Thomas Happ ha iniziato a lavorare ad Axiom Verge 2 prima di portare a termine il precedente. Troppe erano le idee che si affollavano nella sua mente per un titolo solo, ma anche per due
IL SECONDO PASSO
Essere il sequel di uno dei migliori Metroidvania degli ultimi anni non è un lavoro facile ma Axiom Verge 2 se la cava discretamente. Il livello qualitativo medio dell’ultima fatica di Thomas Happ è comunque molto alto, ma la sensazione di “more of the same” è praticamente inevitabile; non che questo sia necessariamente un male, visto il materiale di riferimento. In termini puramente estetici i passi avanti sono più che evidenti, la pixel-art di questo secondo capitolo è superiore e anche la “costruzione” del mondo di gioco risulta più convincente. Il gameplay è ancora assai solido e gioca ancora sul concetto di interazione tra mondi diversi, ma per questo stupisce un po’ meno rispetto al prequel.

Lo sblocco progressivo della mappa di gioco porta alla scoperta di luoghi sempre nuovi, ma il backtracking è comunque presente in abbondanza.
AXIOM VERGE 2 È IL SECONDO PASSO VERSO LA CREAZIONE DI UN MONDO MOLTO PIÙ GRANDE
In Breve: Il sequel di uno dei più ispirati Metroidvania degli ultimi anni ha un sapore inevitabilmente derivativo ma risulta ancora più che piacevole da giocare. Le atmosfere sono leggermente cambiate e iniziano a delineare un mondo più vasto che si concretizzerà con i prossimi capitoli della serie, ma la pixel-art ha fatto un salto davvero notevole.
Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: L’ottima pixel-art di Axiom Verge 2 è piacevolissima da vedere ma non mette minimamente in difficoltà il cuore della console ibrida di casa Nintendo.
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