The Mandalorian - Prima Stagione - Recensione




Abbiamo atteso la naturale conclusione della serie seguendo il calendario di Disney+, da quando il servizio è finalmente approdato anche in Italia. Sprecheremo poche parole, quindi, per introdurre uno dei migliori prodotti televisivi live action usciti dall’universo Star Wars, probabilmente una delle opere migliori della saga anche nel suo complesso.
The Mandalorian segue le vicende di Mando, un Mandaloriano che vedrà il suo destino di cacciatore di taglie incrociarsi con quello di un piccolo essere, “il bambino”, appartenente alla stessa specie del Maestro Yoda, ricercato da quello che è rimasto dell’Impero (il film è ambientato circa cinque anni dopo gli eventi de Il Ritorno dello Jedi).

Il protagonista avrà inizialmente la missione di ucciderlo, per poi affezionarsi al”cucciolo” (in fondo, considerata la longevità della sua progenie, ha molti più anni di un bambino umano)  che mostrerà una padronanza della Forza inusuale. Proprio nel difenderlo, Mando cercherà di capire i piani che l’Impero ha per la piccola creatura.

the mandalorian recensione

In appena otto puntate The Mandalorian catapulta lo spettatore in una delle tante vene dello sconfinato universo creato da George Lucas nell’ormai lontano 1977. Con buona pace de L’ascesa di Skywalker, che per cercare di accontentare tutti si è rivelato poco coerente alla logica narrativa dei precedenti due capitoli, The Mandalorian porta avanti – tacitamente – un messaggio forte che era intrinseco in un’eccellente produzione come Rogue One: è possibile raccontare storie dal mero sapore bellico, grandiose nel respiro, senza incentrare le storie su Jedi, Signori dei Sith o relativi discendenti.

Con l’Impero ormai in declino e la costruzione della Nuova Repubblica, il viaggio solitario del Mandaloriano si compone di tanti piccoli momenti che saranno necessari per apprendere il credo dei mandaloriani, attraverso nozioni che influenzeranno drasticamente gli eventi narrati.

the mandalorian restituisce a pieni polmoni la magia creata da george lucas nel lontano 1977

La cosa più sorprendente della serie va ricercata nella sua stessa costruzione narrativa, fatta di tanti piccoli step talmente banali e didascalici da fare il giro e risultare, nonostante tutto, incredibilmente affascinanti: il nostro Mando accetta l’incarico, lo porta a termine, viene ricompensato e subito dopo investe tempo e risorse sul suo equipaggiamento, con una scalata alle qualità delle sue armi e della sua armatura che quasi strizza l’occhio alle caratteristiche di crescita del PG in un videogioco di ruolo e d’azione, preparandosi passo dopo passo allo spettacolare scontro delle ultime puntate.
La narrativa è dunque ridotta all’osso: almeno un paio di puntate funzionando semplicemente da giro di boa, filler quasi fastidiosi che allungano la narrazione amalgamandosi decisamente male con il resto delle puntate, evidenziando ancor di più una stringata base di partenza – la missione per uccidere il bambino – che si esaurisce in pochi passaggi, racchiusi nelle prime tre puntate e nelle ultime due.

Nonostante ciò, a brillare è proprio il modo con cui la produzione si plasma attorno alla sua piccola storia, una delle tante nell’universo Star Wars, mostrando in appena una manciata di battute un carisma incredibile che traspare dal casco del Mandaloriano e dalla tenerezza, condita da più di un pizzico di mistero, che aleggia intorno al personaggio del bambino, ormai vero e proprio simbolo della serie.

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Il duo Jon Favreau e Dave Filoni costruiscono un discorso cinematografico attorno al Mandaloriano che attinge agli spaghetti western di Sergio Leone: il nostro protagonista è un pistolero solitario nella sconfinata galassia, uno sguardo secco e deciso sotto quel casco che riesce a comunicare molte più emozioni di quanto non sembri.

Lo stesso incontro con Kuiil nelle prime puntate e la momentanea base nel suo ranch riescono a costruire una struttura, un background e uno stile più vicino al Vecchio West che non al cinema fantastico o di fantascienza. Le distese, la sabbia, la consapevolezza silenziosa che, prima o poi, le ultime forze Imperiali tenteranno il tutto per tutto.

Questo suo attingere a una più larga accezione del cinema di genere era parte integrante dell’ideazione della saga da parte di Lucas, e così del suo successo, e The Mandalorian riesce a recuperare tutto quel fascino che – forse – era andato a perdersi nel tempo.
Grazie The Mandalorian e bentornato Star Wars. Siamo già in fervente attesa della seconda stagione.

VOTO 8

the mandalorian recensioneGenere: fantascienza, avventura
Publisher: Disney+
Regia: Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Deborah Chow, Bryce Dallas Howard, Taika Waititi
Colonna Sonora: Ludwig Goransson
Interpreti: Pedro Pascal, Carl Weathers, Werner Herzog, Nick Nolte, Gina Carano, Taika Waititi
Durata: 8 episodi

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