Gli echi dell’enorme successo del “calcio veicolare” di Rocket League non si sono ancora spenti e anche Nintendo prova a dire la sua con una visione del tutto particolare di un altro sport estremamente popolare: il basket. Preparatevi a qualcosa di diverso dal solito!
Sviluppatore / Publisher: Nintendo EPD / Nintendo Prezzo: 19,99 Euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Coop/Competitivo PEGI: 3 Disponibile Su: Nintendo Switch 2 Data di Uscita: 14 Agosto 2025
Bisogna dare atto a Nintendo di essere una delle poche compagnie a dannarsi l’anima per provare a farci vivere gli sport in modi diversi dal solito. Mentre Electronic Arts e 2K si limitano a riproporre più o meno sempre le stesse pseudo-simulazioni di calcio, basket e football, con sporadiche incursioni in altre discipline, quei burloni della grande N ci hanno fatto giocare a golf e tennis contro tartarughe e palle chiodate, partecipare a match di boxe con pugni a molla, intavolare sfide a badminton e bowling con un telecomando, correre i 100 metri alle Olimpiadi al fianco di un porcospino blu e perfino darci sotto con il fitness davanti ad una TV e sopra una pedana.
Nel corso dei decenni altri esperimenti sono riusciti ad imporsi all’attenzione. Senza tornare troppo indietro nel tempo agli immortali Speedball e Windjammers, o magari al bizzarro ibrido Metro Cross, molto più di recente abbiamo potuto godere di uscite davvero sorprendenti: What the Golf!, OlliOlli World, Cursed to Golf, Lonely Mountains: Downhill e soprattutto il fenomeno Rocket League. Proprio al piccolo capolavoro Psionix è in parte ispirato Drag x Drive, gioco che prova a farci vivere l’esperienza del basket in sedia a rotelle in una versione vagamente futuristica.
PAZIENZA, SUDORE E IMPRECAZIONI
Fin dal primo annuncio, avvenuto la scorsa primavera, questo progetto ha suscitato curiosità e perplessità in egual misura. Ora che ci abbiamo messo le mani sopra possiamo dire che non sono stati fatti sconti, chi si aspettava un’esperienza per tutti rimarrà sorpreso da quanto invece Drag x Drive prenda sul serio la sua missione. Iniziamo con il dire che il peculiare sistema di controllo “a doppio mouse” che utilizza i due JoyCon di Switch 2 è anche l’unico disponibile e richiede due cose fondamentali: pazienza e resistenza.

Il sistema di controllo richiede pazienza, ma qualche piccolo trucco vi aiuterà: potete ad esempio premere velocemente uno dei due freni per effettuare curve più strette e veloci.
La prima è necessaria in quanto manovrare una sedia a rotelle virtuale facendo scorrere due mouse su una qualsiasi superficie non è semplice quanto possa sembrare, anzi almeno all’inizio anche il solo obiettivo di raggiungere la palla e imbastire azioni decentemente fluide è difficoltoso e diciamocelo… poco divertente. \
manovrare una sedia a rotelle virtuale facendo scorrere due mouse su una qualsiasi superficie non è semplice
In realtà le cose da imparare non sono molte: scorrendo entrambi i JoyCon in avanti o indietro fa camminare più o meno veloce la sedia a rotelle, mentre impartire direzioni opposte ai controller la farà ruotare a destra e sinistra; il tiro si effettua alzando il braccio e simulando lo svincolo della palla con il polso ma francamente non siamo riusciti bene a capire cosa faccia la differenza tra un tiro andato a bersaglio e uno sbagliato, centrare il canestro per ora sembra una cosa abbastanza casuale. Potrete, anzi dovrete anche fare affidamento sui vostri compagni di squadra, ai quali potrete passare la palla premendo contemporaneamente i tasti dorsali. Nel caso la sfera dovesse invece finire nelle mani di un vostro avversario potrete riprendervela semplicemente facendo un frontale con la sua sedia a rotelle in qualcosa che assomiglia molto alle vecchie macchine a scontro.

