Un terzo, travagliato capitolo questo Animali Fantastici – I Segreti di Silente. Il nuovo franchise del Wizarding World fatica a decollare anche se è bene (ri)partire da ciò che per ora sta funzionando meglio, perché dalla fine ci dividono ancora due film e la bussola narrativa sembra essersi rotta da un pezzo.
Mentre mi dirigevo alla proiezione stampa del film ho cercato di fare mente locale e recuperare gli eventi del secondo capitolo, Animali Fantastici – I Crimini di Grindelwald, senza purtroppo far tornare nessuna immagine. Recuperando la recensione scritta proprio qui su TGM, assieme a quella del primo Animali Fantastici, quello che mi torna alla mente è un sequel dal poco mordente e confuso sotto l’aspetto narrativo. Meglio dunque il primo capitolo, ancora un prodotto sempre ingenuo, ma aveva ancora quel pizzico di magia che tutti gli appassionati del franchise di Harry Potter speravano di percepire di nuovo.
E siamo alle solite, giacché anche I Segreti di Silente conferma tutti i problemi già noti in precedenza, ma al tempo stesso presenta delle solide conferme ed è incredibile come queste bellezze si scontrino su altrettante cose assolutamente fuori focus e, letteralmente, inutili.
Il grande problema di questo franchise è proprio quello di raccontare pochissimo all’interno di un minutaggio estremamente esagerato, con quasi 140 minuti di film per raccontare poco – e male – gli avvenimenti di trama; e se per caso ve lo state chiedendo, questo fantomatico “segreto” di Silente è davvero poca cosa, come lo sono anche gli Animali Fantastici del titolo, inseriti a forza, giusto per giustificare il titolo del franchise, ma assolutamente fuori dal contesto narrativo che gli sceneggiatori stanno creando.
Se la Rowling in qualche modo è stata affiancata da penne competenti (scrivere buoni romanzi non vuol dire essere bravi anche a sceneggiare un film), lo scarto qualitativo purtroppo è ancora molto evidente. Animali Fantastici infatti si ostina a portare avanti decine di personaggi e storie secondarie che all’economia della trama non aggiungono assolutamente nulla.
In un semplice gioco di sottrazione, si potrebbero tranquillamente togliere 8 eventi su 10 del film e creare un prodotto equilibrato allo stesso modo, ma senza presunzione da blockbuster infallibile.
Vi basta guardare il poster ufficiale, con Animali Fantastici scritto sempre più piccolo e con Newt messo sempre più in disparte a favore di Silente e Grindelwald.
jude law e mads mikkelsen, rispettivamente silente e grindelwald, sono la carta vicente di questo franchise, assolutamente perfetti nelle loro parti
Esatto, al netto di quanto detto, c’è qualcosa che questa volta funziona in modo egregio e totalmente inaspettato, proprio loro due, Silente e Grindelwald. La diatriba che scoppierà a breve tra pro e contro la decisione di mandare via Johnny Depp dal franchise – personalmente – finisce per sembrare vacua di fronte al casting di Mads Mikkelsen, che nei panni dell’oscuro stregone è letteralmente perfetto, preferendolo di gran lunga alla versione di Depp, caratterizzata da una vena di stravaganza tipica dei personaggi interpretati dall’attore. Il Grindelwald di Mikkelsen, invece, ha un viso e un portamento molto più etereo, in linea con quello che è il piano di scalata al potere mondiale del mago oscuro.
Un portamento da gran signore, un completo sempre stirato e perfetto, proprio questa perfezione e lo sguardo glaciale dell’attore rendono la nuova interpretazione incredibilmente affascinante, in special modo nel rapportarsi con “l’amato” Silente.
Tra i due, oltre la gioventù passata assieme, c’è un ricordo, un sogno condiviso di un mondo migliore, più luminoso. David Yates, regista che dimostra sempre più grandi lacune questa volta compie un miracolo tecnico impressionante quando deve indagare proprio nei sentimenti dei due maghi, e questa cosa funziona direttamente nel modo in cui si potrebbe, all’alba del terzo film, avere un punto di partenza su cui costruire qualcosa in futuro.
Il problema però è proprio nello scheletro del progetto, dove Newt e gli animali diventano sempre meno interessanti a favore di Silente e Grindelwald. Anche Jude Law, attore di gran carisma, restituisce un Silente combattuto nelle decisioni che prende, autorevole ma anche fallibile nelle motivazioni, infatti lui stesso ammette di non avere piani per fermare Grindelwald, affidandosi alla forza del gruppo e alla bontà di Newt. Un po’ troppo poco per salvare tutta la baracca.
Insomma, nel solito lavoro mediocre, qualcosa brilla e lo fa con una luce accecante, impossibile da ignorare. Il problema è quando questa luce vene messa a paragone con tutto il resto, mostrando questa volta con estrema facilità tutti i difetti di questo franchise, che arrivato al giro di boa fatica ancora a decollare, e che narrativamente sembra ancora molto confuso su dove voglia andare a parare per il finale che avverrà solo tra due film.
VOTO 6.5
Genere: avventura, fantastico
Publisher: Warner Bros
Regia: David Yates
Colonna Sonora: James Newton Howard
Interpreti: Jude Law, Eddie Redmayne, Ezra Miller, Dan Fogler, Callum Turner, Mads Mikkelsen
Durata: 142 minuti