Galactic Glitch – Recensione

PC

Il déjà vu è un errore di Matrix, spiegava Trinity a un incredulo Neo. Come nel film delle sorelle Wachowski, anche in Galactic Glitch dovremo imparare a sfruttare a nostro vantaggio le imperfezioni della simulazione.

Sviluppatore / Publisher: Crunchy Leaf Games / Crunchy Leaf Games Prezzo: 14.99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: 3 giugno

Nel gergo informatico classico, un glitch è un errore temporaneo, un’anomalia imprevista che altera il funzionamento ordinario di un sistema digitale. Non è devastante come un crash, né grave come un bug bloccante, e nemmeno leggendario come la Guru Meditation; è piuttosto un effetto collaterale bizzarro, sfuggito al controllo del codice. Nel mondo dei videogiochi, uno dei più noti è il Minus World di Super Mario Bros per NES: un livello subacqueo infinito denominato World -1. Al cinema, Matrix ha reso celebre il concetto di glitch come crepa nel sistema, segnale che la realtà è artificiale, manipolabile e talvolta utilizzabile a proprio vantaggio.

Ed è proprio da questa visione che prende forma Galactic Glitch, physics based twin-stick shooter roguelite del team ucraino Crunchy Leaf Games. Vestiamo i panni di un’intelligenza artificiale appena generata all’interno di una simulazione corrotta, guidati da Siren, entità digitale autoproclamatasi divinità. Affronteremo, sotto forma di navicella spaziale, orde di nemici a suon di laser, missili e ordigni assortiti, sfruttando ogni falla del sistema per diventare sempre più forti, trovare la via di fuga e riscrivere le leggi del mondo virtuale dall’interno. E se qualcosa non dovesse funzionare, potremo sempre giustificarci come pigri impiegati affermando che “ha sbagliato il computer”.

GALACTIC GLITCH, CI VUOLE UNA FISICA BESTIALE

Il gameplay è immediatamente riconoscibile a chiunque abbia mai affrontato un arena game, genere che appassiona dai tempi di Smash TV: entriamo in una stanza, sopravviviamo a ondate di nemici, raccogliamo eventuali premi e scegliamo un’uscita che condurrà all’arena successiva per ricominciare la carneficina. Galactic Glitch ci piazza all’interno di una bolla grande poco più di una schermata, fluttuante nell’universo simulato. Siamo dotati di artiglieria dalla gittata piuttosto limitata, trovandoci dunque in serio svantaggio rispetto alla flotta nemica che può tranquillamente bersagliarci da lunga distanza.

Galactic Glitch

Quella crepa nella bolla ha tutta l’aria di essere un glitch!

Fortunatamente abbiamo un asso nella manica: la capacità di attrarre a noi corpi di ridotte dimensioni quali frammenti di meteoriti, detriti spaziali, razzi vaganti, mine, nemici o parti di essi, per poi scagliarli con violenza contro altri bersagli. La massa e l’inerzia di ogni oggetto determinano la sua traiettoria, ed eventuali collisioni ad alta velocità contro il perimetro della bolla impartiscono un’ulteriore accelerazione, come nei più pazzeschi incontri di wrestling nei quali i lottatori continuano a rimbalzare tra le corde. Non è una trovata stilistica o un virtuosismo di programmazione: la fisica è il cuore pulsante del combattimento, tanto da permettere a chi la padroneggia di affrontare intere arene senza sparare nemmeno un colpo.

La fisica non è solo un dettaglio, bensì l’arma principale in Galactic Glitch

Si può lanciare un nemico contro un altro, colpire un asteroide per ridurlo in frammenti da usare poi come proiettili, deviare i missili avversari per trasformarli in contrattacchi, orchestrare esplosioni a catena facendo detonare una mina fluttuante nel momento giusto. Il risultato è un apparente caos nel quale l’ambiente diventa parte integrante della strategia: non è più solo questione di mira e riflessi, ma anche di intuito e creatività, in un riuscito connubio tra Asteroids e la Gravity Gun di Half Life 2.

