Come si è arrivati da Godzilla vs Kong a Godzilla e Kong: Il Nuovo Impero? O meglio, come si è arrivati dal Godzilla di Gareth Edwards a questo? La domanda è lecita giacché in circa dieci anni il MonsterVerse ha cambiato drasticamente la sua faccia.
Con i primi due film di Godzilla sembra esserci stata una ricerca stilistica nella costruzione dell’immagine fortemente evocativa e possente, al contrario di Kong: Skull Island, prodotto estremamente farcito di brio e ilarità nel raccontare gli eventi. Godzilla vs Kong è stato un po’ uno spartiacque e con questo nuovo film arriva la conferma: il MonsterVerse, anche grazie al suo linguaggio crossmediale tra serie animate e live action, si stacca da un certo tipo di intrattenimento per entrare senza paura nella pornografia audiovisiva blockbuster, e questo di certo non è un male.
godzilla e kong il nuovo impero è un film dove la computer grafica realizza i sogni e le fantasie più sfrenate, divertente senza limiti
Godzilla e Kong dunque attinge senza filtri e in modo estremamente trasparente agli stilemi classici di film d’intrattenimento: Godizlla è sulla Terra, la protegge dagli attacchi di altri titani e usa il Colosseo come cuccia, mentre Kong è libero di rimanere nella Terra Cava, ma nelle sue scorribande estreme, c’è una necessità vitale: trovare i suoi simili, perché tutti abbiamo bisogno di una famiglia. Kong troverà altre grandi scimmie come lui, ma sono sotto il controllo dittatoriale di Skar King, altro grande e agile primate che cerca un modo di lasciare la Terra Cava per conquistare la Terra. Occasione perfetta per Kong per spodestarlo, liberare i suoi fratelli e magari richiedere nuovamente una mano a Godzilla.
Adam Wingard torna alla regia dopo ave firmato Godzilla vs Kong e in tal senso, la dimensione spettacolare e da puro blockbuster hollywoodiano prende il sopravvento su tutto. Ci sono gli ingredienti palesi e trasparenti che abbiamo sempre visto: una computer grafica che realizza tutte le idee più assurde – ma indubbiamente divertenti – dando vita a sogni visivi tra titani che solo da bambini potevamo immaginare, c’è la parentesi sentimentale e familiare di Kong che cerca una famiglia, che si riflette sulla controparte degli umani che al netto del crollo e della distruzione che subiscono, cercano il calore della famiglia – anche improvvisata – per sottolineare la potenza affettiva di questo nucleo e poi c’è la dimensione da pop corn movie che richiede uno status perenne da modalità aereo per assaporare ogni singola scena che ci viene propinata sul grande schermo.
A pagarne le conseguenze è tutta la dimensione narrativa degli umani che aveva un suo senso di esistere prima con l’introduzione della Monarch, mentre ora boccheggia, sempre più dimensione che fatica ad essere lontanamente interessante, utile solo come spiegone da sceneggiatura e poco più. Un gran peccato che comunque trova una sua cura nell’universo crossmediale come la serie tv live action con Kurt Russell, Monarch: Legacy of the Monsters che trovate su Apple+.
Proprio lì tutta la poesia visiva e narrativa, il punto di vista dei civili assieme agli elementi mistery veicolati dalla Monarch rendono giustizia a qualcosa che parrebbe mancare a questo film, ma che in fin dei conti è un prodotto che ha per titolo Godzilla e Kong, giustamente, aspettarsi qualcosa di diverso sarebbe errato come ingiusto verso lo stesso prodotto.
O almeno, basta vedere lo scontro finale tra tutti i titani su schermo per capire che va bene così e un po’ di ignoranza cinematografica non la si nega a nessuno.
VOTO 7
Genere: fantascienza, avventura
Publisher: Warner Bros
Regia: Adam Wingard
Colonna Sonora: Tom Holkenborg
Interpreti: Rebecca Hall, Bryan Tyree Henry, Dan Stevens, Kaylee Hottle
Durata: 115 minuti