G2A ammette di aver venduto chiavi rubate

Terremoto attorno alla celebre azienda G2A, dedita al commercio online di chiavi per l’acquisto di giochi in digitale, che già in passato era stata accusata di una gestione non proprio cristallina delle transazioni presenti sul proprio store.

Recentemente alcuni sviluppatori, tra cui Wube Software – team indipendente autore di Factorio – hanno segnalato alle autorità competenti come sul marketplace dell’azienda, luogo dove qualsiasi privato è libero di offrire le proprie chiavi digitali, fossero in vendita codici ottenuti fraudolentemente.

G2A chiavi rubate

In particolare, la maggior parte delle chiavi rubate risultavano distribuite per PC ed erano relative a titoli indipendenti, probabilmente sfruttando la minor forza deterrente di tali publisher.

G2A ha quindi fatto sapere che, per evitare ulteriori danni di immagine e lunghi e perniciosi processi, dava la propria disponibilità a rimborsare ogni sviluppatore che avesse provato le ruberie subite, per un ammontare di circa il doppio del valore delle chiavi sottratte.

Sinora, solo la sopracitata Wube Software ha accettato di collaborare, dimostrando come ben 321 codici fossero venduti in modo tutt’altro che legale e ottenendo così un rimborso di circa 40.000 dollari.

D’ora in poi – sostengono i vertici di G2A – ci sarà una stretta di controlli sul marketplace, di modo da evitare tutte le zone d’ombra che per anni hanno offuscato l’immagine del sito.

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