Chi ha detto che fuggire di prigione è prerogativa solo dei detenuti? In [REDACTED] siamo una guardia carceraria decisamente intenzionata a cambiar aria. Poca voglia di lavorare? No, un’orda di zombie mutanti.
Sviluppatore / Publisher: Striking Distance Studios / Krafton Prezzo: 24.50 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: Non disponibile Disponibile su: Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC (Steam) Data d’uscita: Già disponibile
Sapete perché Ellen Ripley è riuscita a fuggire agevolmente – più o meno, dai – dalla Nostromo? Perché nessuno oltre a lei sapeva della procedura di autodistruzione dell’astronave, dunque non avrebbe trovato alcun rivale intenzionato a raggiungere la capsula di salvataggio prima di lei. Il plot ha voluto che una volta giunta in loco vi fosse pure l’alieno, ma si tratta di una sfortunata coincidenza dato che l’ospite indesiderato non era al corrente della situazione. Immaginate se gli altri membri dell’equipaggio, invece di morire malissimo, fossero stati in competizione con lei per tagliare la corda; tutto un altro paio di maniche.
Questa è l’idea alla base di [REDACTED], dungeon crawler roguelite isometrico Hades like che tenta di portare una ventata di novità a un genere abbastanza saturo obbligandoci non solo a sterminare mostri di stanza in stanza, ma anche a far i conti con i rivali animati dal nostro stesso obiettivo. Striking Distance Studios dopo The Callisto Protocol cambia completamente genere e stile grafico, ambientando però il tutto nello stesso universo del celebre survival horror. Come se la caverà con l’azione frenetica che richiedono i twin stick shooter?
[REDACTED], SI SALVI CHI PUÒ
Il protagonista di [REDACTED], il cui nome viene generato casualmente a ogni run, è una guardia carceraria di Black Iron, il famoso penitenziario costruito su Callisto, satellite del pianeta Giove. Un lavoro gratificante, dato che grazie alla regola “No Life Matters” si può pestare per bene chiunque senza che salti fuori qualche invasato a difendere i diritti umani. Un bel giorno però si diffonde un virus che trasforma la quasi totalità della popolazione in un’orda di zombie mutanti assetati di sangue.
A questo punto un eroe cercherebbe di riportare l’ordine, ma a noi interessa solamente salvare la pelle in barba a quei quattro pendagli da forca infetti, così decidiamo di raggiungere l’unica capsula di salvataggio e andarcene, abbandonando gli altri al proprio destino. A differenza di quanto visto in Alien, però, stavolta non siamo gli unici ad avere questa brillante idea: criminali psicopatici e colleghi squilibrati sono anch’essi pronti a tutto per staccare il biglietto verso la libertà. Comincia così una folle corsa attraverso quattro settori del penitenziario, e non sono previste medaglie d’argento per chi arriva secondo. Ciascun livello è caratterizzato da un proprio bioma e ospita mostri e minacce di difficoltà crescente, con un bel boss finale da abbattere. Urge quindi non solo menare come fabbri, ma anche scattare come fulmini.
UN HADES ZOMBIEPUNK? FUOCHINO
Nonostante [REDACTED] cerchi di differenziarsi dal capolavoro Supergiant Games, sua chiara musa ispiratrice, i confronti sono inevitabili. Stile grafico cartoonoso, rappresentazione isometrica e persino il livello di zoom sembrano urlare al plagio, tuttavia dovremmo porci una domanda: siamo già stufi di questa formula? Se la risposta è negativa, considerate che gli ingredienti principali sembrano oramai scritti sulla pietra e ci vorrebbe una rivoluzione per scardinare certe regole di game design, dunque non soffermiamoci sulle similitudini ma misuriamo ciò che abbiamo per le mani con l’esaltometro, strumento per rilevare il grado di soddisfazione nello sterminare mostri di tutti i tipi. Non sono previste classi dei personaggi, né punti per far crescere le statistiche; al loro posto troviamo un guardaroba di uniformi da guardia carceraria, ciascuna con i suoi bonus livellabili.
A seconda dell’abbigliamento scelto saremo più forti, più veloci, più ricchi; una volta sbloccate tutte, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Le armi non si trovano strada facendo ma vanno scelte prima di iniziare la run, una per il corpo a corpo e una per colpire a distanza. L’arsenale comprende sfollagente, bottiglie rotte, pungoli elettrici, pistole, lanciagranate, fucili laser e tutto l’occorrente per aprirci la strada senza far prigionieri.
La presenza di altri fuggitivi è interessante e avrebbe aggiunto notevole spessore al gioco se solo fosse stata maggiormente sfruttata. Ma così non è
LE INCONGRUENZE DELLA GARA PER LA LIBERTÀ IN [REDACTED]
Paradossalmente ciò che dovrebbe distinguere [REDACTED] dalla legione di suoi simili, rischia di diventare il suo tallone d’Achille. La posizione dei nostri avversari è mostrata nella parte inferiore dello schermo, e generalmente sono sempre molto più veloci di noi. Uccidendo gli zombie però carichiamo una specie di barra della furia che una volta riempita ci permette di rallentare i concorrenti, ma solo se inanelliamo una combo di tasti.
Ciò si traduce in un semplice alert che ci dice “Premi 2, 4, 2, 2” o qualcosa di simile, per poi ricevere un messaggio testuale sul risultato e continuare per la nostra strada. In rare, rarissime occasioni ci troveremo a tu per tu con loro, dando il via a una furibonda battaglia; tuttavia nella corsa per la vittoria, che dura all’incirca trenta minuti, molto spesso non li incontreremo mai, beneficiando solo della loro presenza virtuale.
Non ci sono classi di specializzazione dei personaggi, ma troviamo uniformi e armi per gestire al meglio la build adattandola al nostro stile di gioco
In Breve: [REDACTED] è un ottimo roguelite ispirato ad Hades che vuole introdurre nuovi elementi per distinguersi dalla massa e finisce per mettersi i bastoni tra le ruote da solo. Dimentichiamo la corsa per la libertà contro i rivali, e avremo per le mani un ottimo dungeon crawler con un mucchio di armi e uniformi da sbloccare per far a pezzi zombie, mostri e boss in maniera sempre più brutale. Proviamo a far affidamento sugli scontri con gli altri fuggitivi, e rimarremo delusi. La formula di gameplay è ancora relativamente fresca, il comparto artistico e ottimo, dunque lanciamoci in questa nuova ordalia senza curarci troppo dell’originalità.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Trattandosi di un twin stick, il gioco consiglia insistentemente il gamepad, ma nulla batte la combo tastiera e mouse, con buona pace dei fratelli Twin e Stick.