“Senti, tu che ne capisci di computer…” Al solo suono di questa frase, la storia passata dell’uomo ci insegna che la risposta più appropriata per la salvaguardia della propria salute (fisica e mentale) dovrebbe essere quella di fingersi morto, e lasciare che l’interlocutore, perplesso, decida a un certo punto di andarsene. Purtroppo la storia è sempre destinata a ripetersi, e invece di gettare la spugna e andare al tappeto senza neppure combattere, decidi di affrontare l’avversario.
“Dimmi.”
“Eh, niente, volevo comprare un portatile, e magari tu mi puoi aiutare a scegliere quello giusto…”
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Il primo colpo è facile, prevedibile, e lo schivi senza problemi. “Ho un budget di 20mila lire, ma vorrei che facesse girare The Witcher 3 a Ultra-uber-ultra a 200 frame al secondo”. Controlli l’avversario, studi le sue mosse, e gli fai capire che con te non scherza. Dopo un breve scambio, si rende conto di quello di cui ha bisogno, e di quanto dovrebbe spendere.
Il secondo colpo è altrettanto scontato. “Eh, allora a sto punto tanto vale che prenda uno di quelli che costano 200 euro e non ci penso più”. Qualche finta di gamba, un paio di jab veloci, e lo metti alle corde, lì dove volevi portarlo, per metterlo di fronte alla realtà.
A quel punto, però, cominciano i primi colpi bassi. “Eh, ma cosa mi frega dello schermo Full HD? Per venti euro meno c’è a 1366×768” (la definizione di HD Ready è così brutta che non osa utilizzarla neppure lui). Incassi, e provi a controbattere. L’avversario sembra accusare la risposta, e si piega sulle ginocchia, ma ti accorgi subito che è solo un trucco per farti abbassare la guardia, e ti rifila un un-due-tre secco. “Cosa mi frega delle USB 3.0? Voglio la USB-C. Mi serve l’HDMI, ma anche la presa VGA”. Cominci ad accusare il colpo. Studi freneticamente le sue mosse cercando di prevedere la prossima, ma la vista comincia ad annebbiarsi. Il mondo attorno a te vacilla e il volto dell’avversario sembra andare fuori fuoco. Abbozzi una risposta, ma finisce nel vuoto. Ti salva la campanella. Fine primo round. Limoncello.
Secondo round. Il liquore giallo ti ha dato la carica giusta, sei pronto per ricominciare e metterlo al tappeto. Colpisci duro, spieghi la differenza tra USB-C e USB 3.0, perché della VGA non vuoi neanche sentir parlare, e mentre lo fai ti passa davanti agli occhi il ricordo di quel pomeriggio di un paio di settimane fa, quando a sorpresa ti ha mostrato il suo ultimo acquisto: uno switch per prese SCART. Una mazzata, ma non ti lasci intimidire. È tutta una tattica per indebolirti e per fiaccarti. Sei cosciente, sei presente, hai tutte le risposte. Anche alla domanda “ma perché un modello senza lettore DVD?”, che schivi con perizia e a cui rispondi con un diretto in piena faccia.
Ormai è lui quello a muoversi incerto, e sei sicuro che adesso è la tua, la faccia fuori fuoco. Lo vedi che sta per andare al tappeto. Quello che non ti aspetti è il colpo a sorpresa, l’attacco che rischia di ribaltare la situazione. “Ma a cosa mi serve un SSD? Non è meglio 8giga1000giga? (tutto attaccato)”. Sapevi che sarebbe arrivata, ma la sua mossa ti spiazza comunque. Un colpo nelle reni che ti fa piegare in due dal dolore… Il sangue nella bocca rende difficile parlare, e per un istante pensi che non potrai farcela. Dalle tribune, che fino a quel momento avevano assistito all’incontro in silenzio, qualcuno urla “256 GB a stato solido sono l’equivalente di 500 GB normali!” In quell’istante il tempo sembra fermarsi. Tutto quanto, intorno a te, si blocca. Anche il tuo avversario. Lo vedi che è incerto, che non sa cosa rispondere, come muoversi.
Neanche tu, a dire il vero. Vorresti avere il tempo di interrogarti sul significato di una frase del genere, ma ti rendi conto che è un lusso che non ti puoi permettere. Il tuo avversario sta ricominciando a muoversi. Devi sbrigarti, finché è ancora intontito, e infili una serie allucinante di colpi senza tregua: SSD! Full HD! HDMI! USB 3.0! Lettore SD! Niente DVD! Niente VGA! Carta di credito! Amazon! Comprato!
L’avversario stramazza a terra, senza forze. Cerca di rialzarsi, accenna un “quanto dura la batteria?”, ma non ci crede più neanche lui.
KO.
E poi... avevo sepolto (un poco, neh) l'epica sequenza di Rocky 4... brividi :shlick: