Call of Duty: Modern Warfare II – Recensione

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L’avevano già detto il reboot del 2019, Black Ops e Vanguard, ma ora c’è la conferma: Infinity Ward è lo studio Activision più abile a tirare fuori il meglio dal franchise che sta facendo bisticciare Microsoft e Sony.

Sviluppatore / Publisher: Activision Blizzard / Activision Blizzard Prezzo: 69,99 euro Localizzazione: Completa Multiplayer: Online Competitivo PEGI: ND Disponibile su: PC (Battle.net, Steam), PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One Data di Lancio: 28 ottobre

https://youtu.be/OeVapCrI1pY

Eppure Call of Duty: Modern Warfare II non è perfetto, per certi versi è persino inferiore al capitolo cui s’ispira e no, non è solamente un’osservazione figlia di un lancio tribolato.

SQUADRA CHE VINCE POCO SI CAMBIA

Scordiamoci i lavori nel mezzo, torniamo al “boots on the ground” di Modern Warfare rinnovando la filosofia senza rovinare il gameplay assuefacente. Dev’essere andata così quando s’è deciso come impostare Call of Duty: Modern Warfare II, il seguito diretto dell’eccellente capitolo del 2019 nonché l’avvio di una nuova era per il brand: Warzone 2.0 (16 novembre), infatti, utilizzerà lo stesso engine del nuovo episodio, un particolare rilevante giacché significa minori difficoltà nell’aggiornare i due giochi e l’unificazione di due mondi vicini ma, fino a poco tempo fa, tecnicamente distanti.

Distanza che, a uno sguardo fugace, pare quasi impercettibile fra il reboot e Modern Warfare II, tuttavia la realtà è che il sequel apporta delle modifiche a quell’eredità che, pur non convincendo tutte al 100%, finiscono per renderlo un CoD degno del suo retaggio.

LA FIERA DELLE MODALITÀ

I difetti più evidenti sono una UI confusionaria e delle sbavature tecniche – tra cui il bug relativo il ping – che hanno reso più amaro del previsto il Day One e dintorni. Sebbene la Campagna narrativamente non entusiasmi, accompagnare il Cpt. Price e la Task Force 141 non finisce nei contro grazie a delle missioni ben diversificate.

il punto di forza di Modern Warfare II è il multiplayer

Detto ciò il punto di forza di Modern Warfare II è il multiplayer, lo dimostra la consueta soverchiante quantità di modalità adatte a ogni esigenza: oltre ai classici TD, Uccisione Confermata, Dominio e varianti varie, l’offerta è ampliata da Soccorso Prigionieri e Knock Out, due modalità 6 contro 6 senza respawn più “hardcore”, se mi si passa il termine. Qualora si volesse qualcosa di diverso c’è la coda Moshpit Terza Persona con visuale alle spalle dei personaggi, un’idea perfettibile ma apprezzabile con la sua prospettiva inedita.

cod modern warfare II recensione

La visuale in terza persona è strana all’inizio, ma non è malaccio dopo essersi abituati.

La lista si chiude con le missioni Co-Op, tre Operazioni Speciali per coppie in cui mostrare le proprie capacità di adattamento allo scenario e la propria versatilità a seconda del tipo di approccio adottato.

I MILLE E UNO LOADOUT

A prescindere dalla modalità si nota subito che gameplay e gunplay sono i medesimi o quasi del 2019. Il risultato è uno shooter arcade gratificante e godurioso, un FPS rapido e vorticoso in cui morire è questione di attimi – dipende in parte dalla mappa e dalla modalità, Guerra Terrestre col suo 32 VS 32 su larga scala con tanto di veicoli insegna che durare più di un respiro non è utopia – in virtù di un TTK non altissimo e in perfetto stile Infinity Ward.

Il risultato è uno shooter arcade gratificante e godurioso, un FPS rapido e vorticoso in cui morire è questione di attimi


Le nuove feature come il tuffo in avanti, la possibilità di sparare con l’arma secondaria mentre si è aggrappati a una sporgenza e quella di mirare con la pistola senza mettere via completamente l’arma principale sfaccettano ulteriormente il combat system, inoltre i nuovi Potenziamenti da Campo come Telecamera di Sicurezza ed Esca Gonfiabile aumentano le già numerose opzioni di personalizzazione del loadout, la ciliegina su una torta traboccante di armi, ottiche e compagnia bella. La grande novità in questo senso è l’Armaiolo 2.0, un nuovo sistema che divide le armi in famiglie che condividono gli stessi accessori. Livellando un’arma si sbloccano accessori e castelli, con questi ultimi che cambiano la classe dell’arma (dall’M4 si ottengono l’M16, l’FSS Hurricane, il 556 Icarus e l’FTAC Recon, ad esempio): tenendo conto della clamorosa quantità di innesti sbloccabili tramite il progression system, ben venga lo snellimento della fase di levelling.

cod modern warfare II recensione

I discorso dei castelli (qui quelli dell’M4 e relativa famiglia d’armi).

