L’aspetto grafico è davvero peculiare, con una palette che sembra uscita da un Game Boy Color
Tabby, tuttavia, raggiunge vette di empatia ineguagliabili con le buffissime animazioni del suo viso: gli occhi e la bocca disegnati sullo schermo assumono espressioni sempre adeguate all’azione e così ci capiterà di vederlo corrucciato dopo una brutta caduta, arrabbiatissimo mentre molla fendenti a destra e a manca, entusiasmato – con tanto di occhioni lucidi in stile Spongebob – quando trova qualche grazioso cappellino nuovo da indossare (e sì, ce ne sono davvero parecchi, talvolta dalle fogge ultrademenziali). Un plauso anche per le animazioni curate in modo strepitoso, e per il buon livello della traduzione in Italiano, che male non fa mai.
UN PICCOLO GIOIELLO INDIE
Dal punto di vista dell’azione, Kunai ricorda molto gli arcade del passato e, per tutto il tempo che l’ho giocato, il mio seriosissimo portatile da lavoro si è trasformato in una console. Non servono infatti grandi requisiti per goderselo: basta la GPU integrata nel Core i5 4200 del mio notebook, che non era una buona soluzione per giocare nemmeno quando era nuova cinque anni fa e, di conseguenza, figuriamoci oggi. Su questa configurazione ho dovuto rinunciare soltanto alla fluidità nei filmati introduttivi, mentre il gioco funzionava benissimo. I requisiti ufficiali del resto parlano di una scheda Radeon HD5700, da non confondersi con le odierne RX5700: tecnologia quasi omonima, ma che risale a tredici anni fa. Chiunque abbia comprato il computer nel frattempo, dunque, può esser certo che giocherà benissimo a Kunai. A patto di avere un bel joypad USB ovviamente, perché – sebbene supportata – l’idea di giocare via tastiera è da scartare a priori: il mezzo di controllo più naturale e istintivo per questo gioco è un altro.
In breve: Un divertente “Metroidvania” che unisce in modo eccellente esplorazione e combattimento, facendo suoi punti di forza la frenesia dell’azione e la varietà di nemici. Pregevole per scelta di colori, animazioni e colonna sonora, pecca un po’ di ripetitività nell’azione.
Configurazione di prova: PC portatile Core i5 4200, Intel GMA, SSD
Com’è, come gira: Praticamente perfetto anche su un PC portatile relativamente datato e generalmente inadatto al gaming, per cui qualsiasi configurazione migliore è tutto “grasso che cola”. Da affrontare rigorosamente con un joypad, perché pilotarlo da tastiera è scomodo e non ha assolutamente senso.
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