Etrian Odyssey V: Beyond the Myth - Recensione

3DS

Se il 3DS decidesse di organizzare una festa per celebrare la fine del suo percorso, Etrian Odyssey V: Beyond the Myth sarebbe l’imbucato dell’ultimo momento, quello che si presenta col chiodo d’ordinanza e che rovescia una bottiglia di bourbon nella bacinella dell’analcolico alla fragola, rigorosamente dopo aver sgommato per mezzora nel parcheggio. Sì, Etrian Odyssey V è davvero così “cattivo”, e conferma quello che oramai dovremmo sapere a menadito dopo gli episodi regolari, i remake e i vari spin-off: qualcuno, lì ad Atlus, ci odia tantissimo!

CARTOGRAFIA CHE PASSIONE

Più che una rivoluzione totale, Etrian Odyssey V: Beyond the Myth presenta una rivisitazione dell’impianto originale debuttato dieci anni fa su Nintendo DS, puntando a perfezionare l’esplorazione dei dungeon senza deviare verso viaggi in aeronave o su natanti vari, come accadeva negli ultimissimi episodi.

Etrian Odyssey V Beyond the Myth immagine 3DS 06Atlus attua la rinascita della serie attraverso l’introduzione delle razze, che determineranno le classi disponibili e le caratteristiche dei membri della nostra gilda, un’organizzazione che potrà annoverare fino a trenta unità. Gli Earthlain sono simili agli umani e vantano una massiccia resistenza, i Celestrian assomigliano agli elfi con spiccate doti magiche, i possenti e agili Therian mostrano tratti animaleschi, mentre i minuti Brouni hanno un forte legame con la natura. Per la prima volta anche l’editor del personaggio gode di una certa flessibilità, permettendo di scegliere i colori dei tratti somatici di ogni avventuriero, abbinando un artwork e un tono di voce, senza restrizioni. Non ho mai visto di buon occhio l’abbondanza di lolite discinte esibite da Etrian Odyssey (all’epoca del debutto “tifavo” per lo sfortunato e oscuro The Dark Spire di Success), ma se avete sempre desiderato comandare una donna con le forme di Ivan Drago, con voce squillante e i capelli rosa shocking, questo è il gioco che fa per voi. Del resto, a Etrian Odyssey V non importa particolarmente approfondire la storia dei suoi protagonisti, né illustrare con chissà quale narrazione i motivi che permettono alle gilde di avventurarsi finalmente tra le radici e i rami del colossale albero Yggdrasil attraverso la bellezza di trenta livelli, popolati da enigmi e belve inalberatissime.

Etrian Odyssey V punta a perfezionare l’esplorazione dei dungeon senza deviare verso viaggi in aeronave o su natanti vari

Una volta messo assieme un party composto da cinque membri (sapientemente disposti su due fila, mi raccomando) sarà il momento di tornare magicamente ai tempi di Wizardry, esplorando i vari piani del dungeon in prima persona con pause più o meno frequenti per menare le mani in un sistema di combattimento a turni. In una formula tanto classica, la nuova linfa vitale viene fornita dalla sinergia tra le varie classi, un aspetto che necessiterà ore di studio al fine di scovare il party ideale che abbia un apprezzabile bilanciamento tra attacco, difesa e recupero. Tra le vocazioni più gustose spiccano i corazzatissimi Dragoon e le loro fortificazioni portatici di aggro, assieme alle fiere addomesticate del Rover che agiscono come veri e propri NPC aggiuntivi, nell’eventualità che l’assenza di Galford e Nakoruru sui nostri schermi si rivelasse insopportabile. Poi, all’improvviso, arrivano i boss, e le presunte certezze in merito alla nostra affiatatissima squadra crollano come un castello di carte, costringendoci – spesso e volentieri – a ripensare il party. Etrian Odyssey V mostra davvero i denti in simili frangenti, permettendo però di “respeccare” i personaggi (e, andando avanti, facendo abbracciare alle singole razze professioni inizialmente precluse), convertendoli in archetipi più adatti alla situazione, ovviamente al prezzo di una manciata di sudatissimi livelli. Hey, si tratta di Etrian Odyssey dopotutto… e nessuno ha detto che sarebbe stato facile!

