Dopo l’uscita di prodotti quali Venom, Venom – La Furia di Carnage e Uncharted, cosa ci si può aspettare da Morbius se non la stessa idea di produzione scialba e narrativamente ovattata? Esatto, nulla di buono, e infatti Morbius si rivela essere il classico cinecomics Sony incredibilmente mediocre. Ma se tutto questo non fosse casuale? Andiamo per ordine.
Postulare un’analisi su Morbius è un compito assai difficile, giacché questo è il terzo film dopo i due Venom che difficilmente si riesce a inquadrare nella semplicistica lente di analisi per quanto riguarda la stessa funzionalità di tutti gli organi produttivi. Di Morbius infatti si può criticare di tutto.
La sceneggiatura è un susseguirsi di pretesti senza logica pur di incollare al montaggio la scena successiva, mentre personaggi secondari e altre piccole scene approdano su schermo, senza mai avere una continuità narrativa, risultando dunque futili, inutili nell’economia della trama, un doppione di un puzzle completo nel suo già esiguo minutaggio. Jared Leto forse è l’unico che ci crede, poco più degli altri, mentre la regia di Daniel Espinosa è di mestiere, salva il salvabile, specialmente in scene di azione più che discrete e ben coreografate, ma dopo quasi due anni di attesa i numerosi tagli al montaggio si fanno sentire su una storia mai chiara, sempre sulla soglia della supercazzola e raffazzonata con riprese aggiuntive.
Daniel Espinosa con una regia di mestiere rende abbastanza divertenti le scene di azioni e a supporto di ciò c’è un Jared Leto che ci crede tantissimo
Si sorvola dunque su tutto quello che concerne la computer grafica e la realizzazione della versione vampiresca del dottor Michael Morbius: il risultato è posticcio, quasi plasticoso, aiutato da una regia fin troppo pop, che usa tediosissime scene al rallentatore forse per nascondere una realizzazione dei dettagli assai mediocre e poco approfondita. Anche il corredo di personaggi a supporto di Morbius non colpisce: sono fin troppo puntellati, mai approfonditi, sviluppati su frasi fatte e cliché di genere che rendono anche questo prodotto, così come i precedenti due Venom, un film non tanto da serie B, bensì anacronistico se messo a confronto con le quotidiane esigenze produttive Marvel e DC. Per riassumere il pensiero, anche Morbius sembra un film nato negli anni ’90 e arrivato al cinema con più di trenta anni di ritardo, e questo stacco temporale viene evidenziato dalla qualità finale della pellicola.
Vale la pena dunque sbracciarsi, urlando al disprezzo per la stessa gestione di Sony di queste proprietà di sfruttamento? Secondo me no, e anzi, solo adesso mi rendo conto del quadro completo e dell’idea produttiva.
Con le riprese del film su Kraven Il Cacciatore pronte a partire nel giro di pochissimo e la piena produzione di Madame Web con i primi ingaggi, è chiaro che Sony stia affrettando i tempi nel creare questo universo condiviso di Spider-Man dove mettere in scena questi nemici/anti-eroi così da creare un grosso cross-over e farli scontrare tutti sul grande schermo. Nel modo in cui Marvel propone un certo tipo di prodotto che può essere uno Spider-Man – No Way Home, mentre DC propone un’altra visione che può trovare testimonianza nell’ultimo The Batman, Sony sta lapalissianamente accelerando i tempi con prodotti volutamente mediocri, con un’idea di produzione chiara e distinta, lontana da standard qualitativi alti, abbracciando di più la leggerezza e spensieratezza classica dei film blockbuster degli anni ’90.
Inserito in questo contesto, quasi si rivalutano film di questo calibro, pur sottolineando il loro essere prodotti anacronistici. Alla fine Morbius è un prodotto figlio dell’inaspettato successo di Venom, realizzato allo stesso modo, con forse qualche punticino in più e un’idea produttiva che si palesa chiara per il futuro di Sony, ma ciò non toglie la mediocrità generale del film.
VOTO 5
Genere: azione, fantascienza
Publisher: Sony
Regia: Daniel Espinosa
Colonna Sonora: Jon Ekstrand
Interpreti: Jared Leto, Matt Smith, Adria Arjona, Jared Harris, Tyrese Gibson
Durata: 105 minuti