Tra i cambiamenti va segnalato anche il restyling delle Specialità, il quale consente di scegliere due abilità Base attive fin da subito, una Bonus che si attiva dopo due minuti e una Suprema che si attiva dopo otto minuti di partita. Il timer per l’attivazione dei due perk a tempo si può ridurre a forza di kill, assist o giocate utili, un’idea che piace perché invoglia a non concentrarsi solo sulle uccisioni.

IN ATTESA DEL VERO CALL OF DUTY: MODERN WARFARE II

Le similitudini con MW si scorgono anche nel map design, nel bene e nel male MWII punta a mettere a proprio agio i fan del reboot anziché rischiare esplorando conformazioni alternative (NB: la gestione fisica dell’acqua è migliorata, ma forse la si poteva sfruttare in modi più creativi).

cod modern warfare II recensione

Il map design è il solito, con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti: prendere o lasciare.

Caos e linee di tiro multiple anche in spazi ristretti sono all’ordine del giorno, gli edifici dai tanti accessi abbondano ergo, se è piaciuto il modus operandi di Infinity Ward con tanto di respawn difettosi, qui si va sul sicuro. Ecco, in fondo tutta la recensione riassumibile così: chi ha apprezzato Modern Warfare del 2019 amerà anche Modern Warfare II. Ciò è sicuro perché si tratta di un capitolo solido, divertente e frenetico, invero più preoccupato a puntellare la struttura ereditata dal passato che intenzionato a innovarla.

Il punto è qua: se avete apprezzato Modern Warfare nel 2019 allora amerete anche il nuovo capitolo

La scelta dei dev è comprensibile, d’altronde non sfruttare le ottime fondamenta gettate da loro stessi sarebbe stato un delitto e gli 800 milioni di dollari d’incasso in tre giorni parlano chiaro. Il rovescio della medaglia è un impatto non paragonabile a tre anni fa, al di là delle novità meno indovinate e dei problemi tecnici riscontrati al lancio, ma è anche vero che, senza i molti bug del Day One, parleremmo di un signor CoD: che sia solo questione di tempo e patch prima che Call of Duty: Modern Warfare II mostri sul serio di che pasta è fatto?

In breve: Basandosi sul lascito del reboot del 2019, Call of Duty: Modern Warfare II fortifica una struttura già solida puntellandone qua e là il gameplay consolidato. Pur senza stupire o innovare come fece la musa ispiratrice, al netto di qualche novità meno azzeccata di altre, il nuovo capitolo diverte e incatena nel loop “un’altra partita e smetto” come solo CoD sa fare, spiegando meglio di quanto possano fare le parole perché i due colossi della gaming industry se lo contendono. Purtroppo il lancio non è stato indimenticabile ed è un peccato, ma Infinity Ward sa come si fa e l’ha dimostrato ancora una volta.

Piattaforma di Prova: i7 [email protected], Nvidia 3070 Laptop 8 GB, 16 GB di RAM e SSD
Com’è, Come gira: La Campagna è uno spettacolo da vedere, la missione ad Amsterdam ha fatto il giro del mondo a ragione, tuttavia nonostante la discrepanza grafica il multigiocatore si difende bene. MWII s’è rivelato pesantuccio per il mio laptop, ma fortunatamente le impostazioni sono tante sicché l’equilibrio giusto tra fps e qualità si trova. Nel mio caso di parla di 40 – 50 fps in 1440p con AMD FSR 1.0 attivato su Prestazioni. Dettagli vari? Medi.

 

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Pro

  • Il degno successore del reboot 2019 / Gameplay granitico, loop garantito / Tanti contenuti, tanta personalizzazione, tanto divertimento.

Contro

  • Meno impressionante e innovativo del reboot / UI a dir poco rivedibile / Tanti problemi tecnici al lancio.
8.3

Più che buono

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