Non sono mai stato un amante delle console. Non è che sono fissato sulle prestazioni migliori di un PC, anche perché quando ho cominciato a giocare, consumando decine di cassettine arancioni sul mio amato Commodore 64, al massimo ci si scornava con i possessori dello Spectrum, ignorando di fatto i titoli che uscivano su NES. Gli anni passavano, e con essi le varie macchine da gioco: in realtà ho posseduto (e possiedo ancora, chiusi in qualche cassetto) il Super Nintendo, il Sega Master System II e il Game Gear, utilizzato tantissimo come televisorino portatile grazie alla fantastica cartuccia-antenna che permetteva il miracolo. Eppure ho sempre trattato le suddette come macchine da gioco di serie B: i giochi più diffusi erano platform, genere che non mi ha mai fatto impazzire, mentre sul PC di casa potevo godermi le avventure grafiche di LucasArts, DooM, Cannon Fodder e compagnia bella. Inoltre, per forza di cose, per giocare con Mario e Donkey Kong ero costretto a monopolizzare la televisione del salotto, togliendo ai miei familiari la possibilità di godersi qualche film (rigorosamente alle 20:30) dopo una lunga giornata lavorativa.
Ho seguito con interesse l’uscita della prima PlayStation, evento quasi miracoloso che è riuscito a portare i videogiochi nel salotto di coetanei che mi guardavano con diffidenza e superiorità quando esternavo le meraviglie del mio passatempo preferito, ma che poi cercavano il mio aiuto all’insorgenza del primo problema con un titolo a caso. A casa di un amico facevo qualche partita a Crash Bandicoot e un paio di sfide a Tekken 3, ma non sentivo in nessun modo la necessità di portare quella piccola scatoletta grigia nel mio salotto, quando ormai su PC potevo dedicare i miei pomeriggi a Theme Hospital, a Diablo, a Dungeon Keeper e a Total Annihilation.
Ammetto di aver quasi ceduto alla tentazione per colpa di Resident Evil 2, che era liberamente giocabile, insieme ad un’altra manciata di titoli che servivano a spingere i giovani virgulti all’acquisto di una console, in un centro commerciale vicino casa mia, e che puntualmente mi catturava per quella mezz’oretta di tempo che i miei genitori impiegavano per fare la spesa. Ho perso il conto di quante volte l’ho ricominciato, e il desiderio di sapere come continuava era insostenibile. Fu comunque solo una voglia passeggera, cancellata da altre decine di videogiochi che, grazie a un amico di famiglia che mi portava quelli che macinava a gran velocità, monopolizzarono il mio tempo libero.
Dopo i primi timidi approcci ora riesco finalmente a sentire “mia” sia la PS4 sia il controller
L’epilogo di tutta questa storia? Sono sicuramente entusiasta di potermi godere quei titoli che altrimenti mi sarei completamente perso, e comunque reputo la console Sony un’ottima macchina da gioco, anche se ho “mancato” l’uscita di PS Pro per pochi mesi. Devo ammettere, però, che avevo quasi mistificato PS4: vedere titoli come XCOM 2 subire cali drastici di framerate senza motivo o arrancare nelle fasi più concitate, nonostante la grafica molto più “slavata” rispetto alla controparte PC, mi ha un po’ deluso, soprattutto se guardo alla mia esperienza su PC e ai miracoli che la mia fidata GTX 750ti riesce a fare dal basso delle sue dimensioni e del suo prezzo. Su PC riesco a giocare a The Witcher 3 in 1080p a 30 fps fissi, senza mai un rallentamento e con le opzioni grafiche abbastanza pompate. Riuscirebbe la PS4 a fare altrettanto (beh… TW3 su PS4 ce la fa alla grande. ndKikko)? Per ora nulla mi ha fatto gridare al miracolo, e persino Bloodborne mi è parso fin troppo legnoso, ma mi riservo di giocare a Uncharted 4 prima di esprimere un giudizio compiuto sulle reali potenzialità della console Sony, almeno dal punto di vista tecnico.
Journey è stata un’esperienza meravigliosa
C’è anche un epilogo triste: il backlog è appena raddoppiato. Per fortuna Red Dead Redemption 2 arriverà tra un anno buono.
Su console questi problemi non ci sono (a parte le patch, che per la curr-gen sono diventate quasi un abitudine)...
(capisco pero' che dia fastidio un gioco che scatta o soffre di altri problemi)