Final Fantasy VII Remake – Recensione

PS4

Square Enix ha rivisitato con grande devozione nemici e boss, il lavoro svolto sotto questo aspetto è fenomenale

Al netto di qualche magagna, è davvero fantastico constatare con quale devozione Square Enix abbia rivisitato nemici e boss. Avete avuto un assaggio del Sorvegliante Scorpio nella demo, ma generalmente il lavoro svolto sotto questo aspetto è fenomenale, con i nemici più formidabili che attraversano diverse fasi per rendere i duelli vari e impegnativi, utilizzando sapientemente l’inattaccabile direzione artistica per apparire imponenti, minacciosi e, soprattutto, spiritualmente fedeli alle controparti incontrate nel gioco originale.

Final Fantasy VII Remake Recensione

Se pensate di affrontarlo come ai vecchi tempi, preparatevi a una sorpresa.

Anche l’uso delle evocazioni è cambiata, e ora ogni elemento della squadra dispone di uno slot dedicato appositamente all’alloggiamento delle loro materie cremisi.

Gli esper contribuiscono attivamente alla pugna, picchiando duro prima di levarsi di torno in un tripudio di furia elementale

Una volta chiamati in battaglia, gli Esper contribuiscono attivamente alla pugna, picchiando duro prima di levarsi di torno in un tripudio di incendi ed esplosioni, ma durante la loro permanenza è comunque possibile investire i segmenti dell’onnipresente ATB per scatenare attacchi particolarmente dannosi. Tralasciando le materie, l’evoluzione dei guerrieri procede di pari passo con quello delle loro armi: ognuna possiede una tecnica unica che può essere aggiunta perennemente all’arsenale portando al massimo il livello di competenza, e l’uso di particolari Punti Espansione sblocca progressivamente una serie di utili bonus che cresce assieme al livello del possessore.

MORALE DELLA FAVOLA?

Final Fantasy VII Remake è effettivamente un gioco curioso, che vive di alti e bassi. L’omaggio è concettualmente riuscito, ma imbrigliare la totalità dell’esperienza nel classico loop corridoio / boss / villaggio all’interno di una narrazione votata alla linearità assoluta non riesce ad appagare completamente, anche per alcune scelte di design sciocche. Ho già menzionato la diminuzione della difficoltà affrontando il gioco in modalità Classica, ma mi viene da pensare anche all’impossibilità di consumare oggetti o lanciare magie curative comodamente dal menu di pausa nei momenti di calma.

Final Fantasy VII Remake Recensione

Qui è dove parte un certo tema, e io inizio a piangere come una fontana.

In generale, però, Final Fantasy VII Remake resta un eccellente ritorno a un passato mai dimenticato per i veterani cresciuti perdendosi negli occhi di Aerith.

La natura incompleta del titolo non può che lasciare l’amaro in bocca una volta arrivati ai titoli di coda

Una volta lanciati nel cuore della battaglia impugnando la Buster Sword, questi saranno i primi a tollerare incertezze e passi falsi, soffrendo però più di tutti per la natura incompleta del titolo, che lascia necessariamente un po’ di amaro in bocca arrivati ai titoli di coda, al netto di un quantitativo di ore di gioco sufficientemente rispettabile. Sappiamo tutti come proseguirà la storia a grandi linee, e personalmente sto morendo dalla voglia di esplorare liberamente il mondo di Gaia, tuttavia sono qui che scrivo questa recensione pensieroso, condannato a rimanere congelato nel tempo fino al prossimo episodio. Chi lo sa, quasi quasi ammazzerò l’attesa tirando fuori la vecchia PlayStation

In Breve: Tra Advent Children e esperimenti di dubbio valore quali Dirge of Cerberus, non si può dire che Square Enix si sia risparmiata nel tentativo di riportare in auge il suo campione d’incassi. Final Fantasy VII Remake riesce in gran parte ad essere all’altezza delle aspettative, ma i punti deboli elencati in sede di recensione gli impediscono di raggiungere l’eccellenza. In tutta onestà il problema principale risiede nel fisiologico desiderio di continuare l’avventura, ma è comunque necessario giudicare quello che il gioco ha da offrire adesso, il che non è affatto poco. Dispiace però appendere lo spadone al chiodo dopo essere tornati a mulinarlo in battaglia, cristallizzati in una nuova, indefinita attesa. Il prezzo della vittoria non è mai stato tanto amaro.

Sistema di Prova: Playstation 4 PRO
Com’è, come gira: C’è poco da dire: questa è Square Enix alle prese con un titolo a tripla A, e si vede. Tutto il gioco scorre liscio come l’olio senza neppure un istante di incertezza, anche durante i combattimenti più caotici. Fossero tutti così, i videogiochi.

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Pro

  • Emotivamente poderoso.
  • Grafica e sonoro di gran classe.
  • È come incontrare di nuovo gli amici di una vita.

Contro

  • Lineare, e ricco di filler che lasciano il tempo che trovano.
  • Ne vogliamo ancora. Adesso!
8.5

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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