Sull’isola di DioField si consuma un’antica battaglia per il controllo del territorio, tra Impero e Ribelli. La nuova fatica di Square Enix brilla per le idee, ma fatica a decollare sul lungo periodo.
Sviluppatore / Publisher: Square Enix / Square Enix Prezzo: 59,99 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam), PS4,PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di lancio: 22 settembre 2022
Quando provai la demo di The DioField Chronicle, si poteva ben evidenziare l’entusiasmo per questa “piccola” produzione targata Square Enix, che liberandosi da vincoli e morse strette su lavori più puliti e precisi, riesce a sperimentare con progetti particolari, quasi inediti. Il primo assaggio era stato galvanizzante, ma il resto del pasto mi ha lasciato un retrogusto tutt’altro che gradevole. Ma andiamo per ordine.
Al netto dell’incipit abbastanza funzionale e puntellato, con le due solite fazioni tra Impero e Ribelli che si contendono le regioni dell’isola di DioField per la conquista di un minerale potentissimo ed essenziale per l’esito del conflitto stesso, il resto del pacchetto ludico di The DioField Chronicle era solo da esplorare e appurarne l’incisività nel tempo, ma questo non relega la storia a pochi e semplici input sparsi, anzi.
Tutto quel che ruota attorno al comparto narrativo è di ottima fattura.
L’impalcatura storica che fa da sfondo al gioco è ben scritta, specchio di un conflitto su una terra martoriata
THE DIOFIELD CHRONICLE: ALLE ARMI, FRATELLI
Come già sottolineato in sede di anteprima, il titolo aveva attirato diverse attenzioni per la sua natura da ibrido, evidenziando la venatura da strategico in tempo reale con forti contaminazione dei “turni” che si manifestano quando decidiamo di richiamare la console dei comandi da impartire alle nostre truppe sul campo.
Così facendo, fermeremo il tempo e decideremo la prossima mossa con una varietà di azioni non certo esigua, tre i soliti comandi di attacco o spostamento, a quelli di evocazioni di esper, o anche le abilità attive o passive di ogni personaggio o in caso di bisogno, utilizzare oggetti in nostro equipaggiamento.
Il sistema di combattimento, un ibrido da strategico a turni e in tempo reale, funziona e convince, grazie anche alla disponibilità di diverse abilità di esecuzione durante il combattimento
SPERIMENTARE CON QUEL CHE SI HA
Sin dalla sua presentazione, anche in termini estetici, The DioField Chronicle gioca in un campionato tutto suo, con buoni poligoni durante le fasi di gioco. Quando invece ci troviamo nel quartier generale ci troviamo catapultati in poligoni vecchi di almeno vent’anni; un vero e proprio cazzotto in un occhio, assolutamente inspiegabile.
In termini estetici, The DioField Chronicle gioca in un campionato tutto suo
TROPPE RIPETIZIONI
The DioField Chronicle ha anche una longevità interessante, ma questo si rivela essere un costrutto effimero sorretto da alcune scelte abbastanza bislacche. Ci sono missioni principali e secondarie, ma spesso le secondarie sono di estrema importanza per l’economia del gioco (tipo trovare nuovi esper o anche arruolare nuovi personaggi tra le nostre fila, due eventi presi in esempio che non possono essere catalogati come missioni secondarie) e tenerle abbandonate ai margini renderà il gioco assai più difficile.
Questa particolare situazione riguardo le missioni secondarie, rende le primarie assolutamente ridondanti, dove spesso e volentieri, gli obiettivi di successo si ripetono senza ulteriori novità: sconfiggi i nemici, non far morire tutta la squadra e se hai tempo trova il baule con le ricchezze.
La magia cessa nel momento in cui il titolo mostra le sue criticità lato longevità artificiale e gestione bislacca delle missioni principali e secondarie
In Breve: The DioField Chronicle è un titolo dalla doppia natura: un progetto più piccolo, potrei definirlo sperimentale, con una forte ossatura nella struttura di gioco. Tolto questo brillante incipit, però, il gioco si perde in reiterazioni delle stesse missioni, una gestione delle quest non delle migliori e valori produttivi che troppe volte declamano la loro natura da low budget. Buono titolo per gli appassionati, ma difficilmente arriverà al grande pubblico, anche a causa del suo arrivo sul mercato a prezzo pieno.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD
Com’è, Come Gira: Esteticamente accettabile, molto meno entusiasmante durante le fasi di esplorazione nel quartier generale, su PC sulla configurazione di prova impostando tutto su Ultra non si sono presentati problemi di esecuzione.