Jagged Alliance 3 – Recensione

PC

Moltissimi anni fa cantavamo “War has never been so much fun” assieme a Jon Hare. Ora è il turno di “Guerrilla has never been so much fun” grazie a Jagged Alliance 3.

Sviluppatore / Publisher: Haemimont Games / THQ Nordic Prezzo: € 44.99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Cooperativo online PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam)

Probabilmente cadrete dalle nuvole, o forse no. Tuttavia, sappiate che Jagged Alliance 3 è il seguito di Jagged Alliance 2. Precisazione tutt’altro che lapalissiana se consideriamo che tra il secondo e il terzo capitolo della serie sono passati ben ventiquattro anni, durante i quali abbiamo visto molteplici passaggi di mano della proprietà intellettuale e una decina di giochi di qualità non così eccelsa, nonché vicissitudini non sempre piacevoli che più volte hanno portato a pensare che questo progetto, annunciato nel remoto 2004, sarebbe rimasto per sempre nel Grande Hard Disk Celeste dei videogame mai pubblicati.




Ecco che Haemimont Games, reduce del successo di Stranded: Alien Dawn, ci rimette alla guida dei mercenari più famosi del mondo videoludico in questo strategico a turni 3D isometrico XCOM like con una spruzzata di RPG. THQ Nordic ha dichiarato che i fan hardcore della serie troveranno pane per i loro denti. Parole grosse, vediamo se corrispondono al vero.

JAGGED ALLIANCE 3: GROSSO GUAIO A CHIEN TOWN

Ci troviamo a Grand Chien, un posto da qualche parte nell’Africa, un Paese ricco di risorse naturali e martoriato da conflitti intestini che han portato le forze paramilitari The Legion a rapire il presidente e prendere il controllo del territorio. Hanno fatto i conti senza l’oste, rappresentato in questo caso dal corpo élite mercenario della Adonis Corporation, ingaggiato per riportare l’ordine. Iniziamo proprio con un gruzzoletto da spendere per arruolare personaggi volutamente sopra le righe, attingendo a piene mani dai clichè degli action movie.

Inutile che cerchiate il numero magico rappresentante la probabilità di mettere a segno un attacco: non c’è. Dovrete affidarvi al vostro istinto e lanciarvi nella mischia

I fan della serie saranno contenti di ritrovare vecchie conoscenze come Vicky Waters, Fidel Dahan e il mitico Bobby “Steroid” Gontarski. Le nuove leve non si preoccupino, poiché un fuori di testa vale l’altro, fintanto che sarete in grado di formare party equilibrati. Ognuno segue la propria specializzazione: meccanico, medico, esperto di esplosivi e tiratore scelto sono solo alcune delle classi disponibili, alle quali si aggiungono molteplici statistiche ed abilità secondarie che dovreste bilanciare a dovere poiché un lanciatore di coltelli o un esperto di arti marziali potrebbero sempre tornare utili.

Le statistiche e i modificatori di un semplice lancio di coltello.

Dimenticate gli eroi dei videogame che rischiano la vita solo per amore di una giusta causa. In Jagged Alliance 3 nessuno spara un proiettile senza un adeguato compenso, e una volta scaduti i contratti dei mercenari, questi sono pronti a salutarci se non abbiamo la possibilità di continuare a pagarli profumatamente. Ecco perché la gestione dell’economia è fondamentale, e dobbiamo assolutamente garantirci delle fonti di guadagno per mantenere il nostro piccolo esercito, eventualmente ampliandolo, ingaggiando così nuovi specialisti. Conquistare le sezioni della mappa, addestrando milizia locale per difenderle in nostra assenza, ci permette di accumulare preziosi dollari da reinvestire potenziando le nostre forze al fine di occupare nuovi territori nella speranza di creare un circolo virtuoso.

L’intelligenza artificiale dei nemici purtroppo non sempre funziona a dovere, esponendoli a rischi inutili e rendendoli fin troppo indulgenti nei nostri confronti

The Legion non rimarrà con le mani in mano, dando il via a sanguinose battaglie per assicurarsi le posizioni più strategiche. Tutto questo mentre la main quest corre spedita attraverso mille pericoli, inganni, colpi di scena e scelte morali. L’ottima componente strategica sarebbe presto destinata all’oblio se non fosse supportata da un’avvincente gestione dei combattimenti.

