Erano state riposte grandi speranze su questo progetto, a partire dai nomi decisamente importanti: Michael Fassbender nel ruolo del protagonista, Tomas Alfredson alla regia, Martin Scorsese come produttore, affiancati da un team di sceneggiatori sopraffini. Il risultato, purtroppo, è quanto di più lontano da un capolavoro si possa immaginare. Niente colpi di scena, poca tecnica, ancor meno cuore e banalità sconcertanti, assieme ad un percorso da thriller movie canonico, sanciscono l’inevitabile e inaspettata disfatta de L’uomo di Neve.
il film è tratto dall’omonimo romanzo di Jo Nesbø
Il montaggio non aiuta assolutamente, mettendoci del suo per allargare la voragine: si salta infatti da una scena all’altra senza un’apparente logica; tagli evidenti disorientano più e più volte, non tanto ostacolando la comprensione, ma mutando la tragicità delle situazioni in siparietti comici, come accade nel caso di un duello al cardiopalma (non nego che durante le fasi finali del film il rischio sia quello di arrivare a ridere in sala!).L’uomo di Neve, dunque, da thriller raffinato (ricco nella sceneggiatura e geometrico nella regia, punto di forza del regista), finisce per essere un film con una qualità paragonabile a quella di un crime TV statunitense da rete generalista, e questo ne sancisce il totale fallimento.
L’uomo di Neve, da thriller raffinato, finisce per essere un film con una qualità paragonabile a quella di un crime TV statunitense
Pur sorvolando sulla “necessità” di usare effetti speciali orrendi, oppure sulle scene in esterna girate in studio con il green screen (che risultano più finte di quanto la parola “finto” possa esprimere), è evidente come questo film abbia avuto evidenti problemi durante la produzione. Anche il poco marketing che ha accompagnato la pellicola suggerisce come gli stessi produttori stiano cercando di disfarsi al più presto del progetto, raccogliendo il possibile al box office per poi “scappare con il malloppo”. Altro elemento a sostegno di quanto detto è il trailer che si discosta nettamente dall’opera finale, segno di continui ritocchi e tagli. Con buona probabilità, i produttori volevano un thriller da vendere alle masse, mentre il regista desiderava fare il suo film, e se avete visto i precedenti lavori di Alfredson (Lasciami entrare, La Talpa) sapete che il regista vanta uno stile narrativo molto personale e intimo, destinato ad un pubblico di nicchia.
Aggiungo anche che è possibile intuire l’identità dell’assassino già durante le prime battute del film, il che – unito ai difetti sopraccitati – mi ha lasciato letteralmente… di ghiaccio!
VOTO 5
Genere: thriller, noir
Publisher: Universal Pictures
Regia: Tomas Alfredson
Colonna Sonora: Jonny Greenwood
Intepreti: Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Val Kilmer, J.K. Simmons, Charlotte Gainsbourg
Durata: 125 minuti