In Other Waters – Recensione

PC Switch

Le impressioni preliminari, le descrizioni e le teorie prendono infine forma nei disegni della protagonista, simpatico momento di confronto tra immaginazione e realtà

Nel completamento della tassonomia di Gliese 677cc si nasconde il senso ultimo dell’esplorazione in terra aliena, quell’insaziabile fame di conoscenza e curiosità, sapere ad ogni costo, ad ogni rischio. Impressioni preliminari, descrizioni meticolose e teorie sul ruolo della singola creatura nell’ecosistema, per rivelare infine il loro disegno, tratteggiato dalla protagonista. Momento artistico liberatorio che esulta dai glaciali menu di un mondo filtrato costantemente dai cristalli liquidi di uno schermo, nonché simpatico momento di confronto tra immaginazione e realtà, trovandosi spesso davanti a creature decisamente più impressionanti e complesse di quanto avremmo mai osato pensato.

In Other Waters Recensione

Analizzare i campioni in laboratorio è sempre un momento di grande soddisfazione.

IL RUMORE DEL MARE

Logica e sentimento, esattamente come la colonna sonora firmata Amos Roddy (Kingdom, Strafe, Wild at Heart), che con le sue note di synth, profondissime, riverberate, misteriose, sommerge i giocatori penetrando nei timpani e ovattando le percezioni.

note di synth, profondissime, riverberate, misteriose, sommergono i giocatori penetrando nei timpani e ovattando le percezioni

Un lavoro eccezionale che, mescolato ai suoni ambientali come il moto marino o i versi delle creature, crea sensazioni al tempo stesso estremamente rilassanti e inquietanti, facendo sentire osservati, sempre leggermente a disagio, vivendo il gioco a 360°. Il sonoro si rivela elemento fondamentale di un’opera dalle fortissime ambizioni artistiche, capace di raccontare una storia attraverso il solo HUD e le sue mutazioni cromatiche, in base ai vari ambienti, situazioni e pericoli, trasformando ogni battito di sonar in una piccola opera d’arte moderna, circolare e perfetta. Ci vuole classe per tirare fuori un’opera così piena e densa quando si lavora per sottrazione, e qui signore e signori, c’è solo da togliersi il cappello.

In Other Waters Recensione

Macerie, quello che l’uomo tende a lasciarsi dietro in ogni luogo cui mette piede.

In Breve: In Other Waters accarezza i sensi, stimola la curiosità e colpisce duro con un racconto capace di partire dal singolo essere umano, raccontandone desideri e paure, per diventare infine universale lettera d’amore alla Natura, un inno alla preservazione ambientale e al rispetto di ogni ecosistema. È questo che fa grande un’opera così piccola, capace con la sua estetica tecnica, scientifica, geometrica a creare un immaginario alieno dal fascino esagerato, accompagnando nella sua avventura una biologa cui è impossibile non affezionarsi. Un titolo esplorativo che si rifà a un ritmo da metroidvania, inserendo potenziamenti, aree segrete, semplici elementi survival e piccoli puzzle, non perdendo mai di vista la natura ludica del progetto e incantando per una buona decina di ore. Un respiro profondo, un ultimo sguardo al sole, per poi scomparire nelle profondità, come un granello di sabbia.

Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Nonostante la sua estetica minimale il titolo soffre di piccoli rallentamenti qua e là, che però non intaccano assolutamente l’atmosfera generale, stupefacente. Giocato in modalità portatile i testi risultano fin troppo piccoli e faticosi da leggere.

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Pro

  • Un racconto bellissimo capace di concentrarsi sul singolo uomo come sull’immensità della natura
  • Estetica originalissima, dove l’HUD si fa arte moderna
  • Colonna sonora da brividi
  • Senso di scoperta poderoso

Contro

  • Giocato su Switch le scritte risultano davvero minuscole
9

Ottimo

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