Emoji – Accendi le emozioni – Recensione

In merito alla mia recensione di Cars 3, molti lettori hanno sottolineato l’eccessiva aspettativa attorno a un prodotto destinato prevalentemente ad un pubblico di giovanissimi. Effettivamente, è un’osservazione giusta da applicarsi in contesti cinematografici quali i film d’animazione, ma Emoji rappresenta quell’eccezione che – sicuramente – metterà tutti d’accordo.

Dopo il successo di Toy Story, Hollywood si è mostrata particolarmente interessata a inserire una sfumatura distopica nel nostro mondo, animando ogni oggetto materiale possibile, dalle automobili del già citato Cars ai cibi nel recente Sausage Party. Sony, avendo iniziato e poi cancellato (senza apparente motivo) un film in computer grafica dedicato a Braccio di Ferro, decide di metterci una pezza con le famose emoji presenti sui nostri smartphone. Il risultato è Emoji – Accendi le emozioni, un disastro inqualificabile su tutta la linea. Scimmiottando (per non ricorrere alla parola “plagio”) il tema centrale di Inside Out (“cosa accade nella testa di un essere umano”), Emoji risponde al seguente quesito: “cosa succede nei nostri smartphone?”; domanda che, sicuramente, nessuno si è mai preoccupato di porsi negli ultimi 20 anni!Emoji – Accendi le emozioni immagine Cinema 02

Emoji – Accendi le emozioni è un disastro inqualificabile su tutta la linea

La concezione estremamente incerta di Emoji si palesa già dalla trama: la emoji protagonista – Gene, che rappresenta “meh” – si scopre multi-emozione. Questa, per il magico mondo della messaggistica (rappresentato come una urbe regolamentata da norme, palazzi, strade e istituzioni), è un’anomalia da riparare o eliminare, perché ogni emoji deve mostrare una sola emozione. Il tempo si rivelerà tiranno quando Alex, proprietario dello smartphone, deciderà di formattare il telefono nel giro di pochissime ore. In compagnia di altre due emoji, Gene cercherà di raggiungere il Cloud, ottenere il suo codice sorgente e ripararsi da sola, evitando la totale eliminazione.

Emoji è un film sbagliato sotto tutti i punti di vista, dalla realizzazione poverissima e approssimativa al succo della morale che abbraccia tutta la pellicola. In una cornice quasi carpenteriana, assistiamo alle vicende di ragazzi dodicenni assorbiti completamente dal loro smartphone con lo stesso film che valorizza e incita il proprio punto di vista: le parole sono anacronistiche nel 2017, se necessiti di dire qualcosa lo devi fare con un’emoji, persino conquistare il cuore della compagna di banco (niente sguardi rubati o letterine, sarà un’emoji ad aprire il cuore della vostra amata).

Per quanto riguarda il comparto estetico, a vincere è una pigrizia ingiustificabile: creatività e ispirazione sono ai minimi storici, e nessuna “interpretazione” riesce a bucare lo schermo. È incredibile come un film decisamente datato come TRON (1982) riesca ad essere – ancora oggi – più ispirato di questo, anche per quanto concerne la semplicistica rappresentazione di un upload dati.

La vera natura di Emoji è dunque quella di uno spot promozionale di device e note applicazioni, a pagamento e non. Un film dai malsani risvolti morali.

VOTO 4

Emoji – Accendi le emozioni immagine Cinema locandinaGenere: animazione
Publisher: Warner Bros. Italia
Regia: Tony Leondis
Colonna Sonora: Patrick Doyle
Intepreti (doppiatori nella versione originale): T.J. Miller, Anna Faris, Sofia Vergara, Patrick Stewart
Durata: 86 minuti

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