Outriders non sarà un game as a service, chiarisce People Can Fly

Guardando qualche video di Outriders, il sospetto può sorgere: ma il nuovo gioco di People Can Fly è un game as a service? Dopotutto, le somiglianze con titoli come Destiny o Anthem non mancano, ma per chi teme di dover passare ore a grindare quel maledetto esotico che tanto ci serve, Bartosz Kmita ha parole rassicuranti. Nel corso di un’intervista con IGN, il game director del gioco ha infatti chiarito che “quando abbiamo iniziato a lavorare al gioco e ci siamo resi conto che la storia era così importante, abbiamo realizzato che se avessimo fatto un game as a service, avremmo dovuto iniziare a dividere tutto in sottocontenuti. Non volevamo farlo perché la storia è davvero importante per noi.”

Sembra quindi che, al di là delle evidenti influenze da gioco di ruolo – Kmita cita l’influenza che ha avuto Diablo nella progettazione della crescita dei personaggi – Outriders sarà più vicino a un’esperienza singleplayer tradizionale. Non mancano altri dettagli interessanti nell’intervista, come un breve riassunto delle vicende di People Can Fly, dal debutto con Painkiller all’acquisizione da parte Epic Games nel 2012 alla riguadagnata indipendenza: “Volevamo fare i nostri giochi, e non lavorare sulle IP degli altri, non importa quanto buone”. Da allora, People Can Fly ha espanso i suoi studi, ed è al lavoro su un titolo non ancora annunciato.

Outriders uscirà entro fine anno su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X, e arriverà nel 2021 su Google Stadia.

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