WILDERMYTH CI METTE A CAPO DI UNA BANDA DI GUERRIERI – LETTERALMENTE – ALLE PRIME ARMI, DEI QUALI FORGEREMO LA STORIA E LA LEGGENDA UN PASSO ALLA VOLTA
MORIRE CON ONORE
Può capitare che uno dei nostri riceva un sovradosaggio di mazzate. A quel punto possiamo garantire al malcapitato una ritirata disperata al costo di un decremento permanente di molte statistiche e l’eventuale perdita di equipaggiamento e qualche arto – che influirà sulle future prestazioni – o lasciare che si sacrifichi per il bene del gruppo, passando a miglior vita non prima di aver vibrato colpi critici a destra e a manca. È una situazione drammatica, soprattutto quando a lasciarci le penne è un veterano al quale eravamo affezionati e non sappiamo se sia peggio perderlo per sempre o salvarlo ridotto in condizioni pietose. Qualunque sia la vostra decisione, ricordate l’antico proverbio cinese “Guerriero senza braccia fa una figuraccia”, e che gli Dei guidino il vostro mouse con giudizio.
Preservare le truppe non garantisce la loro presenza a tempo indefinito. Difendere le lande di Yondering è un lavoro logorante, l’età avanza e presto o tardi arriva l’ora di godersi il meritato riposo e lasciare spazio nel party ai più giovani. Arrivati al termine della vita terrena, i veterani potranno entrare nella leggenda qualora si siano distinti per le loro azioni sul campo, influenzando le generazioni future con delle statistiche bonus, e si narra che a volte possano essere evocati nelle situazioni più disperate.
UN TABLETOP SUL MIO LAPTOP
Il primo aspetto che salta all’occhio è la veste grafica da board game. Sembra la trasposizione digitale di un ipotetico tabletop, disponibile invece solo sui nostri computer. Nulla di rivoluzionario, e cito Hitman GO tra i molti predecessori, ma Wildermyth rende il contesto più interessante mescolando il gioco da tavolo con il libro animato disegnato a pastello, offrendo un risultato scenico molto particolare che lo distingue dalle produzioni simili. Buono il sonoro, in tema con l’ambientazione. Non vi sono particolari difetti da segnalare, se non un sistema di crafting che sembra esser stato aggiunto in gran fretta, e una certa monotonia nella sezione tattica. Consigliatissimo agli amanti degli RPG tattici a turni.
In Breve: Wildermyth è il miglior strategico a turni uscito negli ultimi mesi, e anche un gran bel gioco di ruolo. Avrei preferito una lunga maxi campagna piuttosto che delle piccole storie nemmeno troppo legate tra loro, la cui brevità però potrebbe anche attirare un pubblico più casual. Tecnicamente ben realizzato e con una grafica molto particolare, è in grado di incollare al monitor per lungo tempo, anche se quando non siamo impegnati nei combattimenti a turni la monotonia tende a prendere il sopravvento. Da giocare a un livello di difficoltà elevato, come in un’epica battaglia a scacchi.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7, 8GB RAM, GeForce GTX 1050, SSD
Com’è, Come Gira: Questo genere di giochi non richiedono un grande lavoro di calcolo e sono quindi adatti a qualsiasi computer che non vada a pedali. Nel mio caso, esperienza fluidissima senza alcuna incertezza in Full HD.
- 1 2