Danganronpa V3: Killing Harmony - Recensione

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Danganronpa è probabilmente una delle serie più apprezzate tra gli amanti delle visual novel, un thriller che mescola ironia, colpi di scena incredibili, personaggi carismatici e meccaniche geniali. Tale mix rende questa serie unica nel suo genere, e dopo aver chiuso i conti con la Hope’s Peak Academy i ragazzi di Spike Chunsoft si sono dati da fare per creare un nuovo inizio: Danganronpa V3: Killing Harmony. Parlo di nuovo inizio perché – di fatto – Danganronpa V3 è narrativamente slegato dai precedenti episodi della serie, presentando una nuova scuola e un nuovo cast di personaggi, pur mantenendo lo stesso contesto fatto di tradimenti, omicidi e processi al fulmicotone. Da grande fan della serie sono stato ben felice di poter mettere le mani su questo nuovo capitolo (in versione PS4), e posso annunciarvi che i ragazzi di Spike Chunsoft, questa volta, si sono veramente superati.

CHE IL NUOVO SEMESTRE DI OMICIDI ABBIA INIZIO!

In Danganronpa V3, gli sviluppatori hanno voltato completamente pagina, abbandonando del tutto il concetto di speranza e disperazione al centro dei capitoli precedenti; in questo nuovo episodio vestiremo i panni della superliceale pianista Kaede Akamatsu, che si troverà priva di ricordi e rinchiusa all’interno della Ultimate Academy for Gifted Juveniles insieme ad altri suoi compagni.Come da programma, Kaede e gli altri studenti verranno presto coinvolti nel classico gioco al massacro orchestrato da Monokuma, accompagnato questa volta dai Monokubs, un gruppo di orsacchiotti parlanti dallo spiccato senso dell’umorismo che farà più volte capolino durante la nostra avventura. Una trama che parte alla grande sin dalle prime battute, con colpi di scena continui (uno di questi è a dir poco geniale) e un cast di personaggi assolutamente fantastico.

la trama parte alla grande, con colpi di scena continui (uno di questi è a dir poco geniale) e un cast di personaggi assolutamente fantastico

Non posso negare di essermi innamorato dei vari studenti sin dai primissimi momenti di gioco, tutti caratterizzati da una forte personalità e un carisma eccezionale, a mia detta qualitativamente superiori ai liceali dei primi due Danganronpa. Affezionarci a loro sarà tuttavia un’arma a doppio taglio, dacché il destino li porterà ad incontrare morti talvolta piuttosto cruente, soprattutto durante le nuove esecuzioni che – in alcuni casi – mi hanno lasciato davvero senza parole. Gli omicidi, comunque, non saranno da meno e alcuni casi saranno talmente articolati che dedurre il colpevole si rivelerà davvero impresa ardua.

Come da copione, nel corso della storia potremo esplorare la nuova scuola in lungo e in largo, man mano che verranno sbloccate le varie aree. Torneranno inoltre le fasi libere (l’iconico “Free Time”), dove sarà possibile aumentare i legami con i vari studenti parlandogli e donando loro dei presenti, così da ottenere preziosi “frammenti di amicizia”, spendibili per acquistare utili abilità. Proprio come in Danganronpa 2, sarà possibile comprare le abilità da usare durante i Class Trial, questa volta però prima di entrare in tribunale così da acquistare ed equipaggiare le abilità in un unico momento – decisamente più comodo rispetto che in passato.

A CACCIA DELLA VERITÀ

È giunto ora il momento di parlare dell’elemento caratteristico di questa serie, i Class Trial. Innanzitutto, l’arena dove si svolgeranno i processi è caratterizzata da un tocco più futuristico rispetto alle classiche aule da tribunale viste nei due predecessori; inoltre, il tutto è enfatizzato da un’estetica generale visibilmente migliorata e da una serie di effetti ed animazioni mirate a spettacolarizzare gli agguerriti scontri verbali.I Class Trial, tuttavia, non sono migliorati solo dal punto di vista estetico, ma anche in termini di gameplay: tra le novità sostanziali spicca senza dubbio il Mass Panic Debate, un marasma verbale in cui tre persone prese dal panico parleranno tutte insieme cercando di provare la loro innocenza, con il giocatore intento a scovare – come da consuetudine – l’incongruenza di turno.

l’end game di Danganronpa V3 è una sorta di gigantesco crossover dove i vari liceali interagiranno tra loro grazie ad un simpatico board game in stile 8 bit

Altra novità decisamente interessante è il Perjury (ossia lo Spergiuro) che in taluni situazioni permette di mentire spudoratamente pur di arrivare alla verità, sostituendo così il vecchio Absorb Bullet che risultava più emblematico da utilizzare. Per i neofiti, l’Absorb Bullet assorbiva, per l’appunto, un’affermazione che poi poteva essere riutilizzata nel dibattito; tuttavia, ho trovato decisamente più intuitivo l’utilizzo del Perjury dato che basterà dedurre il Truth Bullet di turno e usarlo in modo contrario (ovvero contestare una verità anziché una menzogna).

