La necromanzia è l’arte di comandare i morti, i quali, si sa, non hanno certo fretta. The Necromancer’s Tale la pensa allo stesso modo, proponendo una storia molto avvincente ma dal ritmo altrettanto rilassato.
Sviluppatore / Publisher: Psychic Software / Psychic Software Prezzo: 23.99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam) Data di uscita: già disponibile
Se hai avuto un rapporto difficile con tuo padre, e ti sei allontanato da casa anche per respirare un po’ di aria pura lontano dalla sua presenza ingombrante, è probabile che con il passare degli anni siate diventati quasi degli estranei. Così, quando apprendi della sua morte improvvisa, torni nella tua città natale per dare l’ultimo saluto a una persona che conosci appena. Di una cosa, però, sei certo: non era il tipo che amava ubriacarsi. Dunque perché hanno trovato il cadavere in giardino accanto a una bottiglia di alcol bello pesante? Magari è cambiato, durante la tua assenza. Del resto, l’autopsia pare abbia confermato un signor tasso alcolemico. E se il medico si fosse sbagliato? Impossibile: non era un medico, bensì un erborista; un tizio che solitamente mescola menta e cannella, questa volta chiamato a chiarire la causa di un decesso.
Qualcosa non torna. Come è incredibile che papà versasse in condizioni economiche precarie, lui che oltre a possedere un discreto patrimonio era anche molto oculato nelle spese. Sicuramente mamma potrebbe spiegare l’accaduto, se non fosse afflitta da una brutta, improvvisa demenza. Non vi è venuta voglia di sbrogliare quest’ingarbugliata matassa? The Necromancer’s Tale cerca di unire elementi da adventure investigativo e combattimenti a turni, con una base da RPG. Una bella sfida per Psychic Software, piccolo studio irlandese i cui membri sviluppano videogame fin dai tempi del BBC Micro.
THE NECROMANCER’S TALE, ARRIVA LO SLOW PLAYING
The Necromancer’s Tale è ambientato in un XVIII secolo alternativo nel quale l’illuminismo convive con la magia nera. Ci troviamo in una città Venezia-like intrisa di guerre per il potere e intrighi di corte, e già durante la fase di creazione del personaggio ci si rende conto che il gioco è lento, volutamente lento, a volte maledettamente lento, ma per una precisa scelta di gameplay. Dovendo assegnargli una nuova etichetta su Steam, opterei per Slow Playing.
Un lento ma affascinante viaggio tra intrighi politici, magia nera e dilemmi morali
Con quasi duecento NPC e più di quattrocentomila parole di dialoghi, ci sarà da leggere un bel po’ prima di venir a capo dei problemi, e se confidate nello skip per poi guardare il riepilogo nella quest log, ho una brutta notizia per voi: ricordate gli RPG degli anni ‘80, nei quali i manuali lasciavano varie pagine in bianco per consentirvi di prendere appunti? Qui accade lo stesso, e non tutti gli indizi vengono automaticamente aggiunti nel quaderno, dandovi però la possibilità di scriverli voi stessi.
MA QUANDO SI RESUSCITA, ESATTAMENTE?
Un gameplay così audace fortunatamente è supportato da una storia molto interessante e ben ritmata, capace di riprodurre le atmosfere settecentesche senza mai tenerci con le mani in mano. Dovremo trovare un lavoro, badare all’anziana madre, interrogare gli abitanti, svelare i misteri che si celano nel maniero di famiglia e risolvere varie side quest.
Ogni interazione con le persone altera i precari equilibri comunitari: ai commercianti non piacciono le guardie a causa della loro pigrizia nell’aprire le porte della città, i rappresentanti del clero non vedono di buon occhio i nobili, e così via. Bisogna quindi sapere quando mentire, essere aggressivi o stringere alleanze.
Ogni parola detta o non detta può cambiare alleanze, chiudere porte e aprire sentieri oscuri
Va sottolineato però che se non fosse stato per la mia innata curiosità, non avrei mai visto questa parte di The Necromancer’s Tale, abbandonando il gioco nella sua fase investigativa. Una partenza davvero troppo lenta: il primo vero nemico si palesa solo verso la fine del terzo capitolo, e dovrete superare di un bel po’ la decina di ore di gioco prima di sbloccare i poteri arcani.
COMBATTIMENTI SOLIDI, PATHFINDING “CREATIVO”
I combattimenti a turni si svolgono sulla classica griglia esagonale, e l’intelligenza artificiale si dimostra abbastanza sveglia da puntare spesso direttamente su di noi, ignorando l’orda di non morti che ci accompagna: del resto, se cade il necromante, l’intero esercito crolla con lui.
La necromanzia arriva tardi, ma trasforma radicalmente il gameplay
Nulla che non si possa imparare a gestire: dopotutto, se siete riusciti a sopravvivere al ritmo pachidermico delle prime ore di gioco, perdere un paio di secondi in più sarà impresa di poco conto.
In Breve: The Necromancer’s Tale è un RPG narrativo ambientato in un XVIII secolo alternativo, nel quale magia nera e intrighi politici si intrecciano. Il gameplay nelle prime ore privilegia la narrazione rispetto all’azione: la creazione del personaggio avviene tramite un lungo prologo interattivo, che incide su statistiche, reputazione e relazioni. Il ritmo è lento, ma offre profondità nei dialoghi e nelle scelte morali. Il sistema di fiducia influenza pesantemente l’interazione con gli NPC. I combattimenti a turni godono di una buona intelligenza artificiale, e una volta scoperta l’arte della necromanzia l’azione diventa molto più avvincente. Un titolo affascinante che richiede una buona dose si pazienza, ideale per chi cerca immersione e storytelling.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Il personaggio si può comandare sia con il punta e clicca che con la tastiera. A causa di qualche incertezza nella gestione delle trasparenze, è richiesta qualche rotazione della telecamera più del dovuto.