Se c’è un’attività che non conosce periodi di fiacca, senza dubbio è quella che accomuna grandi, meno grandi e piccini: videogiocare. Svago trasversale in perpetua evoluzione, hobby praticabile in ogni stagione dell’anno e della vita, l’intrattenimento digitale affascina da oltre mezzo secolo intere generazioni di giocatori talvolta separate anche da parecchi anni di differenza. Grazie al progresso tecnologico e alla costante diffusione di internet, uno dei punti di forza dei videogiochi odierni è la capacità di mettere in contatto persone lontane e, seppure ognuna comodamente seduta a casa propria, farle sentire vicine durante il tempo trascorso assieme.Trovarsi online con gli amici e condividere momenti divertenti, partite da raccontare a chi non c’era e brillanti giocate motivo di vanto (o, quando dice male, di sberleffo), può rivelarsi un toccasana per l’umore; ciò avviene a maggior ragione quando non è saggio uscire di casa, perché il videogioco in queste occasioni diventa il pretesto perfetto per riunirsi con le persone care. Questo vale tanto per gli adulti, quanto e forse anche più per i giovincelli che non sono ancora indipendenti, poiché internet, computer console o dispositivi mobile, se sfruttati con consapevolezza e criterio, sono capaci di grandi cose quando le scuole devono restare chiuse e i compiti da fare a casa sono spesso inviati attraverso PC, tablet e telefonini.
internet, computer console o dispositivi mobile, se sfruttati con consapevolezza e criterio, sono capaci di grandi cose
Può anche essere suggerito un mix tra creatività e sfida tra amici, attraverso giochi differenti
Per farlo opta per un giocatissimo titolo su smartphone/tablet che prevede degli scontri 3 VS 3 nelle arene, quel Brawl Stars (PEGI +7) che spopola tra ragazzi e ragazze grazie al ritmo coinvolgente, allo stile fumettoso, all’accessibilità intuitiva dovuta all’agilità delle dita sullo schermo touch e ai numerosi personaggi da sbloccare e poi utilizzare nei combattimenti. Ci spiega, inoltre, che lui e i suoi amici sono soliti giocare per poi “discuterne il giorno dopo a scuola”, segno che dietro quei duelli avvincenti c’è un gruppo di pargoli appassionati che si divertono non solo a giocare, ma anche a confrontarsi su come migliorare tatticamente l’affiatamento del team.
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