The Flash - Recensione

The Flash porta sulle spalle la missione difficilissima di essere un film “ponte”, qualcosa di inedito in questo panorama cinematografico dove veniamo cibati a suon di sequel, prequel, reboot o remake.

Con il già annunciato reset di questo universo cinematografico e l’arrivo di uno “nuovo”, più libero, fresco e coeso per mano di James Gunn, è proprio The Flash ad ereditare l’arduo compito di premere il tasto e cancellare tutto.  Nel corso degli anni, che hanno visto prima diversi problemi di pre-produzione e dopo i già noti guai con la giustizia del protagonista Ezrea Miller, il film si è tramutato da opera standalone in qualcosa di più grande, la scintilla cinematografica che avrebbe dovuto giustificare i prossimi dieci anni di progetti elaborati da Gunn.

Oltretutto è stato pensato più di cinque anni fa, quando al cinema non c’era ancora nulla riguardo Multiversi supereroistici o affini, laddove il beffardo destino attribuisce ora questa particolare etichetta “dimensionale” al velocista scarlatto di casa DC. Il primo ad aver approcciato il tema, insomma, e l’ultimo ad averlo realizzato.

ezra miller è il vero cuore pulsante di questo film

Al netto di ciò, la materia di cui si compone questo film è di primissima scelta. Prestate poca attenzione alle prime fasi, estremamente vacue e caotiche, perché tutto assume forme più sinuose nel momento in cui il nostro Barry Allen, alias Flash, mette piede nel Multiverso. Qui cominciano i guai, le domande, le dinamiche inedite di un mondo che sembra identico a quello appena lasciato e, invece, vede Eric Stoltz come protagonista ufficiale di Ritorno al Futuro: è proprio dalla trilogia di Zemeckis che Andy Muschietti pare attingere per plasmare parte della vena comica del film, a fronte di in un prodotto che ha come linea guida un disagio portante, quello della morte della madre di Barry Allen.

the flash

Passano gli anni, ma le regole attorno i film sui viaggi nel tempo rimangono le stesse: cambiare il passato mette a repentaglio le certezze del presente, per non parlare dei problemi sul futuro. Stavolta questi problemi si chiamano Generale Zod, e a rispondergli deve essere l’inedita Justice League formata da due Flash – il nostro viaggiatore del tempo e quello che abita la nuova linea temporale – il Batman di Michael Keaton, ovviamente invecchiato rispetto alle avventure firmate da Tim Burton, e Supergirl, giacché Superman per qualche motivo non è mai arrivato sulla Terra.

Con l’abbandono di Snyder lo stile narrativo ed estetico è drasticamente cambiato nelle ultime produzioni DC, quasi ad abbracciare la strada tacitamente imposta dalla Marvel, con scoperta dei poteri, il divertimento di usarli, tanta leggerezza, enfasi sulle parti emozionali, il classico divertimento fortunatamente mai forzato e tanta, tanta azione condita da schemi estetici che puntano ad anestetizzare i sensi degli spettatori, in positivo.

the flash

Dunque, girata la pagina della prima parte non proprio riuscita, il film cresce progressivamente regalando uno spettacolo pirotecnico entusiasmante. L’emozione è componente centrale dello spettacolo: The Flash è un film estremamente viscerale che cerca un rapporto diretto con lo spettatore parlando in modo secco, diretto, quasi per istinti, perché se di viscere parliamo, allora l’idea del cibo come intera metafora per giustificare il Multiverso è sicuramente tra le migliori che ci siano in giro, un po’ come quello che Flash deve trangugiare per non lasciare l’accelerato metabolismo senza energie, visti gli altri consumi e sforzi fisici.

Al netto dei tantissimi cameo – ovvi, visto il discorso dei Multiversi – della sequenza finale e scena post credit, The Flash è un film che si regge interamente sulle gambe di un appassionato Ezra Miller. Un altro caso dove scindere la persona dall’artista è necessario per assaporare una performance emotivamente superba, capace di tirare fuori momenti sentimentali di grande spessore e intensità. La Supergirl di Shasa Calle rimane chiusa nel minutaggio stretto, mentre Keaton nonostante gli anni ha ancora tantissimo carisma da vendere, ma l’attenzione è tutta sull’affamato Barry Allen, affamato di amore, di cibo, di sentimenti, di voglia di crescere e prendersi le sue responsabilità, il tutto mentre il collasso del Multiverso è adun passo e prendere le giuste decisioni, anche quelle più sofferte, fa la differenza tra l’essere un vigilante o un vero eroe.

VOTO 7.5

the flashGenere: avventura, fantascienza
Publisher: Warner Bros
Regia: Andy Muschietti
Colonna Sonora: Benjamin Wallfisch
Interpreti: Ezra Miller, Michael Keaton, Sasha Calle, Michael Shannon, Ron Livingstone
Durata: 144 minuti

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