Eisenhorn: XENOS – Recensione

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“La trama nei videogiochi è come la trama in un film porno: uno si aspetta che ci sia, ma in fondo non serve a niente” diceva il buon John Carmack nel lontano 2003. Io, nel mio piccolo, ho sempre pensato il contrario, arrivando a difendere a spada tratta le mie idee. Almeno sino ad oggi, quando Pixel Hero Games, piccola software house inglese, ha dimostrato esattamente il contrario: la trama, da sola, non riesce a tenere in piedi un’intera opera videoludica. Purtroppo, aggiungerei.

PER UNA TRAMA GRANDE…

XENOS, tutto rigorosamente in maiuscolo, narra le vicende di Eisenhorn, inquisitore dell’Ordo Xenos in quel magnifico universo che è Warhammer 40K. Il protagonista trasuda carisma da ogni poro, infila una frase epica dietro l’altra e cammina sul filo del rasoio tra il “bene” e il “male”, riuscendo a condannare molte migliaia di individui anche solo lontanamente sospettati di eresia.

Eisenhorn XENOS immagine PC Mobile 05

Il protagonista trasuda carisma da ogni poro

Ovviamente c’è il trucco: dobbiamo tale caratterizzazione a Dan Abnett, scrittore inglese dalla cui penna è uscita la trilogia di Eisenhorn (e tante altre), in cui vengono narrate le vicende del giovanissimo inquisitore. L’opera Pixel Hero Games ripercorre fedelmente il primo romanzo, Xenos (questa volta minuscolo) per l’appunto, riproponendone i punti salienti magnificamente doppiati da Mark Strong nei panni del burbero protagonista. Bene, il gioco finisce qui.

… SERVE UN GIOCO GRANDE!

Eisenhorn: XENOS racchiude più o meno tutti quei difetti che un Game Designer dovrebbe tenersi appuntati in un taccuino, a partire dagli infiniti corridoi da percorrere per raggiungere la fine dei livelli, passando dal sistema di combattimento anonimo e senza mordente per arrivare alla stupidità artificiale di prima categoria, che tiene bene o male i nemici fermi attorno a noi mentre vengono massacrati di botte.

Eisenhorn XENOS immagine PC Mobile 03

Eisenhorn: XENOS racchiude più o meno tutti quei difetti che un Game Designer dovrebbe tenersi appuntati in un taccuino

Le ambientazioni, incredibile a dirsi, sono più che azzeccate, cosa non scontatissima quando si parla di Warhammer 40K, ma rimanere davanti allo schermo per più di mezz’ora è una sfida non da poco. Eppure le idee c’erano, solo che sono palesemente mal sviluppate: non riesco a capire come possa risultare divertente un combat system basato sulla pressione di un singolo tasto, a cui è possibile aggiungere una schivata e un paio di abilità speciali da utilizzare di tanto in tanto; per prendere un attimo di respiro (come se servisse) è possibile rallentare il tempo per utilizzare dei colpi mirati come accade per il VATS di Fallout, anche se in maniera estremamente semplificata; infine è possibile scovare interessantissime chicche da leggere per saperne di più sul background dell’opera, se non fosse che la lunga fila di corridoi riesce a distruggerci la fantasia.

ERESIA TASCABILE

In realtà, tutto ciò che ho scritto fino ad ora può essere semplicemente riassunto con un semplice “Eisenhorn: XENOS è un gioco per dispositivi mobili”. Una volta che si immagina il titolo Pixel Hero Games sui piccoli schermi dei nostri cellulari tutto acquista magicamente senso: il salti scriptati, la facilità delle mappe e il sistema di combattimento basato sui “tap” delle dita possono, in effetti, facilitare non poco l’esperienza di chi preferisce cacciare eretici svaccato sul divano o seduto sul trono di ceramica, ma è proprio in queste occasioni che divento verde dalla rabbia.

Eisenhorn XENOS immagine PC Mobile 01

“Eisenhorn: XENOS è un gioco per dispositivi mobili”

Ogni videogioco ha, per forza di cose, la sua piattaforma ideale, e a volte è meglio lasciare le cose come stanno. Non riesco a comprendere i motivi per cui dovrei spendere il doppio (sì, avete capito bene) rispetto alla versione iOS e Android per trovarmi tra le mani qualcosa di frustrante e mozzato. La trama riesce davvero a interessare l’utente, e anche se ci prova non riesce a trascinare da sola tutta la baracca, e proprio per questo motivo non riesco a consigliare XENOS: se siete interessati alle avventure del buon Eisenhorn (e fate bene) prendete i romanzi e passate un buon fine settimana di relax, ma scappate a gambe levate dal questa trasposizione videoludica.

Eisenhorn: XENOS ripropone le vicende del noto inquisitore trattate nell’omonimo romanzo di Dan Abnett. Basta. Tutto il resto, dall’esplorazione dei lunghi e ripetitivi corridoi al sistema di combattimento anonimo e a dir poco elementare, cerca di trascinare l’opera nell’abisso. Il suo principale problema, da cui deriva anche l’orribile insufficienza, è la natura palesemente per dispositivi mobili: se durante una seduta sul trono di ceramica posso divertirmi a premere l’indice sullo schermo per falciare eretici, su PC non può essere contemplato un sistema di combattimento mono-tasto. Volete farvi un regalo? Recuperate i romanzi. Non ve ne pentirete.

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Pro

  • Ottima trama e doppiaggio inglese.
  • Ambientazioni ben riprodotte.
  • Il romanzo costa meno del gioco.

Contro

  • Vecchio di dieci anni.
  • È un gioco per dispositivi mobili.
4.8

Gravemente Insufficiente

Si ostina pervicacemente a usare un portatile che non vorrebbero più nemmeno al Museo della Scienza e della Tecnica, oltre a vestirsi come Padre Maronno. Abita con un pappagallo che ha chiamato Chocobo, ma non crediamo abbia mai provato a cavalcarlo per davvero (o almeno c’è da sperarlo).

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