“PC nuovo, vita nuova”, mi son detto. E invece niente: 10 giorni a impazzire dietro a driver, configurazioni e analisi dei contenuti che girano in background. Come dite? Mega PC redazionale della morte™? Macché: un laptop da 11” della Asus (con Atom Quad Core da 1.33 GHz e 2 GB di RAM); uno di quelli plug and play, tutto preconfigurato con giusto la necessità di pigiare “on” per l’autoplay. Perché, dunque, questo calvario che ancora non si è concluso? Molto semplice: il cloud. Sebbene il mio nuovo portatile sia dotato di soli 32 GB di memoria (di cui 15 occupati dal Sistema Operativo e parafernalia), dichiarandosi da subito come uno strumento per lavorare in mobilità, senza grandi pretese di archiviazione o calcolo, quindi sfruttando i vari OneDrive e Google Documenti, la velocità di apertura, visualizzazione ed editing dei documenti è drammaticamente lenta.
Oddio, con lenta intendo che impiega 20 secondi a passare dal desktop al documento in cloud, passando dal browser. Ora, non è tanto questione di star qui a capire quanti secondi dovrebbe metterci o perché, quanto constatare che rispetto al mio vecchio portatile del 2010 della HP con delle specifiche ridicole, riesca a raddoppiare i tempi di ricarica. Il motivo, ahimè, anche grazie ai tanti utenti che discutono di queste “sciocchezze” sui forum, è imputabile alla ricchezza dei nuovi sistemi operativi e dei programmi/client che gli girano attorno, perché se da un lato offrono servizi e accessori di qualità e quantità impensabili, fino a qualche anno fa, pretendono anche molto in termini di risorse.
Tra antivirus e browser, siamo quasi a 1 GB di RAM occupata
Certo, per le configurazioni desktop è facile: raddoppi la RAM, cambi il processore, etc., ma per un portatile “chiuso” che prevede una garanzia e la conseguente impossibilità di essere aperto e aggiornato, la cosa si complica. Volendo farvi un piccolo esempio pratico, tra un antivirus free come Avira e quattro cosucce aperte sul browser, siamo a quasi 1 GB di RAM occupata. Sommata a tutti gli altri processi che si avviano in automatico, superiamo quota 1.4 GB. Così, eh… senza far andare nulla di più, se non un client per l’editing di testo online, la mail e una pagina sul motore di ricerca d’elezione. Tutto questo per dire che se anche ho sbagliato a prendere un portatile così tanto portatile, la colpa non è nemmeno del tutto mia… Certo, da un lato ho Windows 7, dall’altro Windows 10, e forse due domande sulla necessità di avere più RAM potevo anche farmela prima. Anyway, fortuna che là fuori c’è una giungla di browser e antivirus alternativi, ciascuno dei quali sedicente il “most lightweight software” in circolazione. Che siano il futuro, per chi non deve aggiornare la macchina se non per scopi ludici? Vi terrò aggiornati, anche nel caso in cui decida di far volare questo piccolo Asus manco fosse la scrivania regalata al giovane Ethan Hawke ne L’attimo Fuggente (1989).
Il problema non è il sistema operativo (l'impronta sulla memoria da windows 7 a 10 è molto simile, in alcuni casi anche minore in quelli più recenti), il problema sono le ridotte risorse hardware del pc, 2 giga di ram sono veramente poche e con un processore così lento mi pare inutile un quad core, sarebbe stato molto meglio un dual core più veloce, aggiungiamoci tutto il bloatware di un pc non reinstallato e il quadro è quasi completo.
C'è da aggiungere che la memoria di massa è un emmc che è quasi una sd card saldata, lontanissima da un ssd (le memorie di massa dei telefonini per esempio sono emmc), poco più veloce di un hd meccanico (nemmeno in tutte le operazioni credo) e in più sono veramente piccoli (32/64 giga solitamente montati su questi portatili).
P.s. Avira è il male :sisi:
Tutto ovviamente imho.