Hogwarts Legacy – Recensione

PC PS4 PS5 Switch Xbox One Xbox Series X

“Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto a frequentare il quinto anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. L’anno scolastico inizia il primo settembre. Le sono stati forniti i materiali iniziali necessari per le lezioni, che troverà con sé durante il suo viaggio verso il castello”.

Sviluppatore / Publisher: Avalanche Software / Warner Bros. Games Prezzo: 59.99 € Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store), PlayStation 5, Xbox Series X|S, Xbox One, PlayStation 4, Switch Data di Lancio: 10 febbraio

Una lettera d’ammissione firmata dalla professoressa Weasley, la Vicepreside di Hogwarts, la scuola in cui non c’è mai penuria di iscritti, mica come il liceo Classico odierno. Poche parole da leggere con la dovuta solennità perché sono la formula magica che permette di fare apparire Hogwarts Legacy, l’atteso action RPG ambientato nel mondo di Harry Potter.

Sviluppato da Avalanche Software e pubblicato da Warner Bros. Games sotto l’etichetta Portkey Games, Hogwarts Legacy è semplicemente uno dei giochi più attesi dell’anno. Fin dal suo annuncio s’è ritrovato gli occhi del mondo puntati addosso perché ha promesso di farci vivere un’avventura epica nel Wizarding World, l’universo creato da J.K. Rowling, l’autrice britannica celebre per i suoi racconti… e per delle prese di posizione discutibili.

DA UN GRANDE BRAND DERIVANO GRANDI RESPONSABILITÀ

Tra libri e film, nel corso del tempo la saga del giovane mago con gli occhiali ha acquisito viepiù i contorni del fenomeno di proporzioni mondiali capace di affascinare milioni di grandi e altrettanti piccini con la medesima potenza. Inevitabilmente, tutta questa passione si è trasformata nel pantagruelico hype che aleggia come uno stormo di ippogrifi attorno a Hogwarts Legacy. Quando un videogioco è tratto ufficialmente da un libro o da un film così famoso, non è raro che le aspettative vengano – spesso anche clamorosamente – deluse. Purtroppo questa sorta di regola videoludica non scritta ci è stata confermata a più riprese, ma c’è un aspetto positivo in tutto ciò: quando capita l’eccezione, si gode doppio.

Hogwarts Legacy

L’introduzione mette subito in chiaro le cose: Hogwarts Legacy non scherza con gli effetti speciali.

Per un fan di Harry Potter, Hogwarts Legacy è esattamente questo: libidine, doppia libidine e libidine coi fiocchi. Lo è da subito, non perde neanche un secondo se si esclude il primo caricamento degli shader: superato il tutorial iper inclusivo con cui personalizzare il proprio mago o la propria strega, si viene immantinente rapiti da un mondo di fantasia incredibilmente credibile. L’avvincente introduzione in compagnia del professor Fig funge da tutorial, ci insegna i movimenti base insieme all’utile incantesimo Revelio con cui evidenziare gli oggetti interattivi e le minacce, ma ci spiega anche i primi rudimenti del combattimento.

Per un fan di Harry Potter, Hogwarts Legacy è esattamente questo: libidine, doppia libidine e libidine coi fiocchi

Nel frattempo chiaramente ne approfitta per gettare intorno a noi le basi narrative su cui, poco per volta lungo le venti ore circa necessarie a finire la sola main quest (che diventano facilmente trenta con qualche missione secondaria e parecchie di più se si mira al pacchetto intero, i completisti saranno felici), prende forma un piacevole canovaccio in cui convergono Maghi Oscuri, Goblin potenziati, atavici segreti, bracconieri e molto altro.

STUDIARE È BELLO A HOGWARTS

Da qui a mettere piede a Hogwarts per la prima di innumerevoli volte è questione di poco, il ritmo degli eventi è ben calibrato sicché non c’è tempo di annoiarsi prima di ritrovarsi col Cappello Parlante sulla testa a vivere la cerimonia di smistamento da protagonisti: quale casa scegliere? Grifondoro, Corvonero, Tassorosso o Serpeverde? Appena si deve prendere l’irreversibile decisione non si può rimanere insensibili all’evidente passione, all’ossessiva cura per le minuzie e allo strabordante amore degli sviluppatori per la serie da cui trae ispirazione Hogwarts Legacy, un gioco ambientato nel mondo della Rowling ma nel 1800, ben prima delle vicende di Harry, Hermione e Ron. Hogwarts, la scuola di Magia e Stregoneria dove, completando i compiti assegnati dai prof e previo superamento di un mini gioco d’abilità molto semplice, è possibile andare a lezione per apprendere nuovi incantesimi, all’atto pratico funge da immenso e mutevole centro nevralgico delle operazioni.

