Soldado - Recensione

Tra i protagonisti di Sicario di Denis Villeneuve, quelli che ne uscivano in risalto erano proprio Matt (Josh Brolin) e Alejandro (Benicio Del Toro), uomini soli, soldati e agenti del Governo che operavano nell’ombra, chiamati in causa dal proprio paese quando c’era da sporcarsi le mani e non far ricondurre le loro azioni sotto il segno governativo.

Al confine con il Messico il traffico di esseri umani è un business che frutta più della droga. Per colpire uno dei cartelli messicani più pericolosi, si decide di rapire la figlia del boss e far rivendicare la paternità dell’azione a un altro cartello, così da provocare un conflitto. L’operazione riuscirà a metà, quando il gruppo verrà tradito trovandosi abbandonato in una terra arida e ostile. Matt e Alejandro da alleati diverranno possibili nemici, in una gara di sopravvivenza e di caccia all’uomo.

soldado recensione

Questo sequel di Sicario sembra tutto tranne che il secondo capitolo di un franchise. Il nostro Stefano Sollima raccoglie l’eredità di Villeneuve come di Taylor Sheridan, che ritorna alla sceneggiatura, incorniciando un altro bellissimo capitolo della sua epopea neo-western, che attinge sempre a piene mani dal cinismo come dalla morte che minaccia tutti i suoi protagonisti.
Sollima, che si dimostra essere il regista più americano tra tutti quelli italiani, plasma la storia attorno alla sua tecnica, restituendo uno spettacolo affascinante, violento e cinico. Tolto il personaggio veicolo con cui identificarsi (per esempio, il personaggio di Emily Blunt in Sicario), la narrazione si concentra attorno i due protagonisti, smuovendone questioni morali e non.

Soldado è un altro bellissimo capitolo dell’epopea neo-western firmata da taylor sheridan

La nuova frontiera di Taylor Sheridan è un luogo inedito, quasi fosse un porto franco dove far nascere nuove forme di criminalità e plasmare le giovani leve al mestiere. Come nei romanzi d’avventura, pregni di grandi eroi che vivono grandi avventure in centinaia di pagine, Matt e Alejandro vivono in quel limbo chiamato ‘confine’, tra la vera illegalità e la morale malsana.

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Stefano Sollima in tutto questo confeziona un film di raffinata bellezza. Cambia il registro, abbandona i grandi silenzi e le sequenze panoramiche di Sicario per chiudere e muoversi in spazi più angusti, serra l’azione al minimo indispensabile, regalando in più occasioni momenti in cui i suoi personaggi possono esprimere le proprie emozioni (entrambi avranno un momento in cui rompere volontariamente gli schemi per mostrare l’ulteriore frattura in una forma comunque distorta); a tutto questo consegue un’autorialità non indifferente su tutti quei temi che vengono affrontati di petto, quali la clandestinità, l’immigrazione e le relative guerre che scaturiscono fuori e dentro i confini.
Eppure, quando qualcosa sembra prendere il sopravvento, Sollima riequilibra i toni egregiamente, sposta l’attenzione continuamente rendendo Soldado un film di una compattezza e concretezza unica nel suo genere.

VOTO 8

soldado recensioneGenere: thriller
Publisher: 01 Distribution
Regia: Stefano Sollima
Colonna Sonora: Hildur Guðnadóttir
Interpreti: Josh Brolin, Benicio Del Toro, Matthew Modine, Jeffrey Donovan, Isabela Moner, Catherine Keener
Durata: 122 minuti

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