La prima portata ci offre combattimento tattico accompagnato da una spruzzata di stealth e puzzle
E anche tu, non fare lo gnorri, indurimento-della-corazza-che-rende-pressoché-invincibile! Di tanto in tanto, il nostro party affronta puzzle ambientali, a volte accompagnati da sezioni stealth, che si accompagnano bene agli scontri grazie alla loro dosatura ben centellinata: pur non distogliendo il giocatore dal vero focus del gameplay, lo distraggono di tanto in tanto con una variazione del ritmo e tono di gioco.
PRESSURE TEST
Come seconda portata, il menù ci offre la componente RPG del gioco, che fin dal principio si presenta in maniera piuttosto semplice. Non fraintendetemi, una bella bistecca cotta a puntino è quanto di più semplice (non facile, eh!) possa venire in mente a uno chef, ma solo una perfetta cottura e un abbinamento adeguato rendono il piatto davvero magico, o al contrario poco succose se si commette qualche errore. In Iron Danger, come detto, il nostro personaggio giocante non è personalizzabile, né lo sono le sue scelte durante la storia, come nemmeno i suoi dialoghi e l’approccio agli altri personaggi incontrati lungo il suo percorso. Chiara scelta di design di mantenere il controllo della narrazione, certo, da cui però la parte ruolistica ne esce indebolita, e il suo gusto si perde in mezzo agli altri ingredienti del piatto.
Una nota positiva invece va ritrovata nelle figure che si uniscono a Kipuna: a turno, uno di loro la accompagna in combattimento, creando varietà di situazioni tattiche e combinazioni da sfruttare durante gli scontri. Come contorno, abbiamo un leggero skill tree che al termine di ogni sezione ci permette di scegliere una nuova abilità o il suo miglioramento senza mai darci la visione complessiva della situazione; inoltre, risalta per la sua mancanza qualsiasi tipo di loot system, che di solito si sposa con i GDR come il peperone con la salsiccia.
Nel contorno risalta la mancanza di qualsiasi tipo di loot system, che di solito si sposa con i GDR come il peperone con la salsiccia
IN BREVE: L’ingrediente principale di Iron Danger è ben declinato in un combat system che richiede abilità e lucidità per vincere gli scontri; la dinamica del riavvolgimento del tempo si integra molto bene senza rendere le battaglie troppo facili. Per il resto, il gioco di Action Squad Studios gioca un po’ troppo sul sicuro senza sforzarsi di arrivare a livelli stellati, e non tutti i suoi ingredienti arrivano al giocatore con la forza dovuta. L’idea comunque c’è, e piacerà ai cultori del combattimento tattico in salsa fantasy.
CONFIGURAZIONE DI PROVA: Intel i7-7700k (4.2GHz), Geforce GTX 1080 8GB, 8GB RAM
COM’È, COME GIRA: Passeggiata di salute per il mio hardware, che ha gestito effetti di luce ed esplosioni senza neanche sforzare le sue ventole di raffreddamento. Gli sviluppatori maneggiano bene il motore Unity e gli ambienti sono ricchi di dettagli che creano un mondo vivo e credibile.
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