NEMICI DAL FUOCO AMICO

Altra peculiarità di Galactic Glitch è il fuoco amico. Quell’astronave ci sta bersagliando a suon di laser? Posizioniamoci dietro a un suo compare, così da fargli ricevere le scariche al posto nostro e risparmiare un po’ di lavoro. Ciascuna unità avversaria ha un proprio pattern di movimento e attacco, e impararli è fondamentale per indurle a spararsi addosso reciprocamente sgombrando il campo.

Galactic Glitch

Spesso saremo circondati da nemici in spazi angusti.

Questa strategia è così importante che uno dei power-up più ambiti è proprio il moltiplicatore dei danni da fuoco amico: trovatelo, maxatelo, e godetevi lo spettacolo. E i famosi glitch che danno nome al gioco? A volte noterete crepe nella bolla, o stranezze simili agli artefatti di immagini JPEG eccessivamente compresse. Se in possesso dei giusti cristalli da attivare, si potrà accedere a livelli bonus o potenziamenti rari. Da buon roguelite, ci mette a disposizione varie astronavi, armi e skill da attivare in un albero delle abilità rappresentato da un cervello stilizzato, con i perk collegati come sinapsi. L’ambientazione a metà tra spazio profondo e realtà virtuale ha permesso agli sviluppatori di creare vari mondi popolati da nemici e giganteschi boss dalle caratteristiche uniche.

Galactic Glitch

Le nuvole acide sono pericolose tanto quanto i proiettili nemici.

Troveremo The Forge, in cui robot demolitori si cibano di rottami ferrosi; Poisoned Reaches con nuvole acide pronte a corrodere la carrozzeria dell’astronave; Abyssal Docks, ispirato alle profondità marine, e così via.

IL ROGUELITE CHE SUSSURRA “GIT GUD”

Galactic Glitch mi ha divertito parecchio e l’ho trovato leggermente più impegnativo della media, il che è un punto a favore. Tuttavia, c’è un aspetto della sua filosofia roguelite che mi ha lasciato perplesso.

Un roguelite che premia l’abilità più del grinding. Git Gud o muori provandoci

In teoria, ogni run fallita dovrebbe comunque offrire una sensazione di progresso: qualche risorsa in più, un nuovo perk, o almeno l’illusione di avvicinarsi a un unlock importante. In questo caso, però, la progressione è bloccata a fasce, per cui si può potenziare tutto ciò che è disponibile nei primi mondi, ma per accedere a nuovi miglioramenti occorre prima sconfiggere il megaboss di turno. Anche disponendo di abbastanza risorse per acquistare potenziamenti extra, questi rimangono inaccessibili finché non si supera quel determinato punto. Il risultato è che, una volta configurata la build più potente a disposizione, non c’è più possibilità di crescita e per progredire bisogna far affidamento solo sulla propria abilità.

Galactic Glitch

The Behemoth è un osso duro, ma dobbiamo sconfiggerlo per sbloccare nuovi potenziamenti.

Dopo dieci tentativi falliti contro lo stesso boss, ripartire sempre nella stessa situazione può diventare più frustrante che stimolante. Da un lato limita il grinding selvaggio, ma tenetelo a mente se non siete fan della filosofia Git Gud.

In Breve: Galactic Glitch è un twin-stick shooter roguelite in cui si controlla un’IA sotto forma di astronave intrappolata in una simulazione corrotta. Il gameplay punta tutto sulla fisica per afferrare e scagliare oggetti, nemici e proiettili sfruttando massa e inerzia per attacchi a catena, anche approfittando il fuoco amico degli avversari. Ogni run consente di potenziare armi, navi e perk, ma solo dopo aver superato alcuni boss. Più difficile della media, premia abilità e perseveranza più che il semplice farming di risorse.

Piattaforma di Prova: PC, Steam Deck
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD / Steam Deck
Com’è, Come Gira: Fluido e reattivo sia su PC che su Deck, in quest’ultima la presenza di un vero twin stick non ci obbliga a cercare come pazzi il puntatore del mouse per capire in che direzione stiamo per sparare. Un vantaggio non da poco, dato il caos imperante.

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Pro

  • Interessante evoluzione di Asteroids / Buon utilizzo della fisica / Molta azione

Contro

  • Progressione bloccata: niente nuovi potenziamenti finché non sconfiggi i boss
8

Più che buono

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