A mio parere meno significativa è l’introduzione del Debate Scrum, una sorta di scontro tra due fazioni distinte di liceali in cui utilizzare una serie di parole chiave al momento giusto senza alcun bisogno di deduzioni logiche. Insomma, sarà necessario un buon tempismo e nulla più; tuttavia, si tratta di momenti piuttosto concitati che – nonostante la povertà in termini di gameplay – sono riusciti a gasarmi ugualmente (soprattutto per merito dello splendido brano techno di sottofondo).

Affezionarsi agli studenti sarà un’arma a doppio taglio

Danganronpa V3 porta novità anche per quanto riguarda i minigiochi che intervalleranno le nostre deduzioni logiche durante i Class Trial: l’iconico Hangman Gambit è stato rimaneggiato risultando ora decisamente meno caotico, il Rebuttal Showdown di Danganronpa 2 vanta ora di un controllo della lama migliorato, mentre il detestato rhythm game finale, il Bullet Time Battle, ha ora senso di esistere. Quest’ultimo è l’elemento che ha subito le maggiori modifiche: da un banale gioco musicale si è infatti trasformato in una vera e propria boss battle in salsa fantasy dove dovremo premere dei pulsanti a tempo per infliggere danno al colpevole di turno.

Queste piccole, ma importanti migliorie sono solamente un antipasto dato che Danganronpa V3 introduce anche due nuovi minigiochi: Brain Drive ed Excavation Imagination. Il primo riprende le stesse meccaniche del Logic Dive di Danganronpa 2, questa volta però ci troviamo di fronte ad un racing game in stile Out Run dove collezionare lettere durante il percorso e dovremo poi rispondere in modo corretto alla domanda formatasi; Excavation Imagination, invece, è un rompicapo in cui dovremo distruggere dei blocchetti colorati, scovare immagini nascoste sotto di essi e, infine, scegliere quella corretta in base alla domanda posta. A mio parere, i due minigiochi svolgono bene la loro funzione e arricchiscono ulteriormente l’esperienza, anche se avrei preferito il ritorno del Logic Dive, ma è una mia opinione personale.

NON SOLO VISUAL NOVEL

Ho trascorso circa quaranta ore assai piacevoli prima di terminare Danganronpa V3, destinate a triplicarsi grazie al corposo end game confezionato dai ragazzi di Spike Chunsoft. Oltre alla classica School Mode, qui riveduta e corretta, troviamo una particolare modalità bonus che ci pone di fronte ad una storia parallela che include tutti i personaggi di Trigger Happy Havoc, Goodbye Despair e Danganronpa V3 (per un totale di oltre 50 personaggi). Possiamo definirlo come una sorta di gigantesco crossover dove i vari liceali interagiranno tra loro grazie ad un simpatico board game in stile 8 bit tra dialoghi ed eventi speciali, potenziando – nel mentre – il personaggio da noi scelto prima di portarlo nel Monokuma Dungeon. Palese parodia di Dragon Quest et similia, in questa seconda modalità complementare ci troveremo a raccogliere materiali, craftare armi e affrontare una vasta gamma di Monokuma. Nondimeno, per portare a termine il dungeon vi servirà un party ben potenziato (e che potrà essere composto da un massimo di quattro membri). Insomma, un’idea assolutamente geniale che vi terrà senza dubbio incollati davanti allo schermo per ore ed ore.

Killing Harmony è il miglior Danganronpa mai realizzato. Data la similitudine tra Trigger Happy Havoc e Goodbye Despair in termini di gameplay, sinceramente non mi aspettavo una tale evoluzione: gli sviluppatori non solo sono riusciti a limare alcuni dei problemi dei precedenti capitoli, ma hanno aggiunto anche delle novità di spessore, rendendo il gioco ancor più godibile e divertente. Poi, diciamocelo, la modalità Board Game e quella RPG sono veramente geniali e rappresentano – di fatto, insieme alla nuova School Mode – l’end game più corposo di sempre. Danganronpa V3 è dunque un acquisto obbligatorio per i fan della serie e per gli amanti delle visual novel in generale, e inoltre rappresenta un valido inizio anche per i neofiti.

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Pro

  • Un cast di personaggi dalla forte personalità che vi rimarrà impresso sin dalle prime battute.
  • I Class Trial non sono mai stati cosi divertenti.
  • Colonna sonora di prim’ordine.
  • L’end game più corposo di sempre.
  • L’estetica generale è visibilmente migliorata.

Contro

  • Il Debate Scrum è l’aggiunta meno significativa.
  • Il comparto tecnico durante le esplorazioni è ancora piuttosto arretrato.
9

Ottimo

È l’ultimo arrivato in famiglia e gli va di gran lusso che non lavora in redazione ma da casa sua, altrimenti farebbe la fine di Seppia nella serie Boris, con Claudio “Renè” Todeschini a tallonarlo con vessazioni di ogni tipo. Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette.

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