenti con gli altri film, ma rafforza l’incredibile realtà che è riuscito a costruire il buon Abrams attorno a questo progetto, con un probabile quarto capitolo in arrivo a ottobre. Anche in questa occasione, dunque, Netflix (che viene lodato e criticato sovente senza mezze misure) torna sul banco degli imputati: l’ennesima dimostrazione di “forza” ribadisce quanto il colosso dello streaming sia una realtà tangibile, così come è radicale il cambiamento che ha portato nella fruizione del medium audiovisivo nel quotidiano delle persone.

VOTO 6

The Cloverfield Paradox immagine Netflix locandinaGenere: fantascienza
Publisher: Netflix
Regia: Julius Onah
Colonna Sonora: Bear McCreary
Intepreti: Daniel Brühl, Gugu Mbatha-Raw, Elizabeth Debicki, Chris O’Dowd, John Ortiz
Durata: 102 minuti

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