Tra tunnel angusti e cave amplissime, le Fondamenta sono uno spazio del tutto diverso dagli altri piani
Per sconfiggere l’Hiss, mi sono spesso servito di tutte le abilità a disposizione di Jesse, inclusa quella nuova: si tratta di uno scatto mentre lo scudo è attivo, che provoca danno da mischia allo sventurato che si trovi sulla nostra strada; la ritengo un’introduzione che si integra in maniera molto naturale proprio perché è una combinazione di due abilità che conosciamo bene. Anche il nuovo esemplare di Hiss mi è piaciuto: innanzitutto è animato alla stragrande, e poi con la sua velocità mette la giusta pressione a Jesse, creando aperture che altri nemici possono sfruttare.
Il gunplay è solido e divertente come al solito, e anche bello tosto

I nuovi avversari non solo sono veloci e colpiscono duro con attacchi da mischia, ma possono anche lanciarci contro i loro picconi mentre voliamo.
Oltre alla storyline principale, troviamo una missione secondaria non proprio indimenticabile, ma soprattutto tanti collezionabili che raccontano mille sfaccettature del mondo creato da Remedy; inoltre, vorrei ricordare che chi non torna da tempo alla Oldest House troverà alcune novità, come le Spedizioni del Jukebox introdotte a dicembre, vere e proprie sfide dall’elevata difficoltà che creano un contenuto Endgame in un gioco che fa del single player il proprio punto di forza. Sempre sorprendente.
IN BREVE: DLC solido, ben rifinito nei dettagli, e in sostanza divertente. Qualcuno in redazione lo definirebbe “professionaaleeeee”. Per essere un contenuto aggiuntivo, la quantità é più che soddisfacente, e la qualità in linea con il gioco principale. Tuttavia, le nuove abilità “ambientali” finiscono per essere un’aggiunta di poco peso, e il passaggio tra esplorazione e combattimento potrebbe essere più fluido. Non si tratta di difetti gravi, ma lievi mancanze che non sminuiscono l’esperienza complessiva, la quale rimane di ottimo livello grazie a un’ambientazione particolarmente ispirata anche per gli standard della Oldest House, e un gunplay che, con una mia certa sorpresa, ho trovato ancora fresco nonostante avessi ormai già passato più di 30 ore su Control prima di lanciare The Foundation.
CONFIGURAZIONE DI PROVA: Intel i7-7700k (4.2GHz), Geforce GTX 1080 8GB, 8GB RAM
COM’È, COME GIRA: Si nota un continuo lavoro di ottimizzazione, sia perché gli effetti particellari sono più ricchi di prima, sia perché il ray tracing non causa più rallentamenti brutali come al day one. La sua attivazione rimane comunque un compromesso non accettabile per la scarsa fluidità di gioco, almeno con la configurazione di prova (una 1080 Ti ha retto discretamente la risoluzione 1280*720 con RT attivati, al massimo dell’AA e dei dettagli , sui 30 fps o poco più costanti, ndMario).
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