Wartile - Recensione

PC

L’opera prima di Playwood Project non è nuova sulle pagine di TGM: di Wartile vi parlai già un anno fa, in occasione del suo approdo nel programma di Accesso Anticipato di Steam. All’epoca non nascosi di essere rimasto positivamente impressionato da quello che è senza ombra di dubbio un intrigante sodalizio tra il mondo dei videogiochi (in particolare quello degli strategici in tempo reale) e il sottobosco dei giochi da tavolo che pongono l’accento sui combattimenti tra manipoli di soldatini, soventemente raffigurati da miniature riprodotte fin nei minimi particolari. La versione provata nei primi mesi del 2017 prestava il fianco a critiche tutt’altro che trascurabili, ma in chiusura di quell’articolo scrissi anche di essere fiducioso circa il futuro di quel progetto. Volete sapere com’è finita la storia? Andate avanti a leggere.

STRATEGIA DA TAVOLO

Premendo il dito sul tasto “fast forward”, quello che è stato consegnato in questi giorni ai server di Steam è un prodotto fatto e finito, che è riuscito ad affrontare di petto la quasi totalità dei problemi presenti nella versione embrionale, segno che i circa dodici mesi di gestazione trascorsi in Accesso Anticipato gli hanno fatto più che bene. Sempre attivissimi sui forum dedicati della piattaforma digitale di Valve, i membri del team danese capitanato da Michael Rud Jakobsen – ex lead game designer di Hitman – hanno saputo ascoltare i consigli della community e hanno consegnato nelle nostre mani quello che a loro dire è il miglior prodotto possibile. Sarà davvero così? La risposta a questa domanda può essere tutto sommato affermativa, dal momento che gran parte delle criticità hanno trovato una giusta soluzione, ma nel frattempo sono sorti altri dubbi, probabilmente derivanti dalla natura indie del progetto.

Wartile recensione pc steam

Wartile è davvero un gran bel gioco

Dopo questa lunga premessa ci tengo a mettere in chiaro una cosa molto importante: Wartile è davvero un gran bel gioco, sicuramente imperfetto e a tratti ancora leggermente spigoloso, ma l’opera di Playwood Project è una ventata di aria fresca nel panorama degli RTS a sfondo tattico. Il connubio tra videogame e gioco da tavolo assume una dimensione inedita nel momento in cui si vanno a comandare direttamente le miniature, muovendo la propria banda di guerrieri e saccheggiatori sul tabellone virtuale, proprio come se stringessimo tra le mani quelle stesse statuine – quelle vere, questa volta – per farle combattere tirando i dadi e giocando le carte delle abilità speciali al momento giusto della partita.

SCONTRI MITOLOGICI

Arrivati a questo punto, però, vi starete sicuramente chiedendo cosa si fa in Wartile. Ambientato in un mondo che trae ispirazione dalla mitologia norrena, al giocatore spetta il compito di guidare un manipolo di vichinghi attraverso missioni che lo pongono di fronte a ostacoli terreni, quali uomini d’armi a difesa dei popoli che abitavano l’Inghilterra e i territori confinanti con la Danimarca nell’Alto Medioevo, e minacce sovrannaturali che si rifanno direttamente ai miti e alle leggende delle genti nordiche. Gli scenari che si susseguono uno dopo l’altro portano i nostri a combattere all’ombra delle fronde di Yggdrasil, l’albero cosmico le cui radici sorreggono i nove mondi, e a superare le ordalie del dio della guerra Tyr, ma anche a tentare di salvare il re dei vichinghi dalle grinfie dei soldati anglosassoni e a recuperare delle rune sacre custodite da un clan rivale. Insomma, se c’è un aspetto sul quale non ci può essere davvero nulla da ridire, questo è certamente il modo in cui è delineata l’ambientazione.

