Rustler: Grand Theft Horse – Recensione

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Chi ha sempre sognato un GTA d’epoca ambientato nel medioevo? E se vi dicessi che Rustler non solo lo è, ma prevede pure un umorismo alla Monty Python, oscenità che fuoriescono da ogni orifizio e violenza gratuita?

Sviluppatore / Publisher: Jutsu Games / Games Operators Prezzo: 20,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18+ Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch Data di Lancio: Già disponibile

Bene, ora che ho la vostra attenzione so che siete le persone giuste. Lungi da me insultarvi o insinuare che siete degni di apparire in Redneck Rampage, credetemi, è solo che siete i lettori perfetti per la recensione di Rustler, il folle action game di Jutsu Games.




Stavo per definirlo old school ma qualcosa mi dice che Guy, il protagonista, a scuola non ci è andato granché, anzi è facile che non l’abbia frequentata affatto. Ho trovato: action game open world con visuale ora isometrica ora top spin, sulla falsariga di quel GTA prima maniera cui tanto palesemente si ispira.

RUSTLER, IL MEDIOEVO CHE NON T’ASPETTI

Qualora aveste mancato l’anteprima di qualche mese fa e non riusciste a figurarvi l’oggetto del discorso, ecco un aiutino: Rustler è un epigono del gangsta-sim di Rockstar ambientato in un medioevo “storicamente inesatto”. Le virgolette stanno a indicare che sono parole degli sviluppatori d’istanza in Polonia, non mie, ma non posso che accodarmi dacché parliamo di un gioco d’azione dove si rubano i cavalli e, in caso di malinteso con la legge, li si ridipinge al volo nei negozi Pimp a Horse per non farsi riconoscere dalla polizia (a cavallo, munita di lampeggiante). Guy però non fa soltanto questo, compie anche atti di vandalismo mascherandoli da servizi per la comunità, assolda un bardo che lo segua a ‘mo di jukebox umano e, tra una digestione rumorosa e un travestimento da Tristo Mietitore, in meno di una decina d’ore riesce perfino a completare la storia che ne narra le molto poco eroiche gesta.

Rustler Recensione

Medioevo storicamente inesatto spiegato bene: et voilà un murales e la segnaletica stradale.

Fedele al motto “mai prendersi troppo sul serio”, Rustler è volutamente volgare, esagerato e dissacrante. Meno esagerato è il budget con cui è stato realizzato nonostante la campagna Kickstarter sia stata un successo. La scelta d’affidarsi al pubblico ha dato i suoi frutti ed è anche merito dei 1469 baker se, dopo un periodo in Accesso Anticipato su Steam, finalmente possiamo impersonare Guy anche su tutte le console e aiutarlo a racimolare i soldi necessari per comprarsi la nobiltà per partecipare al Gran Torneo™.

LA SCRITTURA DI RUSTLER è DISSACRANTE, VOLGARE E ASSOLUTAMENTE ESILARANTE

Per farlo bisognerà tentarle tutte e mi riferisco a una serie di missioni principali/secondarie decisamente particolari come prendere a pugni i passanti per invogliarli a presentarsi a messa (su commissione del parroco) o vincere un incontro clandestino di MMA (Medieval Martial Arts, ebbene sì). Com’è facile intuire, Rustler è orgogliosamente grottesco e non fa nulla per nasconderlo, appena ne ha l’occasione sgancia una battuta che sa di pugno nello stomaco ai controsensi della società moderna, un riferimento alla cultura pop che ti fa alzare il sopracciglio alla Ancelotti, una citazione colta e perciò inaspettata, una canzone dei Queen durante un droga party e via di seguito fino al limite esatto in cui la follia si trasforma in genio o in qualcosa che lo ricorda vagamente. Ok, molto vagamente.

GRAND THEFT HORSE

È probabile che Guy da adolescente avesse in cameretta un poster dei primi GTA, ragion per cui non stupiscono le similitudini e i rimandi ai vecchi capolavori 2D di Rockstar. Anche qui infatti ci sono dei minigiochi, i gradi di ricercato (cinque) con la polizia sempre più determinata a catturarci e anche qui i veicoli – a quattro zampe in questo caso – sono caratterizzati da nomi e statistiche differenti (velocità e resistenza), il che li rende più o meno adatti a determinati compiti.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Un divertente tributo all’old school.
  • Talmente assurdo da fare il giro e diventare (quasi) geniale.
  • Scrittura di quest e dialoghi fuori di testa.

Contro

  • I controlli sono un po’ troppo approssimativi.
  • Sono presenti vari bug, tecnicamente è grezzo.
  • Gameplay e combat system fermi al 1997.
7

Buono

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