Ho uno strano rapporto con gli incremental game: da un lato sono consapevole del fatto che siano un’enorme perdita di tempo, dall’altro tutti quei numeri che crescono rapidamente hanno un fascino ipnotico che mi cattura e non mi lascia più andar via. Basta dare un’occhiata al mio profilo di Steam per notare che al terzo posto nella classifica dei titoli più giocati c’è proprio uno dei tanti cloni di Cookie Clicker: ammetto che mi ci è voluto un bel po’ per disintossicarmi ma per fortuna ce l’ho fatta, non senza aver buttato al vento più di un centinaio di ore. Qualche giorno fa, però, ho sudato freddo quando il buon Kikko redazionale mi ha proposto di recensire Idle Evolution, un nuovo incremental game appena sbarcato su Steam: lo spettro della ricaduta era dietro l’angolo. Per fortuna questo piccolo gioco imbastito da appena due persone ha un inizio e una fine, al contrario di gran parte dei titoli simili che popolano il web.
CHIMICA UN TANTO AL CLIC
Lo scopo del gioco è dar vita a un pianeta partendo dalla forma più elementare della materia: l’atomo. A noi viene dato il compito di accumulare enormi quantità di atomi dei centodiciotto elementi conosciuti dall’uomo per far sì che il corpo celeste possa progredire nelle diverse ere geologiche e che gli esseri viventi che lo popolano effettuino i necessari balzi evolutivi fino ad arrivare ad essere creature senzienti. Come? Spendendo gli atomi estratti da un tabellone che viene sbloccato gradualmente con il progredire delle fasi di gioco e che rappresenta la tavola periodica.
Lo scopo del gioco è dar vita a un pianeta accumulando enormi quantità di atomi
SHOPPING CON AVOGADRO
Se un po’ di mesi fa mi avessero detto che avrei usato il livermorio o il renio per portare degli esseri viventi dallo stadio di ameba a quello di Uomo di Neanderthal, probabilmente sarei scoppiato in una fragorosa risata, eppure è proprio questo ciò che si fa in Idle Evolution. Gli elementi diventano quindi la moneta sonante con la quale acquistare i vari upgrade, utili per aumentare il tasso di produzione, ma gli atomi sono altresì necessari per la creazione di molecole più o meno complesse da vendere in cambio di punti evoluzione, i quali – a loro volta – vanno spesi per sostenere il processo che porta le forme di vita a livelli di complessità via via maggiori.
Dagli atomi le molecole, che possono essere vendute in cambio di punti evoluzione
INTERROGAZIONE A SORPRESA
Ciò che contraddistingue davvero l’opera di NewProject dagli altri suoi simili, però, è il suo essere un gioco dall’alto valore educativo: al di là della componente gestionale, difatti, Idle Evolution ha un’anima fortemente didattica. Per proseguire senza intoppi è infatti necessario imparare le caratteristiche degli elementi, come la loro elettronegatività, la temperatura di fusione e di ebollizione, la loro presenza o meno nell’organismo umano, scoprendo tante informazioni che personalmente ignoravo, anche perché – per via del mio percorso di studi – non ho mai avuto molto a che fare con la chimica, eccezion fatta per i primi anni delle scuole superiori.
Tali nozioni, poi, vanno messe a frutto nel momento in cui vengono proposti dei test a intervalli regolari composti da domande tutt’altro che difficili, ma comunque utili per comprendere al meglio la materia studiata. Da notare che rispondere ai quesiti non è un’operazione fine a se stessa: in base al numero di risposte esatte vengono forniti bonus che facilitano di molto il raggiungimento dei titoli di coda, magari riducendo il costo di un potenziamento o velocizzando la produzione degli atomi.
Idle Evolution ha un’anima fortemente didattica. Per proseguire è infatti necessario imparare le caratteristiche degli elementi
Come qualsiasi gioco incrementale, però, anche qui si assiste alla presenza di qualche momento morto di troppo, in cui bisogna semplicemente aspettare che l’estrazione degli elementi arrivi a un livello tale da garantire il proseguimento dell’evoluzione della specie. È in queste situazioni, piene di attesa ma vuote di qualsivoglia significato ludico, che si inseriscono alcuni minigiochi. Sono presenti una versione a tema di Arkanoid, in cui la pallina deve essere utilizzata per distruggere i mattoncini della tavola periodica, e un gioco in stile Memory dove bisogna accoppiare gli elementi uguali. Peccato che non sia possibile lanciarsi in ogni momento in queste attività, ma attendere che compaia – a intervalli di tempo casuali – un apposito tasto sullo schermo, il che smorza del tutto la bontà dell’idea di fondo.
Idle Evolution è, tutto sommato, un esperimento riuscito. Al contrario di quanto avviene in altri incremental game, qui è fornito uno scopo ben preciso che garantisce la possibilità di mettere la parola fine all’accumulo spasmodico di risorse. Certo, mantiene sempre alcuni limiti del genere di appartenenza, come i molti minuti passati a non fare niente, ma la formula di gioco che alterna test e minigiochi garantisce un minimo di varietà al tutto. Non va trascurata inoltre la valenza educativa dell’opera, in grado di fornire un’infarinatura di base sulle regole chimiche che governano i rapporti tra i centodiciotto elementi attualmente noti all’uomo.