Lo avevamo già visto in due diverse versioni (su PS4 e Vita), due titoli che raccontavano la stessa storia ma da punti di vista diametralmente opposti. Ora, Fallen Legion arriva anche su PC, approdando su Steam con una versione “plus” che contiene sia Sins of an Empire (la route classica in cui guideremo la principessa Cecille Octavia) che Flames of Rebellion (dove invece interpreteremo Laendur il rivale per il trono imperiale). Pubblicato da YummyYummyTummy – distributore e sviluppatore indipendente che, in precedenza, si era occupato perlopiù di educational game per bambini – e sviluppato dagli indonesiani di Mintsphere, Fallen Legion+ è un gioco molto particolare, forse non facile da capire fino in fondo, ma con una serie di ottime trovate di gameplay, nondimeno a volte rovinate da un’esecuzione troppo pigra.
IL DESTINO DI UN IMPERO
La scontrosa e cinica principessa che non vuole essere imperatrice o il talentuoso generale accecato dal potere? Qualsiasi sia la vostra scelta iniziale, la premessa narrativa rimane sempre quella di una guerra civile devastante, all’interno di un mondo che ricorda un tardo Impero romano dal taglio fantasy, con tanto di consiglio nobiliare decadente, legioni militari che influenzano l’elezione dell’imperatore e una crisi economico-sociale che si sta consumando.
i protagonisti possono evocare gli “exemplar”, vere e proprie materializzazioni fisiche dello spirito di un’arma
Mentre la parte narrativa si sviluppa con uno stile classico da visual novel, il vero cuore di Fallen Legion+ sta nel suo combat system unico. Alla base abbiamo la stessa intuizione che mosse l’ormai storico Valkyrie Profile di tri-Ace o, se vogliamo rimanere in epoche più recenti, anche il loro lavoro pubblicato per Spike Chunsoft, Exist Archive: The Other Side of the Sky.
Il peculiare sistema di controllo del party vede assegnato a tre tasti frontali del joypad ciascuno dei tre exemplar, che effettuerà così il proprio attacco base, ed entro determinate condizioni sarà possibile effettuare combo particolari e mosse speciali. Il quarto tasto frontale è deputato all’uso del protagonista, in grado di lanciare potenti magie al prezzo di mana ricaricabile attaccando.
colpire senza essere colpiti consente di riempire una “combo bar” che, raggiunto un certo climax, consentirà di eseguire potenti mosse
Fallen Legion+ si scrolla di dosso tutta la meccanica a turni per abbracciare un afflato totalmente action. Avremo infatti punti azione, tre per ciascun personaggio, che limitano lo spam selvaggio di attacchi, premiando invece una buona pianificazione. Continuare a colpire senza essere colpiti consente di riempire una “combo bar” che, raggiunto un certo climax, apre all’esecuzione di potenti mosse. Va da sé che durante uno scontro è necessario trovare un certo equilibrio tra la concatenazione di attacchi e il tempismo delle parate, che se effettuate in modo puntuale consentono di continuare a riempire la combo bar, recuperando un punto azione.
IL RITMO DI UNA PARATA
Quest’ultimo aspetto, fondamentale da imparare per riuscire ad avanzare in un gioco che ha un paio di momenti anche discretamente tosti, è forse il più problematico di un combat system altrimenti davvero ben pensato. Idealmente, parare è una questione di tempismo: durante il combattimento sarà necessario trovare un certo ritmo tra le nostre concatenazioni e i pattern degli attacchi nemici, nel tentativo di continuare a riempire la combo bar senza lasciar tregua agli avversari. Le dita danzano letteralmente tra i tasti frontali e il dorsale superiore sinistro del joypad, tanto che a volte Fallen Legion+ mi ha trasmesso una sensazione da rhythm game. Tutto bello, sulla carta, ma la dura realtà dei fatti vede il campo di battaglia fin troppo pieno di effetti, rendendo a volte decisamente frustrante parare, dal momento che diventa fisicamente impossibile vedere le azioni dei nemici. Una pecca che lascia un po’ di amaro in bocca, soprattutto perché avanzando nel gioco le possibilità strategiche aumentano esponenzialmente, dimostrando che, nonostante l’apparenza, il gioco non è funestato da un eccessivo button mashing.
il campo di battaglia è fin troppo pieno di effetti, rendendo a volte decisamente frustrante parare
La natura casuale dei potenziamenti assegnati a ciascuna scelta rende poi difficile pensare a vere e proprie build, rendendo il tutto forse un po’ troppo aleatorio e fuori dal controllo del giocatore. Interessante invece come le scelte fatte, in base ai risultati avuti, influenzino l’evoluzione dei propri exemplar in manifestazioni più potenti in due versioni: una “order” e l’altra “caos”.
BELLO E MISTERIOSO
Dal punto di vista visivo il gioco è molto ben fatto, il tratto è pulito e riesce anche a non cadere in un’estetica manga anonima fin troppo facile. Questo non può non ricordare Tower of Doom e Shadow over Mystara e, di conseguenza, anche i lavori di Vanillaware. Un buon omaggio, che però si limita al character design; invece, i fondali dei livelli e i modelli dei mostri mi sono parsi decisamente più anonimi.
Fallen Legion+ integra un particolare sistema di scelte politico-spionistiche
Fallen Legion+ è un gioco controverso: da una parte l’ottima estetica e la trama interessante lo rendono molto appetibile, dall’altra è forte in bocca il sapore di occasione persa. Il combat system action risulta molto peculiare e dalla profondità non scontata, ma è funestato da un sistema di parate che parte benissimo, ma si perde nell’eccessivo marasma di elementi grafici. La scarsa varietà sia estetica che a livello ludico dei nemici, accompagnata anche da una certa ripetitività di fondo degli stage, rischia di affossare invece il buon lavoro fatto con le boss fight, dove si riesce ad apprezzare maggiormente il sistema “musicale” di parate. In ogni caso, Fallen Legion+ rimane la riedizione definitiva delle due differenti versioni, ed è chiaramente il modo migliore per approcciarsi al mondo di Fenumia. Segnalo, infine, che nell’anno in corso vedrà la luce la versione Switch, che sarà accompagnata da una collector edition.