UN VERO PECCATO L’ASSENZA DI NINJA GAIDEN BLACK E DEL DEGNO SEGUITO NINJA GAIDEN 2, ANCHE SE INEVITABILE: IL CODICE ORIGINALE È INFATTI ANDATO PERDUTO
Per quanto riguarda il terzo Ninja Gaiden è stata inclusa la sola versione Razor’s Edge, revisione postuma pubblicata per WiiU che correggeva con grande umiltà un capitolo a dir poco indegno, introducendo una serie di miglioramenti francamente troppo lunga per essere descritta in una sola recensione. Una decisione tanto inevitabile quanto benvenuta, sebbene anche qui gli elementi multigiocatore come la Battaglia Clan siano stati tagliata via con la ferocia di un fendente della Jinran-Maru.
LO STRETTO INDISPENSABILE
Al netto dei titoli presenti o assenti, Ninja Gaiden Master Collection si presenta come un lavoro pigro anche per quel che riguarda la realizzazione. Abbiamo provato la versione Switch, elettrizzati all’idea di sperimentare tre eccellenti giochi d’azione in modalità portatile senza i compromessi con cui le edizioni Sigma Plus su PSVita avevano dovuto fare i conti, ma il risultato è stato altalenante. Cercando di garantire una fluidità auspicabilmente ancorata ai 60fps, Ninja Gaiden Master Collection su Switch raggiunge la poco esaltante risoluzione di 720p in entrambe le modalità. Non male quando si gioca avvolti dalla frescura del giardino, un po’ meno sul televisore in sala, specie perché i 720p fluttuano a seconda degli elementi presenti sullo schermo, raggiungendo (raramente, per fortuna) risultati grotteschi.
LA REALIZZAZIONE TECNICA SU SWITCH è TUTT’ALTRO CHE ESALTANTE
In Breve: Chiariamoci: al netto di revisioni non del tutto azzeccate e di una realizzazione oggettivamente pigra, Ninja Gaiden: Master Collection offre tre giochi d’azione ad alto livello di adrenalina ancora oggi splendidi. Questa è l’unica, parziale redenzione per una raccolta incapace di convincere. Se non avete nessun altro modo per godervi l’epopea moderna di Ryu Hayabusa fateci un pensierino.
Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Nella sua docked station Switch offre un’esperienza discretamente fluida, al prezzo di una risoluzione a volte schizofrenica. Frequenti incertezze in modalità portatile.
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