Boston, Massachusetts. Sono da poco passate le quattro del mattino e la pioggia batte incessantemente sulle finestre della camera di albergo dove alloggia il dottor Evgueni Leonov, un luminare russo che ha viaggiato fino agli Stati Uniti per partecipare a un importante convegno scientifico. Qualquadra, però, non cosa: troppi oggetti fuori posto e, come se non bastasse, la maniglia dell’unica porta della stanza è mancante. Il nostro alter-ego è in trappola, senza alcuna possibilità di uscire, o almeno così sembra. Benvenuti in The Guest.
WHERE IS EVGUENI?
Basta fare due passi nei pochi metri quadri a nostra disposizione per iniziare a scoprire una serie di elementi con cui è possibile interagire: pagine di giornale, rapporti scientifici, oggetti da raccogliere e combinare. L’opera prima degli spagnoli di Team Gotham ha il sapore di un’avventura grafica d’altri tempi: un punta e clicca tradizionale con visuale in prima persona e con enigmi intelligenti, che necessitano di una buona dose di ragionamento per essere risolti. Tutto, in The Guest, è messo alla portata del giocatore: gli indizi e gli oggetti da utilizzare per completare il procedimento deduttivo e andare avanti con l’avventura sono posizionati in luoghi strategici, cosicché sia difficile non notarli durante la fase esplorativa.
I puzzle non sono né molto complessi né banali
CLAUSTROFOBIA ANNI OTTANTA
Se da un lato abbiamo dei puzzle solidi e intriganti, non si può dire altrettanto della trama. Nonostante una buona atmosfera di fondo, esaltata da una buona direzione artistica e da una cura minuziosa per i dettagli, la storia alla base di The Guest risulta essere derivativa e poco soddisfacente. All’inizio il mistero di Evgueni e della stanza in cui è ospitato suscita un certo interesse; tuttavia, man mano che si raccolgono i documenti e si risolvono gli enigmi, i passi successivi della narrazione diventano sempre più scontati ed è facile prevedere dove voglia andare a parare la storia raccontata da Team Gotham ben prima che i titoli di coda inizino a scorrere di fronte ai nostri occhi.
La storia alla base di The Guest risulta essere derivativa e poco soddisfacente
The Guest è un prodotto a suo modo affascinante. Nonostante la scarsa durata e una trama non all’altezza della qualità degli altri elementi di gioco, questa avventura grafica risulta essere accattivante grazie a degli enigmi che sembrano provenire direttamente dai grandi classici del passato. L’opera prima di Team Gotham suona quasi come un dichiarazione che afferma come questo genere non sia morto sotto i colpi delle tante avventure interattive o dei cosiddetti “walking simulator” che vanno di moda in questi anni, e che le avventure grafiche in stile tradizionale possono ancora dire qualcosa nel panorama attuale.