Iron Danger – Recensione

PC

La prima portata ci offre combattimento tattico accompagnato da una spruzzata di stealth e puzzle

Gli scontri sono spesso molto tesi grazie alla superiorità numerica delle forze avversarie e alla relativa fragilità dei nostri eroi, che vanno giù con due o tre colpi. Nel corso dell’avventura la nostra eroina aggiunge alle proprie capacità sempre più magie, che solo in rari casi rischiano di rovinare il bilanciamento della portata. Si, ce l’ho con te, controllo-mentale-di-qualsiasi-nemico!

Iron Danger recensione

Arriveremo a scontrarci anche contro robottoni enormi. E non è nemmeno un boss finale!

E anche tu, non fare lo gnorri, indurimento-della-corazza-che-rende-pressoché-invincibile! Di tanto in tanto, il nostro party affronta puzzle ambientali, a volte accompagnati da sezioni stealth, che si accompagnano bene agli scontri grazie alla loro dosatura ben centellinata: pur non distogliendo il giocatore dal vero focus del gameplay, lo distraggono di tanto in tanto con una variazione del ritmo e tono di gioco.

PRESSURE TEST

Come seconda portata, il menù ci offre la componente RPG del gioco, che fin dal principio si presenta in maniera piuttosto semplice. Non fraintendetemi, una bella bistecca cotta a puntino è quanto di più semplice (non facile, eh!) possa venire in mente a uno chef, ma solo una perfetta cottura e un abbinamento adeguato rendono il piatto davvero magico, o al contrario poco succose se si commette qualche errore. In Iron Danger, come detto, il nostro personaggio giocante non è personalizzabile, né lo sono le sue scelte durante la storia, come nemmeno i suoi dialoghi e l’approccio agli altri personaggi incontrati lungo il suo percorso. Chiara scelta di design di mantenere il controllo della narrazione, certo, da cui però la parte ruolistica ne esce indebolita, e il suo gusto si perde in mezzo agli altri ingredienti del piatto.

Fuoco e ghiaccio non sono che alcuni degli assi nella manica della nostra Kipuna.

Una nota positiva invece va ritrovata nelle figure che si uniscono a Kipuna: a turno, uno di loro la accompagna in combattimento, creando varietà di situazioni tattiche e combinazioni da sfruttare durante gli scontri. Come contorno, abbiamo un leggero skill tree che al termine di ogni sezione ci permette di scegliere una nuova abilità o il suo miglioramento senza mai darci la visione complessiva della situazione; inoltre, risalta per la sua mancanza qualsiasi tipo di loot system, che di solito si sposa con i GDR come il peperone con la salsiccia.

Nel contorno risalta la mancanza di qualsiasi tipo di loot system, che di solito si sposa con i GDR come il peperone con la salsiccia

Non proprio un piatto gourmet, ma ci siamo capiti. Niente bottino, quindi, né denaro per comprare simpatici equipaggiamenti con cui potenziare i nostri personaggi. Ma proprio niente, inutile continuare ribadirlo. Proseguiamo e arriva il dolce. Come dessert vi parlo dello stile grafico, che non si propone un realismo assoluto, ma stilizza con sapienza forme di personaggi, costruzioni e elementi naturali, saturando la tavolozza quel tanto che basta per far risaltare effetti di luce senza sembrare esagerato. Non a caso, diversi livelli sono ambientati al tramonto o all’alba, restituendoci colori vibranti che dipingono un quadro davvero piacevole da ammirare. La collocazione della camera, per i miei gusti, avrebbe potuto permettere di inquadrare un’area di gioco più ampia, proprio per godere meglio del panorama e, in battaglia, facilitare la visione di un quadro tattico complessivo.

IN BREVE: L’ingrediente principale di Iron Danger è ben declinato in un combat system che richiede abilità e lucidità per vincere gli scontri; la dinamica del riavvolgimento del tempo si integra molto bene senza rendere le battaglie troppo facili. Per il resto, il gioco di Action Squad Studios gioca un po’ troppo sul sicuro senza sforzarsi di arrivare a livelli stellati, e non tutti i suoi ingredienti arrivano al giocatore con la forza dovuta. L’idea comunque c’è, e piacerà ai cultori del combattimento tattico in salsa fantasy.

CONFIGURAZIONE DI PROVA: Intel i7-7700k (4.2GHz), Geforce GTX 1080 8GB, 8GB RAM
COM’È, COME GIRA:  Passeggiata di salute per il mio hardware, che ha gestito effetti di luce ed esplosioni senza neanche sforzare le sue ventole di raffreddamento. Gli sviluppatori maneggiano bene il motore Unity e gli ambienti sono ricchi di dettagli che creano un mondo vivo e credibile.

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Pro

  • Combat system divertente e impegnativo.
  • Ottima competenza nell'uso del motore Unity.

Contro

  • Niente loot system.
  • Storia piuttosto generica.
7.6

Buono

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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