AVEVA PROPRIO RAGIONE LEEROY JENKINS!

La completissima sezione turn based di Jagged Alliance 3 non è sin da subito disponibile, e fin quando il nemico è ignaro della nostra presenza, si gioca in una modalità in tempo reale Desperados like in cui provare a mettere a segno qualche uccisione silenziosa. Una volta che gli scagnozzi di The Legion saranno consci del pericolo, ecco finalmente il combattimento che tutti aspettavamo. Punti azione per muoverci correndo, acquattati o strisciando, possibilità di mirare al tronco, alle braccia, alle gambe, alla testa o all’inguine, con conseguenze e danni differenti, abilità speciali esclusive di ciascun mercenario, coperture, fuoco amico o di reazione, ogni aspetto visto finora in questo genere di giochi è stato implementato.

Questo ci costringe a ragionare quanto più possibile, per poi alla fine lanciarci nel caos proprio come nel famoso video di Leeroy Jenkins

Il tipo di munizioni utilizzate e gli eventuali potenziamenti delle armi concorrono a determinare l’efficacia di un attacco, unitamente a una lunga serie di bonus e malus. Spariamo con un tiratore scelto? Bonus. Miriamo a una parte del corpo voluminosa, come il tronco? Bonus. Siamo in condizioni di scarsa visibilità, ad esempio di notte o sotto la pioggia? Malus. Ci sono ostacoli nella linea di fuoco che potrebbero deviare il proiettile, quali rami di alberi o inferriate? Malus. Manca però il numero magico: la probabilità di mettere a segno il colpo. Per una precisa scelta, non ci è dato conoscere la percentuale di successo delle nostre azioni offensive. Questo ci costringe a ragionare quanto più possibile, per poi alla fine lanciarci nel caos proprio come nel famoso video di Leeroy Jenkins, mentre i proiettili fischiano da tutte le parti e nel nostro volto si disegna la smorfia di Sylvester “Rambo” Stallone. Amerete ogni singolo turno.

Steroid opta sempre per eliminazioni discrete e silenziose.

Dove Jagged Alliance 3 manca il bersaglio è nell’AI che gestisce i turni dei nemici. Una debolezza piuttosto clamorosa, dato che non si tratta di uno shooter in tempo reale in cui la situazione è in continuo divenire, ma di uno strategico a turni in cui il computer ha di fronte uno scenario statico, immutabile, sul quale pianificare le proprie mosse.

Strategia, velocità di pensiero e tanto coinvolgimento: questo è Jagged Alliance 3

Quasi imperdonabile dunque vedere un nemico prendere di mira uno dei miei mercenari più riparati ignorando bersagli in posizioni meno sicure, e decisamente irrealistico vedere un guerrigliero terminare i propri punti azione a due passi dal mio tiratore scelto, senza nemmeno sparare un colpo. Questo non significa che le missioni siano passeggiate, bensì che la difficoltà è piuttosto elevata. Esiste anche una modalità estrema che non permette di tornare indietro sui propri savegame, rendendo definitiva ogni mossa.

In Breve: Jagged Alliance 3 rappresenta il ritorno in grande stile degli strategici con combattimenti a turni, ed è così avvincente e ben realizzato che potrebbe rilanciare un genere ultimamente dedicato solo a pochi appassionati. La spericolata scelta di non mostrare la probabilità di mettere a segno gli attacchi si rivela determinante, poiché rende imprevedibile ogni scontro a fuoco, obbligandoci a rischiare il tutto per tutto in più occasioni. L’unico neo in questa eccellente produzione è l’intelligenza artificiale dei nemici, che a volte ci risparmiano senza motivo e paiono votati al suicidio. Rimane comunque imperdibile.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Fluido e reattivo con tutte le impostazioni al massimo. La UI dal look volutamente anni ‘90 è un po’ troppo caotica.

 

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Pro

  • Il vero spirito di Jagged Alliance / I migliori combattimenti a turni / Gran numero di statistiche e perk

Contro

  • Intelligenza artificiale non sempre all’altezza della situazione
8.9

Più che buono

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