Hogwarts Legacy

Sembra quasi di sentire Venditti cantare “quanto sei bella Hogwarts, quand’è sera”

Sotto lo sguardo dei quadri animati, gli esperti della saga sicuramente trascorreranno ore a curiosare nel castello (un consiglio in generale: sbloccate tutte le Fiamme della Metropolvere, il viaggio rapido è comodo) in cerca di citazioni, richiami e particolari ricreati con fedeltà estrema. D’altronde Hogwarts è il magico HUB dove tutto ha inizio, la misteriosa cruna dell’ago attraverso cui i fili del tessuto narrativo passano, si avvolgono e s’intrecciano conducendoci al cuore di eventi su cui è d’obbligo il massimo riserbo. Spesso e volentieri è proprio da qui che si avviano una sfilza di missioni principali, secondarie e incarichi di genere molto diverso (una consegna di pozioni, una sfida al Campo dell’Evocatore, un’infiltrazione stealth grazie alla magia che dona l’invisibilità e molto altro).

I fan della saga sicuramente trascorreranno ore a curiosare nel castello in cerca di citazioni, richiami e particolari ricreati con fedeltà estrema

Sempre a Hogwarts si trova la Stanza delle Necessità da personalizzare secondo i propri gusti, un luogo incantato e personale in cui piazzare banchi da lavoro utili a reperire risorse come gli ingredienti per le pozioni o a creare i consumabili, ma anche dove identificare gli oggetti sconosciuti e dare una casa sicura agli animali salvati col Sacco Acciuffatutto fuori dal perimetro dell’Accademia.

L’OPEN WORLD OLTRE LA SIEPE

Oltre le rassicuranti mura della scuola infatti si staglia una mappa open world irta di perigli e opportunità, non lasciatevi ingannare dall’aria fanciullesca di Hogwarts Legacy. Inizialmente – la scopa volante si sblocca dopo qualche ora di gioco – l’esplorazione è limitata da dei vincoli e barriere mascherate da nebbia che si dissolvono progressivamente mentre si avanza nella storia principale; le regioni, divise per livello dei nemici (dall’1 al 40), non colpiscono tanto per le dimensioni quanto per la ragguardevole quantità di punti d’interesse come caverne, foreste pullulanti di minacce, villaggi, sotterranei, accampamenti, anfratti segreti, enigmi (ah, le falena da guidare con Lumos), Sfide di Merlino e scorci solo in apparenza idilliaci dove può tranquillamente capitare d’imbattersi in uno scontro fra i centauri e i bracconieri.

Hogwarts Legacy

Non l’ho mica detto a caso: ci sono finito davvero in mezzo fra centauri e bracconieri!

Una tale densità si traduce in un’esplorazione appassionante, alimentata a ogni piè sospinto dalla crescente curiosità di scoprire cosa ci riserva questo mondo intriso di magie e mistero in cui ovunque si respira la stessa atmosfera dei film. La meraviglia esplode in tutta la potenza quando si ottiene l’accesso a un mezzo di trasporto volante, lo strumento perfetto per librarsi in cielo, abbracciare con lo sguardo la mappa fino alla linea dell’orizzonte e quindi tuffarsi in picchiata verso chissà quali avventure: è proprio il momento in cui si spezzano le catene che vincolano a terra il nostro personaggio l’attimo esatto in cui ci si rende veramente conto della maestosità di quel che ci circonda.

