Sonic The Hedgehog, Scramble Infinity… e oggi anche Puzzle Bobble: sembra proprio che non ci sia limite alla capacità degli appassionati di realizzare conversioni stupefacenti – e considerate impossibili – sul Commodore 64.

Sonic The Hedgehog per C64 usa il DMA consentito dalle espansioni di memoria REU per ottenere dal chip video VIC-II scrolling multidirezionale ad altissima velocità.

Uno shooter in soggettiva per Atari 800. Ci avreste creduto nel 1984? Eppure c’è chi è riuscito a realizzare Final Assault che non solo è sorprendente, ma è perfino giocabile!
È, probabilmente, il grosso vantaggio di avere a disposizione una piattaforma ‘standard’ fatta e finita, con le possibilità di espansione limitate alle REU e poco altro: l’hardware viene studiato a fondo, fino all’ultimo circuito, con l’obiettivo di tirare fuori l’effetto magico che nessun altro aveva mai usato prima e, dai tempi in cui i giochi avevano otto sprite sullo schermo quasi monocromatico a oggi, il biscottone ha percorso tantissima strada, ben quarant’anni di gloria.

Puzzle Bobble per C64 è un capolavoro di ottimizzazione e di attenzione al particolare. Tutto ciò che poteva essere riprodotto sul biscottone è lì al suo posto, nel miglior modo possibile.

Scramble Infinity: non solo sprite in overscan per livelli e punteggi, ma anche caricamenti in background, in multitasking, per dare l’illusione della continuità tra i livelli.
Anni in cui i programmatori non hanno smesso di individuare “falle” nei chip Vic-II e Sid, usandole a loro vantaggio per far compiere al C64 piroette di cui in teoria non sarebbe stato capace. Tutto questo non sarebbe possibile senza una community di devoti grafici, musicisti e programmatori che, spesso soltanto per diletto, mettono a nudo le loro tecniche e le condividono con altre persone, un mondo parallelo che vive a sé dove le normali regole del mercato non valgono più.

Per ora è poco più di una demo e fa larghissimo uso della retinatura, ma Metal Slug per Atari ST è ugualmente impressionante. RetroTGM lo attende spasmodicamente!
Ma il bello è che questo “trend” coinvolge praticamente tutte le piattaforme classiche a 8 bit e sta cominciando ora ad attecchire anche sulle successive a 16 bit, dove pian pianino stiamo assistendo (almeno) a conversioni finalmente 1:1 dei coin op degli anni Ottanta.

Angels è un picchiaduro per ZX Spectrum con parallasse, muri che si illuminano al passaggio delle auto e decine di altri effetti scenici. Il gameplay è un po’ così, ma tecnicamente fa impressione.
Giochi come Amidar 500 o come Bomb Jack Beer Edition per Amiga, o il venturo Metal Slug per Atari ST, sono lì a dimostrarlo. Pensate solo a cosa si potrebbe ancora fare oggi, con macchine più potenti come Super Nintendo, Megadrive, PlayStation e company, se solo fosse possibile applicare le stesse metodologie.