La redazione di Glixel getta ulteriore benzina sulla polemica delle lootbox (di cui abbiamo anche parlato in un recente editoriale) scoprendo che Activision ha registrato con successo un brevetto per incoraggiare i giocatori a spendere denaro reale nelle microtransazioni.
Stando a quanto riportato nella descrizione del brevetto, questo sistema dovrebbe modificare il matchmaking dei giochi con componenti online per far scontrare i novellini con i giocatori esperti in modo tale da spingerli ad acquistare i bonus necessari ad arrivare al livello degli avversari. Il sistema può anche essere impiegato per influenzare quali oggetti vengano acquistati determinando un profilo dell’utente.
Da notare che Activision ha fatto sapere tramite un suo portavoce di non aver impiegato tale sistema in nessuno dei suoi giochi, e che il brevetto è stato depositato nel 2015 ai soli fini esplorativi.
David Dague di Bungie ha inoltre confermato via Twitter che il meccanismo in questione non è presente in Destiny 2, uno dei giochi di Activision in cui è possibile acquistare oggetti di gioco con denaro reale.
None of this functionality appears in Destiny. https://t.co/IXlR05tZ1c
— David James Dague (@DJDague) October 17, 2017