Le regioni, divise per livello dei nemici (dall’1 al 40), non colpiscono tanto per le dimensioni quanto per la ragguardevole quantità di punti d’interesse

Senza nemmeno accorgersene, la smania dell’impavido conquistador spinge ad abbandonare la via maestra, quella segnata dal quest tracker, per concedersi una deviazione o due nell’ignoto prima di dedicarsi nuovamente alla missione che si sta seguendo. Si tratta di un processo naturale, privo di forzature, spontaneo e perciò ancora più intrigante.

HOGWARTS LEGACY E LA FESTA DEL MAKE-UP

Hogwarts e le regioni che compongono l’open world non sono gli unici posti in cui prima o poi tocca recarsi. Nei pressi dell’Accademia di Magia si trova anche Hogsmeade, un bucolico villaggio dove si possono comprare forniture e articoli magici fondamentali per ogni mago come la Bacchetta e la Scopa. In Hogwarts Legacy c’è molto spazio per la personalizzazione e tanta attenzione all’estetica, lo dimostra la possibilità di cambiare l’aspetto dei nostri indumenti oppure l’impugnatura della bacchetta magica modificabile proprio come se fosse un qualsiasi capo d’abbigliamento o d’equipaggiamento che dir si voglia. Un inciso: con modificabili s’intende sia nell’aspetto sia, ove previsto, anche nelle caratteristiche tramite una serie di potenziamenti.

Hogwarts Legacy

L’equipaggiamento ha le sue caratteristiche. Basic anche questo aspetto, ma va bene così.

A proposito di equipaggiamento, abbiamo appena menzionato uno dei principali fattori che determinano la nostra efficacia in combattimento. Gli altri sono le magie e il livello del personaggio, ma non si deve pensare a una progressione particolarmente articolata et similia: a ogni nuovo livello si ottiene un piccolo aumento delle statistiche base e un punto talento da spendere nelle categorie Incantesimi, Arti Oscure, Principali, Furtività e Stanza delle Necessità. Ogni categoria è strettamente legata a delle magie specifiche, quindi se non si è soliti sfruttare l’invisibilità per tendere imboscate ai nemici e colpirli alle spalle non ha senso potenziare il ramo Furtività.

TI SFIDO A SINGOLAR TENZONE, MARRANO

Siamo arrivati finalmente al combat system, la mia parte preferita di Hogwarts Legacy. Punto di forza dell’esperienza insieme all’ambientazione e alla personalizzazione, il gioco propone dei dinamici scontri basati sui colori delle magie e delle barriere che funziona a grandi linee così: se un nemico è circondato da una protezione gialla vuol dire che per riuscire a infliggergli danni si deve prima infrangere la barriera con un incantesimo giallo/Controllo (Levioso va bene).

Ogni combattimento è un duello a più partecipanti in cui abbondano dardi infuocati, barriere colorate, schivate all’ultimo secondo, corpi sospesi a mezz’aria aria

Con varie tipologie/colori di magie e fino a quattro set da quattro incantesimi l’uno da switchare in tempo reale (oltre all’attacco base e ad alcuni elementi dello scenario da scagliare contro i nemici, tutti elementi che rendono il combat system strategico e appagante al punto giusto ndr), ogni combattimento è un duello a più partecipanti in cui abbondano dardi infuocati, barriere colorate, schivate all’ultimo secondo, corpi sospesi a mezz’aria aria e chi più ne ha, più ne metta. Combinare gli incantesimi per massimizzarne gli effetti come sollevare un nemico con Levioso e poi scagliarlo lontano con Depulso sono automatismi di cui non si può più fare a meno una volta sperimentati con successo.

Hogwarts Legacy

Si capisce dalla faccia che questo colosso è uno che non si può far volare come un manichino.

Non tutti i manigoldi possono essere scaraventati via come fossero fuscelli. Quelli più grossi come i troll oppure i boss richiedono un approccio differente e un eccellente tempismo con le abilità difensive, barriera o schivata che sia. Colpire in sequenza e bloccare un attacco al momento giusto riempie una barra che, quando è piena, consente di sfruttare la Magia antica per assestare un colpo devastante al malcapitato di turno. La capacità di interagire con la Magia antica è una peculiarità del protagonista di Hogwarts Legacy e anche il motivo per cui si ritrova al centro di una serie di eventi molto più grandi di quello che inizialmente sospetta.

