Questa non sarà una vera e propria recensione con tanto di voto. Lasceremo tali incombenze per gennaio, quando finalmente potremo vedere anche la parte conclusiva della produzione. Qui ci concentriamo sui primi otto episodi che compongono la prima metà dell’ultima stagione di BoJack Horseman. Netflix mi ha dato la possibilità di visionarli in anteprima; non vi nego che, nel momento del loro arrivo, ho messo tutta la mia vita in stand-by per vederli tutti d’un fiato.
Già con la scorsa stagione si cominciava a delineare un limite ben visibile per il nostro cavallo attore preferito, con l’entrata in riabilitazione, segno inevitabile che qualcosa nel nostro protagonista era andato in frantumi irrimediabilmente. La necessità di riprendere in mano la propria vita non era più un’opzione, ma una stretta necessità di sopravvivenza.
Tranquilli, non ci saranno spoiler, ma lasciatemelo dire: gli episodi di questo primo ciclo sono stati magnifici. Quasi ho paura ad attendere gennaio per le altre otto puntate, perché dopo un paio di episodi di assestamento quello che si respira nel quinto, sesto e settimo è un esercizio drammaturgico di perfezione inaudita.
gli episodi cinque, sei e sette sono un esercizio drammaturgico di rara perfezione
In questa clinica di riabilitazione BoJack dovrà finalmente guardarsi dietro e rimettere tutti i pezzi al suo posto. Inevitabile, quindi, ripercorrere tutto quanto fatto nelle storie precedenti, le tante relazioni iniziate e concluse, la droga, gli amici e i colleghi. Più di tutti ci sarà Sarah Lynn, che diverrà ancora una volta una delle ferite più profonde nella psiche di BoJack.
Il passato tornerà con forti ripercussioni. Il protagonista è più stanco e meno energico delle altre volte. Percepiamo il cambio di registro, ancora più intimo e riflessivo. D’altronde BoJack cercava il riflesso del suo muso equino in una bottiglia di vodka, cercando poi di dare al pubblico il suo profilo migliore; un profilo che, come abbiamo avuto modo di constatare, non è mai esistito, lasciando intravedere una sagoma indistinta pregna di ematomi, sangue e ferite.
Ma d’altronde cos’è che di BoJack abbiamo amato? Esatto, quel cinismo tagliente con cui affrontare la vita, dietro occhiali da sole a specchio e sigaretta.
La disintossicazione di BoJack Horseman che coprirà parte di questo primo ciclo di episodi, sarà uno specchio di ciò che lo ha portato lì, ripercorrendo sommariamente tutti gli eventi più importanti delle precedenti stagioni, ponendo questi momenti sotto una diversa ottica, analizzati da un BoJack più maturo e sobrio. Sì, perché forse BoJack non è mai stato davvero sobrio in queste cinque stagioni e, come tale, il tono della serie cambia, diventa di ampio respiro, senza sparare battute o situazioni assurde a raffica. Una lunga boccata di sigaretta per poi lasciar andare fuori il fumo e guardare l’orizzonte.
come bojack, anche noi spettatori dovremmo disintossicarci per salutare definitivamente lo show a breve
BoJack vuole essere una persona migliore, questa volta per davvero, e in qualche modo (e che modo!) farà calare la sua maschera per mostrarci cosa ci sia dietro quel ciuffo nero e il muso lungo. Come prassi di queste situazioni, poi, quando tutto volge al meglio e quasi siamo felici per il nuovo BoJack, ecco arrivare la situazione paradossale che riesuma un evento particolare, capitato nelle scorse stagioni e che si appresta a colpire in pieno viso il nostro complessissimo “eroe”.
Che rabbia ho provato quando, giunto a un plot twist importantissimo, il player si è bloccato facendomi intendere che gli otto episodi erano terminati, così belli che nemmeno ho tenuto il conto. Proprio in quel momento, dopo aver rilevato la cura amorevole di Netflix nel trattare una delle sue serie animate di punta, mi sono accorto che quel matto di un cavallo già mi mancava da morire.
A conti fatti, le premesse sono abbastanza chiare: questa è la stagione più introspettiva, che inizia a dare qualche risposta smettendo di fare altre domande. Probabilmente le prime puntate non soddisfaranno tutti, e difficilmente riusciremo a entrare nella concezione di idee che a breve dovremo dire ufficialmente addio al nostro beniamino, ma BoJack Horseman – per quanto visto fino a ora – forse ci saluterà con la migliore stagione possibile per un prodotto d’animazione. Non vedo l’ora di scoprirne il finale.
