Con oltre trent’anni di onorato servizio, la serie NHL di EA Sports rappresenta ormai un appuntamento fisso per gli appassionati di videogiochi sportivi. Una data da segnare (e sottolineare) sul calendario, o una ricorrenza su cui si può soprassedere? Scopriamolo insieme.
Sviluppatore / Publisher: EA Sports / EA Sports Prezzo: € 79,99 Localizzazione: no Multiplayer: Sì PEGI: 12 Disponibile su: PS5, Xbox Series X/S Data di lancio: 12 settembre
NHL 26 è un gioco particolare. Non è in termini assoluti una simulazione “sbagliata”, come peraltro testimonia il voto e il commento che conclude questa recensione. Non è un’esperienza fallimentare, anzi ci sono diversi momenti in cui muoversi sul ghiaccio regala sensazioni piacevoli e in cui le varie modalità a disposizione offrono sufficienti spunti per affrontare una lunga stagione tra figurine, carriere personalizzate e intere franchigie da controllare.
È, dispiace dirlo, un gioco che rimane vittima della sindrome “ok, ma”, con il “sì, però” che aleggia in qualunque momento, con la costante contrapposizione di picchi verso l’alto che vengono smorzati da altrettante cadute di tono che riportano la situazione a una tranquilla e ampia sufficienza (anche qualcosa di più) senza però raggiungere l’eccellenza assoluta.
LO STUDENTE È BRAVO, MA NON SI APPLICA CON COSTANZA
Fluido, scattante, spettacolare da vedere, con animazioni che uniscono agilità e potenza sul ghiaccio affiancate da una cornice di pubblico sugli spalti che crea una piacevole sensazione di coinvolgimento, NHL 26 sembra a prima vista un sogno divenuto realtà. Le carte nel mazzo sembrano esserci tutte, con una maggiore enfasi nella diversificazione dei giocatori e delle loro caratteristiche peculiari, un set di animazioni arricchito in ogni sua parte, e differenti sistemi di controllo che, superata la canonica fase di ambientamento iniziale, offrono un adeguato mix tra complessità e fruibilità.
NHL 26 potrebbe sembrare a prima vista un sogno divenuto realtà
Alla prova dei fatti, quello che appare come un quadro perfetto mostra però qualche crepa una volta osservato attentamente da vicino, con una serie di comportamenti non sempre coerenti che riguardano tanto i portieri quanto difensori e attaccanti. Gli estremi difensori, spinti da un restlyling grafico, sono belli da vedere, si esibiscono in torsioni e movimenti plastici inediti e danno la sensazione di essere davvero migliorati rispetto al passato, per poi perdersi in errori marchiani, addirittura madornali, che farebbero arrossire un principiante alle prime esperienza tra i pali.

NHL 26 si conferma eccellente tecnicamente, ma perde qualche colpo a causa di problemi strutturali ormai storici.
L’intelligenza artificiale latita di tanto in tanto, e quelli che potrei in maniera calma e rilassata chiamare “blackout temporanei” (ma che in partita, ve lo assicuro, non accolgo con altrettanta sportività) si estendono anche ai giocatori di movimento, che sembrano perdere qualcosa in quanto a intraprendenza e reattività rispetto alle controparti controllate dalla cpu. Il risultato sono incontri che, come ho scritto in precedenza, portano a dire “ok, ma”, e che pur in grado di sprigionare una carica di divertimento non indifferente, scivolano in parte e causano un leggero senso di fastidio che si ripropone ciclicamente. Il tutto, condita da una calibrazione della difficoltà che segue un incedere poco comprensibile, con una curva da un livello all’altro che avrebbe potuto (e dovuto) essere meno ripida e più equilibrata in modo da garantire una progressione costante più soddisfacente e meno frustrante.
APRI UN PACCHETTO, TROVA UNA CARRIERA
Abituati ormai nei titoli sportivi a modalità “a figurine” che fagocitano l’interesse generale dei giocatori e che riducono eventuali alternative al ruolo di semplici opzioni su un menu, NHL 26 rappresenta per certi versi una piacevole variazione sul tema. Quanto appena scritto non vuole dire che non esistano pacchetti da sbustare e squadre da creare – HUT (Hockey Ultimate Team) è presente e più vivo che mai – ma che quest’anno l’interesse del team di sviluppo si è concentrato più sulla carriera giocatore (Be a Pro), con l’obiettivo di dare anche a chi ha nel single player il proprio focus principale un motivo valido per scendere sul ghiaccio.
Il risultato è, finalmente, un’esperienza meglio strutturata e che non lascia la sensazione di essere una mera sequenza di incontri
Il risultato è, finalmente, un’esperienza meglio strutturata e che non lascia la sensazione di essere una mera sequenza di incontri, con l’evoluzione del proprio alter-ego legata alle prestazioni, abilità selezionabili, dialoghi per indirizzare la propria crescita e, ovviamente, un’infinità di partite che devono essere vissute “cambio di linea dopo cambio di linea” portando a termine obiettivi legati al proprio ruolo. Per quanto riguarda invece il sopracitato HUT, la nuova Cup Chase permette di affrontare una mini stagione a dieci squadre (18 partite in tutto), con tanto di playoff per decretare il vincitore finale.

Tra figurine e carriera, NHL 26 offre una buona mole di contenuti sia per chi ama il single player che per chi predilige le sfide online.
Nulla di stravolgente, ma un’idea che ha il pregio di rendere più interessante le sfide single player creando un senso di competizione che non si esaurisce immediatamente e che si protrae invece a ungo termine. Invariate invece le sfide, la gestione delle aste, il roster personalizzabili e le figurine, con l’immancabile pletora di giocatori base e speciali che possono essere acquistati, trovati e sbloccati portando a termine specifici obiettivi. Il “sì, però” che accompagna l’esame delle modalità, riguarda invece World of Chel (l’hub online) e la Franchise Mode. In questo caso i problemi nascono dal quasi totale immobilismo, con un set di novità ridotte al lumicino che, a conti fatti, ha un apporto minimo e che non risolve problematiche e incertezze presenti nelle passate edizioni.
In Breve: NHL 26 è un gioco di alti e bassi. Ha i suoi momenti e può fare affidamento su un certo fascino derivante da un buon ritmo e una discreta dose di spettacolarità, ma continua a portarsi dietro tutta una serie di difetti più o meno marcati che, soprattutto per chi punta ad affrontare centinaia di partite tra pattini e stecche, possono risultare alla lunga abbastanza fastidiosi. Bene la nuova carriera Be a Pro, aggiornata e rivista nei suoi punti deboli, mentre c’è poco da segnalare per le altre modalità di gioco, che replicano senza spunti e particolari guizzi quanto visto nella passata edizione.
Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come Gira: Ho provato NHL 26 su PlayStation 5, spaziando tra differenti modalità. Ho riscontrato una certa lentezza nei menu e nei caricamenti, oltre a imbattermi in qualche bug sia al termine di un periodo che tra un incontro e l’altro che mi ha costretto a riavviare il gioco per proseguire.