NEI SOGNI, CASSIDY È UNA GUERRIERA ABILISSIMA: DATELE IN MANO UNA QUALUNQUE ARMA E LEI SAPRÀ UTILIZZARLA ALLA PERFEZIONE
DORMIRE STANCA, VADO A RIPOSARE AL PARCO
La dipartita dell’avatar di Cassidy ne causerà il brusco risveglio, proiettando noi giocatori in una specie di sezione stile avventura ambientata nel mondo reale. Ogni sogno lascia uno strascico, quantificabile in un numero di crediti di vario tipo che possono essere spesi meditando al parco, scribacchiando sul diario e creando piccoli oggetti di artigianato. Grazie a queste attività apparentemente insignificanti prende il via la crescita interiore della protagonista, che impara a relazionarsi con gli abitanti di Red Haven stringendo amicizie con persone alle quali inizialmente non aveva nemmeno il coraggio di rivolgere la parola.
Capire gusti e preferenze di ogni NPC è fondamentale, poiché regalando loro i giusti manufatti da noi realizzati con tanto amore possiamo stabilire profondi legami. I progressi nella vita reale si traducono in perk, incrementi di statistiche e qualità dell’equipaggiamento dell’avatar. Si crea così un circolo virtuoso nel quale ogni conquista nel mondo di Morfeo aiuta la protagonista nella vita reale, in grado poi di generare una guerriera più forte alla prossima pennichella.
DUE STILI GRAFICI, PIACEVOLI ENTRAMBI
Dal punto di vista grafico, le due sezioni in cui è diviso Dreamscaper hanno stili veramente distanti tra loro. La parte dungeon crawler abbraccia un’inquadratura dall’alto con una visuale decisamente ampia, come ci ha abituato Hades, ma la grande cura riposta nella realizzazione degli scenari e della protagonista non trova riscontro in alcuni nemici, semplici robottini che paiono aggiunti all’ultimo momento per far numero.
Una nota di demerito anche al design dei livelli, che a volte propone dei puzzle ispirati a Pipe Mania e Prato Fiorito, due gameplay di cui proprio non sentivo la mancanza. Discretamente grandi e fracassoni i boss di fine livello. Sorprendentemente curata la parte adventure, che quasi ruba la scena al roguelike con la sua delicatezza, la ricchezza dei dialoghi e la singolare scelta di non disegnare il volto ai personaggi. Sicuramente una comoda semplificazione, eppure funziona. Accompagnamento sonoro adeguato. Una decina le ore richieste per completare il gioco senza curarsi dei trofei.
In Breve: I roguelike che consentono di potenziare il proprio personaggio alla fine di ogni run ormai sono una moltitudine, ma Dreamscaper si fa spazio nella mischia aggiungendo alla mera distribuzione di punti abilità un mini avventura dalla trama talmente interessante da mettere quasi in ombra la vera natura dungeon crawler del gioco. Artisticamente ben realizzato, risente di un design dei nemici non sempre ispirato e spezza il gameplay con delle sezioni puzzle così banali da risultare una perdita di tempo. Un ottimo sistema di combattimento tuttavia lo rende un acquisto consigliato anche a chi è già sazio di titoli di questo genere.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7, 8GB RAM, GeForce GTX 1050, SSD
Com’è, Come Gira: Dreamscaper non mi ha proposto di default il massimo livello di qualità grafica, ma ho voluto impostarlo lo stesso e non ho notato alcun rallentamento. Accoppiata tastiera/mouse non ottimale, consiglio caldamente di usare un gamepad.
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