TU CHIAMALE SE VUOI LACUNE

Hogwarts Legacy è un acquisto obbligato per ogni tifoso di Harry Potter, le ottime sensazioni dell’anteprima hanno trovato conferma: l’infinita passione con cui è stato ricreato il mondo di gioco a immagine e somiglianza del Wizarding World può mozzare il fiato di qualsiasi appassionato della saga, basta un giro per Hogwarts o un volo sull’ippogrifo tanto di giorno quanto di notte per capire cosa intendo.

Data la semplicità del talent system è esagerato parlare di build e lo stesso discorso si può allargare ad altri elementi

Per quanto riguarda il gameplay, Avalanche ha realizzato un action RPG semplice ma efficace, perfettamente in grado di essere apprezzato anche da chi non è un esperto in questo genere di giochi. Sono presenti varie meccaniche, è innegabile, tuttavia a ben vedere la maggior parte di esse risultano abbastanza essenziali o comunque poco più che accennate, diciamo che gli sviluppatori non hanno scavato troppo in profondità: data la semplicità del talent system è esagerato parlare di build e lo stesso discorso si può allargare ad altri elementi, giusto per capirci. La ragione dietro una simile politica presumibilmente è che Hogwarts Legacy si rivolge in prima battuta ai numerosi fan della gallina dalle uova d’oro della Rowling e soltanto dopo ai gamer col pallino per gli action RPG, ma questa è solo un’impressione.

Hogwarts Legacy

Un esempio dei talenti Principali: i Set Incantesimi extra vanno comprati a suon di punti talento.

Seppure abbia apprezzato ogni istante trascorso in Hogwarts Legacy e quindi non possa fare a meno di consigliare l’esperienza a chiunque desideri un fascinoso open world dall’ambientazione unica, c’è un pensiero che non riesco a fare svanire dalla mia mente nonostante abbia imparato a usare la bacchetta magica. Mi riferisco alla sensazione che la mia permanenza in quel mondo magico avrebbe potuto essere ancora più coinvolgente senza alcune lievi sbavature tecniche come gli anacronistici mini caricamenti davanti ad alcune porte col cerchio che gira in bella mostra, qualche pop-up di troppo e le sporadiche bizze di una telecamera che, nei momenti più concitati, non sempre è stata impeccabile. Avrei da aggiungere qualcosa di assai meno carino sulle performance nonostante i compromessi grafici cui mi sono piegato nonostante i requisiti minimi/consigliati, ma qui mi devo fermare per due motivi: primo perché può darsi che una patch basti a metterci una pezza, secondo perché niente di tutto ciò può rovinare un bilancio finale abbondantemente più che positivo.

In breve: I fan di Harry Potter impazziranno di gioia per la possibilità di vivere un’avventura epica all’interno di un’ambientazione a loro familiare ricreata con siffatta passione e accuratezza, ma chi lo brama per l’anima action RPG deve sapere che Hogwarts Legacy non è dotato di meccaniche eccezionalmente profonde. È un gioco con tanto cuore, su questo non c’è dubbio, è semplice da giocare ed efficace nel catapultare nel Wizarding World grazie a un combat system divertente, a una componente narrativa col giusto piglio e un open world magari non immenso ma di certo con tutte le curve e i POI al punto giusto.

Piattaforma di Prova: i7 [email protected], Nvidia 3070 Laptop 8 GB, 16 GB di RAM e SSD
Com’è, Come gira: Con la configurazione di prova la fluidità non è stata ottimale, ho navigato fra i 30 e i 40 fps in FHD, dettagli su medio e DLSS su Bilanciato. In un paio di circostanze ho visto addirittura numeri inferiori e col Ray Tracing le cose sono peggiorate (ci sarà una patch al day one per migliorare le prestazioni col RT). Il gioco rende benissimo con un pad (provato il DualSense della PS5) grazie al puntamento automatico, ma è godibilissimo anche con mouse e tastiera.

 

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Pro

  • Il combat system è entusiasmante / Bene la personalizzazione e l'esplorazione / Il Wizarding World è ricreato con una passione spettacolare

Contro

  • Un action RPG dalle meccaniche essenziali / Ottimizzazione rivedibile / Qualche piccola sbavatura tecnica
8.5

Più che buono

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