Effettuare un trick prima di spedire la palla nel cesto aumenta il punteggio, che tiene conto anche dei decimali, ma credeteci… almeno all’inizio non è cosa facile.
C’è anche una manciata di trick “alla Tony Hawk” da imparare ma almeno all’inizio vi consigliamo di focalizzarvi sulle basi. Scoprirete che fare tutto questo durante un allenamento è semplice ma nella concitazione di una partita 3v3 richiede uno sforzo fisico che già dopo un paio di partite metterà alla prova i vostri arti superiori. Con il tempo farete l’abitudine sia al poco amichevole control scheme che alla fatica, ma le ridotte dimensioni dei JoyCon sono un problema per chi ha mani più grandi della media e sinceramente avremmo gradito una seconda opzione più canonica e comoda: doppio stick per i movimenti e un semplice tasto per il tiro.
TONY HAWK VS STEPH CURRY
Avremmo anche gradito una più opulenta scelta di modalità, che invece in Drag x Drive si limitano a due parchi: pubblico e privato. Nel secondo potrete decidere voi le regole e invitare chi vi pare, mentre il primo è l’hub di gioco da cui partono tutte le sfide che il gioco propone. In realtà per ora di queste sfide ce ne sono ben poche. I match si giocano in un solo modo: tre giocatori contro tre in un catino chiuso con due canestri, il possesso palla non può durare più di 14 secondi e ovviamente vince chi allo scadere del tempo fa più punti.

Scegliere uno dei tre ruoli non modifica il gameplay, che rimane piuttosto basico, ma vi consente di scegliere il personaggio più adatto al vostro modo di stare in campo.
Questi possono essere accumulati lanciando la palla nel cesto avversario con la solita regola dei 2/3 punti, ma si può alzare la posta grazie ai suddetti trick che se combinati con successo possono alzare il valore di ogni canestro. In questa fase pre-lancio abbiamo avuto la possibilità di testare le sfide online grazie all’evento Global Jam, ma siamo riusciti a fare poche partite perché il match-making tendeva ad escludere sempre gli ultimi giocatori entrati.
Per sopravvivere Drag x Drive necessità di contenuti a breve termine e paradossalmente, vista la tipologia di gioco, di diventare un po’ più inclusivo
E ADESSO COSA FACCIO?
In qualsiasi momento potrete cambiare anche il ruolo del vostro giocatore scegliendo tra Guardia, Ala, e Centro, ognuno dei quali possiede differenti caratteristiche di Forza, Agilità e abilità nei Rimbalzi. Alla fine del test ci siamo chiesti a chi può essere rivolto Drag x Drive. Essendo un titolo che non fa dell’immediatezza una delle sue armi migliori non può sperare di attirare un gran pubblico fin da subito, come invece aveva fatto ARMS, ma è la mancanza di “ciccia” che per ora rappresenta il vero Tallone d’Achille di questa produzione.

Non caso non troviate posto in qualche partita potrete assistere a quelle degli altri dagli spalti o da un’apposita opzione che vi permette anche di seguire singoli giocatori.
A mancare è anche un senso di progressione legato ai risultati raggiunti, sarebbe interessante ad esempio avere livelli di esperienza e reward basate sulle vittorie o gli obiettivi, che vadano oltre qualche semplice oggetto estetico e stimolino la voglia di fare qualche altra partita. Il prezzo di lancio piuttosto basso potrebbe convincere parte del pubblico a dargli una possibilità, ma per sopravvivere Drag x Drive ha necessità di contenuti e paradossalmente, vista la tipologia di gioco, di diventare un po’ più inclusivo. Allo stato attuale è poco più di un esperimento (coraggioso, gli va dato atto) un po’ buffo e abbastanza scomodo.
In Breve: Un basket futuristico in sedia a rotelle che strizza l’occhio a Rocket League e prova a fare qualcosa di nuovo riuscendoci solo in parte. In teoria l’idea non è male e la base di partenza c’è, ma attualmente Drag x Drive è più che altro un titolo sperimentale che richiede un po’ di tuning e soprattutto ha un disperato bisogno di nuovi contenuti nei mesi immediatamente successivi al lancio.
Piattaforma Di Prova: Nintendo Switch 2
Com’è, Come Gira: Sei atleti in armatura seduti su carrozzelle corazzate, una palla e due canestri… il tutto immerso in un “catino” dal vago sapore futuristico. In termini di contenuti, ludici e tecnici, Drag x Drive è per ora il titolo più basico uscito su Nintendo Switch 2. Rallentamenti? Bug? Glitch? Fortunatamente no, ma ci saremmo stupiti del contrario. I sistema di controllo, la progressione e il match-making invece meriterebbero una sistematina.