MXGP3 - Recensione

PC PS4 Xbox One

Smaltita la sbornia post E3, è tempo di mettersi in regola con tutte le uscite del periodo e prepararsi a una caldissima estate motoristica che ci condurrà, a tutto gas, verso una seconda parte di anno da vivere sull’asfalto rovente (ma anche sullo sterrato!). A inaugurare la stagione dei titoli ufficiali su licenza è, come oramai consuetudine, MXGP di Milestone, giunto alla sua terza uscita. Il titolo è stato scelto dalla software house meneghina per fare quel salto che un po’ tutti attendevamo con ansia, ovvero quello dall’oramai vetusto e “abusato” motore grafico interno all’Unreal Engine 4, teoricamente in grado di assecondare – finalmente – la visione di un team che negli ultimi anni è maturato parecchio.

L’ANNO DI TRANSIZIONE

Come facilmente immaginabile, il passaggio al nuovo motore grafico non è stato esattamente indolore, ed è evidente sin da subito come MXGP3 sia un’edizione di transizione, per diversi motivi.

MXGP3 immagine PC PS4 Xbox One 16

è evidente sin da subito come MXGP3 sia un’edizione di transizione

Intanto, il colpo d’occhio generale, per quanto decisamente superiore dal punto di vista della profondità dell’immagine e dalla generica sensazione di realismo, è viziato da un blur eccessivo, soprattutto nella versione console, oltre che dal frame rate bloccato a 30 fps che dà sempre la sensazione di giocare a una risoluzione abbastanza bassina (accade anche su PC, sebbene in misura minore). L’eccessiva morbidezza delle immagini rende tutto clamorosamente impastato e, paradossalmente, in alcuni casi il colpo d’occhio è inferiore a quello della scorsa edizione, che sfruttava l’engine proprietario in versione super pimpata. Chiaro che a un’analisi dettagliata dei modelli delle moto, dei piloti e, soprattutto, della gestione dell’illuminazione – finalmente realistica, e non iper abbagliante – il passo avanti rispetto agli anni passati appaia netto, ma è altrettanto evidente che c’è ancora molto da lavorare per rendere la transizione davvero concreta. MXGP3 è, di fatto, il nucleo su cui Milestone costruirà le sue serie del futuro.

Abbastanza in linea con la transitorietà generale del titolo è anche la fisica delle moto, che se da un lato ha guadagnato una migliore risposta per ciò che concerne la gestione del peso – soprattutto in volo, con uno scrub finalmente efficace – e la trazione in uscita di curva, in generale ha perso un po’ di carattere. Il problema, a mio avviso, è la scarsa sensazione di affondo nel terreno presente un po’ in ogni circostanza, anche e soprattutto sotto la pioggia (altra novità portata dall’Unreal Engine), dove prevale un effetto saponetta un po’ insipido. Il risultato è che se ci si diverte a dare gas in uscita di curva, sul dritto e sui salti, in fase di impostazione e bagarre è tutto un po’ più leggero. Anche le collisioni, infatti, non convincono troppo, per quanto ci sia molto più ordine che in passato e, in generale, siano stati finalmente evitati strappi e comportamenti improvvisi fuori controllo. Come al solito, il modello di guida è assolutamente scalabile, ma il mio consiglio è disabilitare quanto prima tutti gli aiuti e darsi al semi-pro/pro con gestione manuale del peso, perché in modalità arcade il gioco è davvero fin troppo piatto. Con la fisica realistica tutto è estremamente più convincente, ma in definitiva MXGP3 propone un feeling di guida molto “smooth”, forse pure troppo per lo sport che vuole simulare.

