Sembra che la pandemia di Covid-19 abbia colpito in maniera piuttosto significativa Sega Sammy, la parent company di Sega. In seguito all’ultimo resoconto fiscale, infatti, la compagnia avrebbe chiesto a 650 dei suoi dipendenti di lasciare il loro lavoro. A quanto pare, la terminazione del contratto non sarà un’imposizione forzata dall’alto; come riportato da Gamesindustry, i dipendenti che intendono approfittare della cosa – in cambio di un sostanziale bonus – avranno tempo fino al 25 dicembre per proporsi. La decisione fa parte di una serie di misure prese per cercare di ristabilizzare la situazione economica di Sega Sammy, molto attiva nel business degli arcade e dei pachinko, che ha ovviamente sofferto molto nel corso della pandemia; il colosso giapponese si è addirittura visto costretto a chiudere la sua famosa sala arcade di Akibahara.
Non saranno solo i dipendenti, però, a sopportare il peso di questo difficile momento. Anche direttori e amministratori vedranno tagliati i loro stipendi; quello del presidente della compagnia Haruki Satomi, in particolare, riceverà un taglio del 30%. Ancora non è dato sapere il peso che questo periodo economicamente travagliato avrà concretamente su Sega (che di recente ha festeggiato i suoi 60 anni) e gli studi sotto il suo controllo.