Un’ora buona di confronto rispondendo attivamente alle domande del pubblico in sala. Chris Darril, autore del sorprendente Remothered: Tormented Fathers, e Keiichiro Toyama, creatore di titoli quali Silent Hill, Forbidden Siren e i due Gravity Rush, sono stati i protagonisti di un interessante dibattito sul ruolo di game designer, le sfide di ogni giorno e le sempre più importanti influenze provenienti dalla vita quotidiana come da altri media. Chris Darril tiene sempre un occhio attento all’attualità, o anche alla vita politica mondiale, definendolo il miglior spunto creativo su cui costruire storie. Toyama San, invece, ha un modo stravagante per lasciarsi guidare dalla fantasia: “Leggo tantissimi manga e coltivo verdure. Le mie idee più riuscite sul Silent Hill, quelle che sono piaciute più ai fan ancora a distanza di venti anni, mi sono venute coltivando e curando il mio orto”.Nonostante i due autori vivano influenze diverse in termini di produzioni finali, identificabili come visioni prettamente orientali e occidentali, la passione per il cinema li accomuna pur con i rispettivi riferimenti: “Impazzisco totalmente per Giuseppe Tornatore e Martin Scorsese – precisa lo sviluppatore catanese – per il loro modo di narrare storie, senza dimenticare Tarantino, Allen o Polanski”. Particolarmente fedele alle sue origini Toyama, che dichiara il suo amore per la saga di The Grudge (i più inquietanti originali giapponesi, non certo i remake hollywoodiani) e per tutto il cinema horror giapponese.
Parlando del loro lavoro, la curiosità del pubblico era palpabile e le risposte dei due, per quanto diverse, hanno svelato una realtà più complessa e stratificata rispetto al pensiero comune, in special modo di chi fruisce del videogioco nella sua forma finale. Prima di mettersi a programmare, l’aspetto fondamentale è che l’esperienza possa funzionare prima nella testa dell’autore e poi su carta. La parte teorica ha una ruolo cruciale, perché nel pieno della pre-produzione bisogna fare i conti con la tecnologia del momento, oltre che con gli interessi globali che mutano giorno dopo giorno. Un’idea brillante può sempre incontrare difficoltà che non sempre sono di natura produttiva; in particolare, Chris Darril ha sottolineato l’importanza di una visione a tutto tondo che non perda di vista l’obiettivo principale, quello di creare un prodotto destinato al pubblico di tutto il mondo. Toyama, da parte sua, in merito all’istintività del suo approccio ha evocato un aneddoto sul primo Silent Hill: “Molti mi chiedono chi o cosa sia Samael, boss finale del primo Silent Hill, e anche oggi non ho una vera risposta: essenzialmente mi piaceva l’idea di una creatura di quel tipo come scontro finale, e senza chiedermi altro l’ho inserita. Piaceva a me e pensavo sarebbe piaciuto a tutti. e mi sorprende che ancora oggi tutti chiedano delucidazioni su un parto della mia mente, nato per caso e senza un senso preciso”. Tornando, infine, all’opera di Chris Darril, ricordiamo che il sequel Remothered: Going Porcelain è già in lavorazione.