THE SOUND OF MXGP

Dal punto di vista dei contenuti, per larga parte presi in blocco dallo scorso anno e aggiornati alla nuova stagione, la grande novità è fornita dalle fantastiche 250cc a 2 tempi, che arrivano con il loro suono smargiasso a ricordarci che, nonostante il motocross non abbia queste melodie sopraffine, il lavoro sul comparto audio di Milestone sta migliorando, segno di una crescita costante sotto il profilo dell’attenzione al dettaglio.MXGP3 immagine PC PS4 Xbox One 08In questo senso, al solito, la gestione della licenza è impeccabile, e i fan della MXGP potranno godersi non solo tutti i piloti ufficiali con tanto di Motocross of Nations, ma avranno anche la chance di affrontare la carriera con un team privato, migliorando la moto sia dal punto di vista tecnico, che – immancabilmente – dotandola di livree e accessori estetici di “dubbio” gusto. La scelta è, come consuetudine, immensa e segue la filosofia di Ride, in una spirale di miglioramenti in stile Gran Turismo che, per quanto un po’ vecchia come logica, funziona sempre.

il modello di guida è assolutamente scalabile, ma il mio consiglio è disabilitare quanto prima tutti gli aiuti e darsi al semi-pro/pro con gestione manuale del peso, perché in modalità arcade il gioco è fin troppo piatto

Quello che ho trovato meno riuscito, invece, è il senso di progressione generale della carriera, che mi è sembrata fin troppo facile, cosa che va a braccetto con un’IA inspiegabilmente meno performante rispetto agli scorsi anni. Per quanto possa considerarmi un veterano della serie, su due ruote sono decisamente meno a mio agio che su quattro, e con la fisica Pro ho sempre combattuto per strappare la vittoria, mentre quest’anno, dopo due corse con il mio team privato e l’IA impostata su “difficile”, mi sono ritrovato con gare no-contest. La situazione è migliorata impostando l’intelligenza degli avversari su “realistico”, il che mi ha consentito di godermi un bel po’ di battaglie, ma è bastato migliorare di un paio di step la ciclistica della mia moto per lottare serenamente per il podio e strappare vittorie pesanti, ben oltre le aspettative degli sponsor. Una delusione cocente per chi, come me, amava proprio il carattere tignoso della serie fatto di battaglie, cadute, e fango da “mangiare”.

MXGP3 immagine PC PS4 Xbox One 11

la gestione della licenza è impeccabile

Pur con tutti i suoi difetti tecnici, MXGP2 era un titolo molto divertente, mentre il suo successore, per quanto mostri un potenziale ben superiore da qualsiasi punto di vista, mi è sembrato un tantino senz’anima. Che sia un episodio di transizione, ribadisco, mi pare evidente, dato che gli storici difetti della saga, come il reset automatico anti-taglio un po’ troppo solerte nel fare il suo lavoro e i piloti avversari che di tanto in tanto impazziscono, sono ancora lì. Per fortuna, della serie, sono rimasti anche gli indubbi pregi, come una bellissima sensazione di velocità e una visuale in prima persona che farà felici tutti gli amanti del motocross, ma diciamo che forse il passaggio all’Unreal Engine 4 avrebbe richiesto, nel complesso, un po’ più lavoro.

MXGP3 è un titolo transitorio, che lancia Milestone nel presente e nel futuro grazie all’Unreal Engine 4. Il potenziale è enorme e alcuni passi avanti sono evidenti, ma il nuovo motore non è ancora stato sfruttato per bene. L’idea che questo sia il nucleo su cui lavorare nei prossimi anni è abbastanza palese, ma il primo esperimento non basta per rendere MXGP3 il migliore della serie. Il modello di guida, infatti, beneficia solo in parte di un nuovo approccio alla fisica e resta ampiamente perfettibile, ma è invero il peggioramento generale dell’IA che smorza gli entusiasmi. Resta un gioco complessivamente divertente, ma se non siete fan sfegatati del motocross e avete a disposizione il vecchio titolo, forse questo è l’anno da saltare.

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Pro

  • L'Unreal Engine regala un look più realistico.
  • Si scrubba alla grande.
  • Licenza sfruttata egregiamente.
  • Visuale in prima persona sempre bellissima.

Contro

  • Blur inaccettabile.
  • Senso di progressione minimo.
  • IA non irreprensibile.
  • Alcuni difetti storici ancora presenti.
6.8

Sufficiente

Se serve un tuttofare il buon Mancini è l’uomo da chiamare. La nostra principessa fotografa, usa la videocamera come se fosse un’estensione naturale del corpo e monta video manco fosse in una catena di montaggio. Ah… e scrive anche. Insomma… il classico “bravo guaglione”.

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