Wartile recensione pc steam

le miniature di Wartile sono tutte dotate di statistiche che differiscono in base al proprio ruolo

Per quanto riguarda l’impianto ludico vero e proprio, le miniature di Wartile sono tutte dotate di statistiche che differiscono in base al proprio ruolo: per esempio, un arciere è molto meno coriaceo di un guerriero con ascia, ma può combattere dalla distanza e ha un valore di evasione decisamente superiore rispetto alla media. Inoltre, ogni personaggio può salire di livello grazie all’esperienza accumulata al termine di ogni missione completata con successo, sbloccando abilità speciali aggiuntive e nuovi slot per le rune, le quali fungono da strumenti per il potenziamento passivo delle singole caratteristiche. Non manca nemmeno la personalizzazione dell’equipaggiamento, con armi e accessori da acquistare spendendo l’oro raccolto durante le scorrerie o da trovare all’interno di forzieri più o meno nascosti negli scenari. Infine, c’è un altro elemento che richiama alla mente i giochi da tavolo: la presenza di un mazzo di carte dal quale vengono estratti i poteri divini da sfoggiare nel corso delle battaglie. Anche questi vengono sbloccati man mano che si procede con l’avventura, come ricompensa per aver completato gli obiettivi delle varie missioni.

SCORRERIE VICHINGHE

Più volte in questo pezzo ho scritto che il tutto si svolge in tempo reale, tuttavia il feeling è lo stesso di uno strategico a turni. La presenza di cooldown per ogni azione, dal movimento all’attacco, passando per l’uso di abilità speciali, obbliga il giocatore a riflettere attentamente sulle mosse da porre in essere. Per fortuna, la pausa tattica permette di pensare a un piano più o meno elaborato e a metterlo in atto in completa serenità, senza doversi preoccupare delle contromosse nemiche; i comandi per le azioni di gruppo, peraltro, rendono più semplice impartire gli ordini a più unità contemporaneamente, come concentrare gli attacchi su un singolo bersaglio o muoversi simultaneamente verso una direzione comune. Peccato per una telecamera non sempre comodissima, soprattutto nel momento in cui si cerca di selezionare degli obiettivi nascosti dietro ostacoli naturali come conformazioni rocciose o radici: l’assenza di una telecamera completamente libera non permette di muovere del tutto l’angolo di visuale, ne consegue che in alcuni scenari si ha l’impressione di non godere di uno vero sguardo d’insieme sull’azione.

Wartile è un prodotto sperimentale che riesce quasi ad azzerare la distanza tra i videogiochi di strategia e i giochi da tavolo

Tra le note negative dell’opera prima di Playwood Project, poi, non si può non citare la sua scarsa longevità: in totale le missioni sono appena undici; se si considera che ognuna di esse si porta a termine – in media – in un quarto d’ora, si può arrivare al termine della campagna in una serata di gioco intensivo. C’è da dire che Wartile offre un buon grado di rigiocabilità: ogni scenario può essere affrontato più volte per sbloccare ricompense aggiuntive, a seconda della difficoltà selezionata; ciononostante, la struttura dei livelli rimane la medesima, mentre a cambiare di solito è solo il numero di nemici presenti sulla mappa e le loro statistiche individuali. È proprio qui che si nota la natura indie del progetto portato avanti dagli sviluppatori danesi, tanto che – vista la bontà di tutto il resto – verrebbe quasi da chiedersi cosa sarebbe potuto venir fuori se il team avesse avuto a disposizione un budget più alto. Una cosa è certa: Wartile è un prodotto sperimentale che riesce quasi ad azzerare la distanza tra i videogiochi di strategia e i giochi da tavolo, e che gli appassionati di uno o dell’altro mondo non dovrebbero proprio lasciarsi sfuggire.

Wartile è come un’incursione vichinga: fulminea ma incisiva. La scarsa longevità del prodotto confezionato da Playwood Project non deve far passare in secondo piano quanto di buono è stato fatto dal team danese nella realizzazione di questo particolare ibrido: la fusione di elementi presi in prestito dagli strategici in tempo reale di stampo tattico e dai giochi di miniature funziona quasi alla perfezione, mentre l’atmosfera ispiratissima che si rifà alla mitologia nordica contribuisce a tratteggiare un’ambientazione azzeccatissima. Problemi di telecamera e di interfaccia a parte, Wartile è un titolo che lascia il segno e che mi auguro possa essere il capofila di un nuovo filone di videogiochi dedicati agli appassionati di strategia, sia virtuale che da tavolo.

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Pro

  • Ottimo connubio tra videogame e gioco da tavolo.
  • Gameplay snello e appagante.
  • Buona caratterizzazione dell’ambientazione nordica.

Contro

  • Scarsa longevità.
  • Telecamera tutt’altro che impeccabile.
8.3

Più che buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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