Quando si getta la maschera il mondo non ha più filtri, tutto è chiaramente sporco, putrido, ed è quello il momento di fare un po’ di casino.
Sviluppatore / Publisher: Atlus / Koch Media Prezzo: € 59,99 Localizzazione: Testo Multiplayer: Assente PEGI: +16 Disponibile su: PlayStation 4
Ha dell’incredibile, quasi del poetico, il modo con cui Atlus lavora sui suoi prodotti, i Persona in particolare. Esce il nuovo capitolo, che tendenzialmente è già un capolavoro di suo, si buttano fuori i relativi spin-off, che siano picchiaduro, rhythm game o dungeon crawler, e intanto, sottotraccia, si prepara l’edizione definitiva dell’originale. Non è questione di aggiungere contenuti o raccogliere i DLC alla rinfusa, però, è un discorso più intimo, qualcosa che sembra dire “potevamo farlo meglio”, perfezionismo puro. Operazione a cuore aperto in cui il team inserisce bypass che si adattano perfettamente all’organismo.
Nuovi personaggi, nuove storie, nuovi luoghi, inseriti perfettamente all’interno della narrazione originale, modificandola quel tanto che basta a migliorarla senza snaturarla. Persona 5 Royal non fa eccezione alla regola, vede e rilancia con un all-in, puntando a diventare il JRPG della generazione, forse addirittura il migliore della sua specie in senso assoluto, tradizionale come un combattimento a turni, ribelle come la sua estetica e i suoi protagonisti, schegge impazzite di un mondo rassegnato, facile preda di desideri morbosi e deviati, come agnelli solitari tra le zanne di un lupo.
RISVEGLIO DELL’ANIMA
Prendere coscienza delle distorsioni del mondo, aprire gli occhi e vedere all’improvviso il marcio, come se tutto il resto fosse diventato trasparente, cristallino, sforzandosi di non distogliere lo sguardo, intervenendo a costo di rimetterci la reputazione. È quello che succede al protagonista di Persona 5 Royal, involucro senza nome e parola (ma comunque un sacco carismatico a livello fisico) che ospiterà il giocatore per le successive ore (diciamo tra 100 e 200), diventando mezzo per ritornare adolescenti, testa calda per avere le palle di agire, cuore ancora abbastanza pulito da giudicare le azioni di adulti sporchi, sudici, infami.
La fedina penale macchiata per aver ferito accidentalmente un uomo, durante una colluttazione nata per difendere una ragazza dalla sua aggressione; il destino segnato, l’espulsione dalla scuola e il trasferimento alla Shujin Academy, ultima possibilità per uscirne come “uomo rispettabile”, indottrinato agli obblighi della vita. Riabilitazione. Sì, ma quella dell’anima più che quella sociale. Perché il percorso ormai è tracciato, l’ingiustizia subìta ha alzato il sipario di velluto sul mondo che lo circonda, la maschera strappata via dalla faccia ricoperta di sangue per rivelare la sua reale Persona, ladro fantasma a caccia dei desideri più perversi dell’uomo, rubandoli nella dimensione metafisica, inconscia, del proprietario per redimerlo.
Ha dell’incredibile, quasi del poetico, il modo con cui Atlus lavora sui suoi prodotti, i Persona in particolare
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