ESPLORAZIONE DINAMICA

L’ascesa alla sommità di Yggdrasil non è composta di sole battaglie, e la mappatura dei nostri progressi è stata resa un attimo più snella grazie a un’opzione che delega al 3DS l’onere di disegnare le mura dei dedali, liberandoci quindi da un aspetto dell’esplorazione oggettivamente tedioso.

Etrian Odyssey V Beyond the Myth immagine 3DS 04Presenti all’appello i F.O.E. (Field On Enemy), uno degli elementi distintivi della serie: si tratta di nemici dalla potenza terrificante in grado di eliminare senza troppe cerimonie il gruppo, e ben visibili sulla mappa, al contrario dei comuni incontri. Il loro movimento dona un livello di tensione palpabile appena si palesano nei paraggi, e ogni livello vanta la propria tipologia di F.O.E. Ci sono quelli che deambulano incuranti e altri dotati di un feroce istinto predatore; questi inseguiranno il party finché potranno, arrivando addirittura a interagire con elementi dell’area di gioco per ostacolarne la fuga. Massicce dosi di panico vengono raggiunte quando un gruppo di mostri erranti ha la malaugurata idea di attaccarci mentre abbiamo un F.O.E. alle calcagna: in simili casi, il bestione avanzerà di una casella per ogni turno, unendosi allo scontro qualora non riuscissimo a sbarazzarci in tempo dei pesci piccoli.

Mettendo da parte i pericoli, un’importante componente dell’avventura sono quei piccoli eventi casuali raccolti nel diario dell’esploratore, che descrivono una breve situazione con tanto di decisione da prendere per proseguire. In simili frangenti contano il buon senso e la fortuna, ma l’apprendimento delle apposite abilità razziali potrebbe fare la differenza in particolari situazioni, come ad esempio nel riconoscere delle bacche velenose in un cespuglio all’apparenza innocuo. Queste torneranno utili anche nei punti di raccolta, dove con la necessaria conoscenza sarà possibile fare incetta di un quantitativo maggiore di risorse da riportare tra una sortita e l’altra al villaggio, luogo perfetto per riposare, accettare incarichi e comprare nuovo equipaggiamento.

Etrian Odyssey V Beyond the Myth immagine 3DS 01Tecnicamente Etrian Odyssey V svolge il suo lavoro, con labirinti colorati e leggibili che non disdegnano un inspiegabile pop-up degli elementi in lontananza. Bizzarro, ma almeno il tutto viene incorniciato dal solito, poliedrico accompagnamento di Yuzo Koshiro, che utilizza una vasta gamma di strumenti per confezionare un’affascinante serie di tracce; personalmente, sono innamorato di quella della locanda e, se mai lavorerò come barman di bordo sulla Pacific Princess, sarà mia premura suonarla a ripetizione! Segnalo, in conclusione, la possibilità di scambiare le Guild Card (una sorta di biglietto da visita) tramite StreetPass: in questo modo sarà possibile incontrare le gilde amiche durante le nostre peregrinazioni per ottenere oggetti in dono o suggerimenti sui paraggi.

Non è ancora arrivato il momento di riporre nella confezione il 3DS: Etrian Odyssey V: Beyond the Myth è un capitolo eccellente, in grado di donare diverse ore di gioco ai fan dell’esplorazione tanto audaci da affrontare la sua sfida. Il titolo di Atlus richiede tenacia, perseveranza e adattabilità, ma il suo schema di gioco intrigante e il considerevole ventaglio di opzioni offerto da classi e razze sapranno ricompensare i fan dei dungeon crawler vecchio stile, che si troveranno indubbiamente a casa.

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Pro

  • Classi e razze forniscono numerosissime opzioni.
  • Squisitamente impegnativo.
  • Dungeon crawling vecchio stile perfettamente raffinato.
  • Yuzo Koshiro.

Contro

  • Tecnicamente sufficiente.
  • Difficoltà non per tutti.
8.8

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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